Il rinvio da parte del Tribunale di Siena della decisione sul ricorso dei lavoratori dell’Università riguardante il salario accessorio, prolunga ancora lo stato di incertezza in cui restano tanti lavoratori dell’Università mentre sull’istituzione si addensano altre nubi.
Purtroppo, come avevo già denunciato in un mio intervento datato 11 novembre, si è invece aggravata ulteriormente la situazione dei lavoratori della Cooperativa Solidarietà che – al contrario di quanto il Rettore Angelo Riccaboni mi aveva assicurato in occasione di un incontro sollecitato dallo stesso Riccaboni dopo quel mio intervento – cesserà ogni rapporto con l’Ateneo dal prossimo aprile, lasciando 64 lavoratori in cassa integrazione. A fare le spese di un piano di risanamento di dubbia efficacia, come nelle peggiori e più facili previsioni, sono quindi ancora una volta i più deboli,meno tutelati.
Illuminante infine, appare la valutazione negativa del Collegio dei Revisori di Conti dell’Ateneo formulata nell’ultima relazione, nella quale “si esprime parere contrario all’approvazione da parte del Consiglio d’amministrazione dell’Università di Siena del bilancio unico d’Ateneo di previsione autorizzatorio per l’esercizio 2013, nonché del bilancio unico d’Ateneo preventivo non autorizzatorio per il 2013” e viene auspicato “che il Miur definisca i criteri per il dissesto finanziario e quindi possa assoggettare l’Ateneo a tale procedura prima che la situazione economica, finanziaria e patrimoniale degeneri ulteriormente”.
Questi fatti mettono in discussione più di ogni parola la validità del programma di risanamento di Riccaboni, che non sembra aver raggiunto nessuno dei suoi scopi. Il Rettore non può che prenderne atto.
Altrettanto discutibile mi appare la decisione di confermare nel CdA dell’Università in “rappresentanza” degli enti locali Roberto Morrocchi. Egli sembra rappresentare più la “società” dei partiti che la società civile e in ogni caso simboleggia la più totale continuità con il sistema precedente che ha portato al disastro finanziario la nostra principale istituzione culturale. La più volte dichiarata intenzione del rettore di voler effettuare un radicale rinnovamento rispetto a politiche e pratiche del passato sembra essere sempre di più un artificio retorico e propagandistico.
Se la piena e totale autonomia dell’università è un principio che non può essere messo in discussione, la comunità universitaria non può rimanere insensibile e indifferente alle sempre maggiori preoccupazioni che il territorio senese avverte sul destino della sua università. Non posso che auspicare che essa trovi la forza di emanciparsi dai condizionamenti e la capacità di cambiare radicalmente rotta per traghettare finalmente la nostra università fuori dal guado.
20 comments ↓
La Signora Vigni ha finalmente squarciato il silenzio sulla imbarazzante gestione dell’Ateneo senese. Imbarazzante è anche il silenzio degli altri candidati, salvo i soliti noti che appoggiano chiaramente l’attuale rettore e qui stendiamo un velo pietoso.
Sulla conferma del sig. Morrocchi nel cda che dire……a parte se stesso non penso possa rappresentare altri, certo non quelli che auspicano il vero cambiamento…..viva la discontinuità. Roba da ridere se non fosse un momento così drammatico.
Brava signora Vigni, in questo momento servono persone vere al comando e lei lo è.
Bravissima Laura !! Vediamo se si comincia a squarciare finalmente anche quest’altro proscenio del Truman Show senese.
Onore a Fratello Illuminato ed a Grasso per la loro infaticabile
battaglia.
Attendo con ansia l’intervento del Sig. Ceccuzzi, che tempo fa durante un’assemblea del personale Unisi, era venuto a portare la solidarietà delle istituzioni locali (Comune e Provincia); salvo poi negarla di fatto con il voto dei due rappresentanti in CdA del Comune e della Provincia. Aspettiamo….
Qui si fa finta di non capire perché la verità non piace a nessuno. E’ a tutti noti che c’è una evidente sproporzione tra il personale docente e quello tecnico amministrativo a favore di quest’ultimo, in eccesso di almeno trecento unità. Tutto questo personale in eccesso è stato assunto da Tosi e Focardi con grave responsabilità loro, per cui sono giustamente indagati, ma soprattutto della dirigenza amministrativa e dei Revisori dei Conti. Nessuna opera di risanamento è possibile o credibile se non si affronta questo punto che evidentemente è delicatissimo. Fino ad ora si sono pensionati i docenti mettendo a rischio la vera ragion d’essere dell’Università. Sul salario accessorio è stata erogata una somma enorme purtroppo indebitamente, ancora una volta con gravissime responsabilità dei Revisori e non c’è dubbio che si configuri un grave danno erariale. E’ inutile intervenire come fa la Vigni dando ragione ai lavoratori per raccattarne i voti. I lavoratori hanno le loro ragioni, ma non hanno sempre ragione per definizione. Il futuro sindaco dovrà sicuramente spendersi perché i posti di lavoro siano conservati, ma si deve anche prendere atto che la situazione critica in cui versano le Università italiane, di cui un terzo sono come Siena sull’orlo del dissesto, può venire solo da un deciso intervento dello Stato che si faccia carico della tragica situazione in cui versano in Italia l’istruzione superiore e la ricerca come invoca il documento odierno della Conferenza dei Rettori. Il commissariamento da alcuni invocato per levare di mezzo Riccaboni, peraltro non indagato in nessun procedimento, avrebbe come prima conseguenza la messa in mobilità forzata di 200-300 lavoratori tecnici e amministrativi. E’ questo che si vuole?
lungi da me difendere riccaboni perè mi chiedo:
ma la signora lo sa che i bilanci pubblici preventivi si approvano in pareggio? e che altrimenti il parere positivo dei revisori non ci può essere? e lo sa che non essendo stato possibile vendere immobili il pareggio è al momento non raggiungibile? e quindi o uno fa un preventivo falso mettendo un pareggio che non ci sarà o uno fa un preventivo vero e i revisori non lo possono approvare?
e se il miur non definiscei criteri di dissesto è colpa di riccaboni?
solo politica…speriamo che passi presto questa fase elettorale e che tutti questi saputelli tornino a fare ciò che loro compete…
La Vigni dà ragione ai lavoratori perché ce l’hanno; poi lo farà anche per i voti, ma la sostanza non cambia. Altra cosa sono i problemi posti nel prosieguo del commento cui ci sentiamo di dare qualche risposta:
“Fino ad ora si sono pensionati i docenti mettendo a rischio la vera ragion d’essere dell’Università”
Per completezza dell’informazione: non si sono pensionati i docenti, li si sono prepensionati dandogli poi contratti a prezzi paurosi (25.000 il primo anno, 30.000 il secondo e a salire di 5000 tutti gli anni fino a 5) cosa che negli altri atenei si risolve con 3000 euro annui.
“Sul salario accessorio è stata erogata una somma enorme purtroppo indebitamente, ancora una volta con gravissime responsabilità dei Revisori e non c’è dubbio che si configuri un grave danno erariale.”
Sì, appunto, e il danno erariale l’hanno fatto nell’ordine: il Rettore pro tempore, i Revisori pro tempore, il DA pro tempore e il Ragioniere pro tempore, quindi che lo paghino loro. Che c’entrano i lavoratori?
“ma si deve anche prendere atto che la situazione critica in cui versano le Università italiane, di cui un terzo sono come Siena sull’orlo del dissesto”
E chi se ne frega degli altri non ce lo metti? E comunque se si guarda agli altri non esiste ateneo dove abbiano tagliato l’accessorio, non si capisce perché dovrebbero farlo qui o dovrebbe esser loro consentito di farlo.
“un deciso intervento dello Stato che si faccia carico della tragica situazione in cui versano in Italia l’istruzione superiore e la ricerca come invoca il documento odierno della Conferenza dei Rettori”
Come no! Che bella soluzione! Siccome tutti i banditi di cui sopra hanno scialacquato risorse a cazzo di cane ora ci deve mettere una pezza lo Stato, cioè i contribuenti. Ma vi siete bevuti il cervello? Hanno voluto l’autonomia? E l’autonomia significa anche essere autonomi nelle perdite non solo quando si fondano presunte piccole Oxford.
“Il commissariamento da alcuni invocato per levare di mezzo Riccaboni, peraltro non indagato in nessun procedimento, avrebbe come prima conseguenza la messa in mobilità forzata di 200-300 lavoratori tecnici e amministrativi. E’ questo che si vuole?”
Si vuole tutto quello che consenta di togliere dai coglioni questa classe dirigente accademica di scialacquatori e buffoni incompetenti. Se questo comporta anche la messa in mobilità di 200-300 tecnici amministrativi non è certo colpa nostra o dei contribuenti. E comunque dovranno farlo per legge anche i due imcompetenti Criccaboni & Fabbro perché appena esce il decreto sul dissesto devono equiparare i tecnici amministrativi ai docenti e a momento ce ne sono, per l’appunto, 200-300 di troppo.
Lungi da noi scatenare ulteriori polemiche, ma che i revisori dei conti hanno messo per iscritto che ove vendessero gli immobili col ricavato ci devono tappare il disavanzo di amministrazione Laura Vigni l’ha capito, te sembra di no. Quanto all’espressione “saputelli” riferito a Laura Vigni e ai membri di Siena si muove ci sembra che non tenga conto della realtà. La realtà è infatti che la stragrande maggioranza dei membri di quel gruppo sia composta da intellettuali di certo non organici al Partito Dissestatori e che hanno dimostrato di essere molto più addentro alle questioni di cultura e formazione di tanti altri che si sciacquano la bocca con la parola “cultura”, ma che in realtà fanno come Goering: mettono mano alla pistola. E questa fase elettorale non ci sarebbe mai stata se quel coniglio non fosse scappato a gambe levate dopo appena un anno messo di fronte alla sua evidente incapacità di amministrare financo la cuccia del mi’ cane, figuriamoci il Comune di Siena con annessi e connessi.
shamael, ma certo che col ricavato delle vendite si deve tappare il disavanzo. ma si tratta dello stesso disavanzo che lamentano i revisori nel preventivo. ergo, senza vendere il disavanzo non si colma; ci si va vicino – qualche milione – ma non si colma.
colpa di riccaboni se non si vende?
Allora non ci siamo capiti. Prima di tutto come dice il Criccaboni una cosa è disavanzo di competenza e di esercizio e uno quello di amministrazione. I revisori dei conti non danno la colpa a Riccaboni di non vendere, ma di aver previsto che SE vende e incassa vuole destinare l’incasso a degli investimenti per la ricerca. Questo, dicono i Revisori, non è possibile. Tutti gli introiti DEVONO essere messi a “riparare” il “buco” che, e ci sono documenti che lo provano, Riccaboni ha contribuito da presidente del nucleo di valutazione, direttore del Mater GINTS e MAR, pro rettore a Arezzo, direttore del CRESCO e preside di economia a scavare.
Shamael sei un mito, le sai … tutte! Se poi ci mettiamo anche i grandi intellettuali marxisti-leninisti di Siena (eppur) si muove siamo a posto. Nella P.A. quando a qualsiasi titolo si ricevono emolumenti indebitamente questi vanno restituiti. Non è stato tagliato il salario accessorio, ma quello che spetta è purtroppo inferiore a quello che di deve restituire. Dei lavoratori vedo bene che non te ne frega niente se non per levare di mezzo Riccaboni il vero colpevole del buco. E già Focardi ci rifonda il conto delle aragoste e siamo a posto. Lo stato non deve intervenire e allora come ce la conserviamo questa Università, con la cessione del quinto dello stipendio di Riccaboni?
Uno che fa un ragionamento così non è né sereno, né distaccato:
“Sul salario accessorio è stata erogata una somma enorme purtroppo indebitamente, ancora una volta con gravissime responsabilità dei Revisori e non c’è dubbio che si configuri un grave danno erariale”.
E’ solo un privilegiato che se la prende con quelli più sfigati di lui.
E’ vero che i tecnici infilati a branchi nell’ateneo sono tanti, ma l’esubero c’è anche tra i docenti: tra i nuovi dipertimenti dell’università di Siena, ce n’è uno che ha 52 professori e 148 studenti, praticamente un docente ogni tre discenti.
La pletora di etnologi e di docenti di storia contemporanea dove la vigliamo mettere?
Si shamael ma tu sai la differenza tra disavanzo di gestione e disavanzo di amministrazione?
Ce la puoi spiegare?
Per quanto riguarda il contare le aragoste, caro cicci, tengo per te. Sui disavanzi o avanzi di gestione o d’amministrazione caro cicci lascia perdere…….fai un passo alla volta, prima magari domandati che cos’è un disavanzo e magari quanto valgono certi indici nella valutazione dei bilanci nella pubblica amministrazione. Magari qualche “stiglianese” esperto di disavanzi ti potrà senz’altro illuminare.
shamael, cicci è arguto…
la risposta è nel passato cioè nei residui
che possono essere chiusi solo vendendo immobili…
ma per tenerla aperta questa università va rilanciata…sennè chiudi i debiti e lasci solo morti…
aho ma riccaobni sbaglia sempre…se non rilancia l’ateneo lascia i morti se lo rilancia non va bene….
mi sa che ce l’avete con lui…
se ha fatto danni lo diranno i giudici non certo un blog che mi pare molto critico e poco propositivo…
Per completezza dell’informazione: non si sono pensionati i docenti, li si sono prepensionati dandogli poi contratti a prezzi paurosi (25.000 il primo anno, 30.000 il secondo e a salire di 5000 tutti gli anni fino a 5) cosa che negli altri atenei si risolve con 3000 euro annui.
shamael
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si, è vero, i prepensionamenti sono una insigne porcata, soprattutto per chi guadagna mille euro: senza dire che per lo stesso ammontare di ore di insegnamento richieste ai prepensionati recuperati con contratti luculliani e gli stessi obblighi didattici, un giovane precario viene pagato anche lui mille euro, ma … ALL’ANNO. Ma non prendiamoci per il didietro: è uscito di ruolo un quarto del personale docente e secondo previsioni ragionevoli da qui a pochi anni semplicemente il personale docente DIMEZZERÀ: se avete una vaghissima idea di come funzionano le leggi universitarie intorno alla numerosità dei docenti richiesta per dar vita a corsi di laurea, questo vuol dire che hanno una qualche possibilità di sopravvivenza SOLO i corsi di laurea che dispongono ancora di un congruo numero di professori e le discipline previste dalle tabelle ministeriali coperte. Che non sono tanti. Aggiungo che di corsi ne sono già stati chiusi a decine, le lauree magistrali spesso sono tali solo sulla carta e per quanto riguarda i dottorati la situazione è addirittura peggiore. La buona didattica e la buona ricerca non si fanno nel nulla e la prospettiva della scomparsa di mezzo ateneo e di un suo drammatico declassamento o fallimento è ben più di un’ipotesi di scuola. La drammaticità del momento richiederebbe alle competenti autorità (ma anche all’opinione pubblica) di alzare lo sguardo oltre la punta del proprio naso.
tra i nuovi dipertimenti dell’università di Siena, ce n’è uno che ha 52 professori e 148 studenti, praticamente un docente ogni tre discenti.
La pletora di etnologi e di docenti di storia contemporanea dove la vigliamo mettere?
rudesindo
……….
una cinquantina di docenti è la cifra richiesta dalla legge per dar vita a un dipartimento, dunque di sicuro non ne troverai di meno numerosi: in pratica i nuovi “dipartimenti” prendono il posto della vecchie facoltà. A me non pare un gran capolavoro, ma tant’è. Il nesso a cui alludi col numero di studenti non mi è chiaro: che c’entra? Gli studenti si iscrivono a un corso di laurea, non a un dipartimento, e molti corsi di laurea sono in cotutela fra vari dipartimenti, così come a un dipartimento (essendo il conglomerato di diversi vecchi dipartimenti) afferiscono spesso più corsi di laurea. Alcuni dei nuovi dipartimenti appaiono abbastanza omogenei, altri assai meno: far coincidere in futuro dipartimenti e corsi di laurea, come teorizzano alcuni, presupporrebbe che i dipartimenti fossero meno disomogenei di come sono in taluni casi e che esistessero ancora in vita le discipline che la legge richiede. Quanto a storici contemporanei ed etnologi, per quanto riguarda i primi, se ben ricordo, nel sito del MIUR (prego controllare) ne risultavano diciannove (dunque parecchi assai), mentre i secondi erano quattro o cinque in tutto (dunque non una “pletora”). Ma se hai pazienza di compulsare il sito suddetto potrai constatare come oramai in moltissime discipline di base vi sia rimasto addirittura un solo docente di ruolo. Magari a un passo dalla pensione. Cosa resterà di questo ateneo, però, pare non essere argomento interessante di dibattito. Meglio ragionamenti un tanto al chilo.
ecco il senatore amato più volte citato qui e nel senso della misura… grande inquisitore delle faccende senesi…
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/sputt-amato-caccia-allautore-del-papello-bufala-sullaccordo-pdlpd-inevitabili-sospetti-sul-centrino-e-51246.htm
meditate
Non capiamo su cosa dovremmo meditare se Paolo Amato avvelena i pozzi a Verdini e a Ceccuzzi. A parte il fatto che anche se fosse una bufala (ed è cosa da dimostrare perché sia Ceccuzzi che Verdini hanno strepitato tanto ma NON hanno, come avrebbe fatto chiunque avesse la coscienza pulita, immediatamente querelato nell’ordine il Corriere della Sera, Avvenire, Repubblica e chissà quanti altri giornali) comunque è una bufala di tale plausibilità da trasformarsi, almeno ai nostri occhi, come una verità scolpita nella pietra. E comunque noi Amato lo abbiamo citato a diverse riprese quando ha fatto (senza peraltro ottenere risposta né dalla Gelmini né da Profumo) interrogazioni sull’Università nelle quali chiedeva cose sacrosante. Se poi si scannano fra di sé buon per loro, chissenefrega. Non siamo mica del PDL noi, né col PD né con altri.
Io sto ancora aspettando la presa di posizione dei Sig.ri Ceccuzzi e Bezzini che avevano portato la loro solidarietà e vicinanza sia ai lavoratori Unisi che ai dipendenti della Cooperativa Solidarietà. Diranno qualcosa prima del voto? Rivotateli cari senesi, rivotateli, mi raccomando….
se il criterio unico possibile è quello anagrafico è chiaro che se nel passato si è assunto molti in certi settori e pochi in altri adesso ci ritroviamo squilibrati. Non mi pare nulla di cui sorprenderci
il prepensionamento sarà una porcata ma fatevi due conti: uanto ha fatto risparmiare?
peraltro è stato pensato dal duo focardi-barretta e non da riccaboni!
lo stesso focardi che ha anche buttato dentro i famosi 300 (tra i quali la di lui figlia e genero si vocifera); tutti giovani e belli. Moltiplicate i 300 per il relativo stipendio per il tempo (perchè questi ce li dovremo tenere per molti anni essendo giovani) e ditemi chi ha fatto il danno erariale
shamael, ma a lionello e cicci non rispondi?