Forse il continuo palcoscenico offerto da qualcuno in questi giorni al puma ha scatenato la rincorsa alla ricerca di nuovi felini.
Stavolta, però, tocca al Gattopardo. Per la verità a questo giro il riferimento non è tanto all’animale a quattro zampe, quanto piuttosto al senso del romanzo di Tomasi di Lampedusa.
Qualcuno di voi forse ricorderà la famosa frase caratterizzante l’opera,“tutto cambi, perché nulla cambi”.
E questo potrebbe essere il nuovo slogan del candidato del PD(S) Ceccuzzi.
Nel suo ultimo documento Ceccuzzi saltella di stravaganza in stravaganza. Si parte con un “Basta con tavoli e tavolini” riferendosi al tavolo del centro sinistra, come se alle riunioni e agli incontri del famoso tavolo il suo partito fosse assente.
Ma le dichiarazioni proseguono suscitando un crescendo continuo di stupore nel lettore.
“La città non può aspettare per colpa di chi vuol perdere tempo” immaginiamo riferendosi sempre al modo in cui è stao condotto il tavolo e a tutti i suoi traccheggiamenti. Alla buon ora, ma con chi se la va a rifare se il tavolo ha fatto perdere tempo e ha perso tempo?
Si va ben al di là del bizzarro. Ma l’acme delle dichiarazioni non è stato ancora raggiunto.
Il lettore può continuare a stupirsi con “Il tavolo trasmette chiusura“. Ma per caso si sta ancora parlando del solito tavolo del centro sinistra?
Ma Ceccuzzi dov’era fin’ora? Come gli vengono in mente dichiarazioni del genere?
L’altro punto del documento di Ceccuzzi è la richiesta di indire immediatamente le primarie per uscire da questo assurdo stato di stallo in cui lo stesso Ceccuzzi si trova nella sua veste di candidato, a tutt’oggi, del solo PD(S).
A questo punto, però, si apre una ulteriore riflessione. Chi dovrebbe indire, secondo Ceccuzzi, le primarie?
A regola penseremo spetti al famoso tavolo del centro sinistra. Ma dopo le considerazioni che Ceccuzzi ha fatto verso il suo svolgimento pensa ancora che sia legittimato e in grado a farlo?
E’ difficile pensare che Ceccuzzi possa voler dare mandato al tavolo dopo aver scritto che il tavolo stesso “trasmette chiusura e non rende merito allo sforzo di eleborazione compiuto dalle forze politiche”.
Se ha fatto queste affermazioni se ne può trarre una sola riflessione, che il tavolo ha fallito. E quindi, a questo punto cosa intende fare Ceccuzzi con i suoi membri che in tutti questi mesi hanno portato avanti un tavolo che, a detta sempre di Ceccuzzi, ha saputo trasmettere solo chiusure verso l’esterno?
Se le parole hanno un significato, giudicare così l’operato e lo svolgimento del tavolo dovrebbe essere l’anticamera per la fine di eventuali ambizioni, da parte di alcuni componenti del tavolo stesso, di entrare nella rosa dei nomi dei papabili assessori.
Se no per quale motivo esprimersi in quel modo?
P.s. altro aspetto non trascurabile si riscontra quando Ceccuzzi parla di chiudere una fase e aprirne una nuova sia in termini di idee che di persone. Forse è un ennesimo tentativo di prendere le distanze da i dieci anni dell’amministrazione Cenni?
Ci chiediamo cosa ne possa pensare Marzucchi di questa voglia di Ceccuzzi di tagliare e prendere le distanze da tutto ciò che c’è stato fino ad oggi, dato che lo stesso Marzucchi, del sindaco Cenni, è stato prima assessore e poi vice sindaco.
Se sottoscrive le parole pronunciate da Ceccuzzi vuol dire che sconfessa anche l’operato di se stesso?
Ceccuzzi, mica vorrà far credere che i Ds prima e i Ds poi confluiti nel PD nei dieci anni dell’amministrazione Cenni sono sempre e su tutto stati al di fuori di ogni scelta? A tale punto da potersi presentare come il “nuovo”?
Lo capisce Marzucchi in che vicolo cieco si è fatto spingere? Vale forse la pena riflettere un pò meglio sulle scelte da fare in una fase così delicata e nuova?
Firmato
La Primula Rossa
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