Sindacalisti montepaschini in carriera sulla riva giusta – La continuità di Profumo – La telefonata di Lorenzo Frediani socio di Astrea – I tanti “misteri” sul fronte giudiziario

Sindacalisti montepaschini in carriera sulla riva giusta. Prendiamo il caso del cgillino-montepaschino Calosi, grande sostenitore della gestione Mussari-Vigni e ceccuzziano di ferro. Con il nuovo corso (nuovo nel senso di nuove persone) della gestione Ilaria Dalla Riva, capo delle risorse umane del gruppo MPS, il cgillino-montepaschino Calosi, forse perchè ha suscitato un fascino professionale particolare agli occhi della signora Dalla Riva, ha fatto un salto di qualità e di prestigio nella carriera montepaschina: è stato promosso capo delle risorse umane di MPS a Firenze (circa tremila dipendenti sotto di lui). Nel segno di quella continuità tra una parte del sindacato, la politica e la gestione della banca.

La continuità di Profumo. Apprezziamo il timido impegno dell’ ad di MPS Fabrizio Viola nel cercare le soluzione giuste per risanare la banca e renderla discontinua nella gestione rispetto al passato.. Non ci convince affatto il ruolo tra la continuità gestionale e le palesi convergenze politiche con Ceccuzzi, del sig. Alessandro Profumo. Del resto il rinviato a giudizio Profumo (già questo la dice lunga sulla discontinuità) nella famosa trasmissione di Lucia Annunziata aveva chiesto la riconferma di Mussari alla guida dell’Abi, così come ha riconfermato i collaboratori di Mussari nei posti chiave nella gestione della banca: da Valentino Fanti, David Rossi, Pompei, Antonio Marino. E non è sfuggio a nessuno il bonifico del novembre 2012 di banca MPS per pagare la pubblicità per la festa del PD senese, considerando anche le parole di apprezzamento politico dello stesso Profumo nei confronti del responsabile politico di quanto successo a Siena negli ultimi 13 anni, Franco Ceccuzzi. Illuminatevi alla svelta.

La telefonata di Lorenzo Frediani socio di Astrea. Poteva mancare il Criccaboni? No! Interessante telefonata tra il docente dell’università di Siena Lorenzo Frediani socio di maggioranza della società Astrea e il rettore abusivo Criccaboni: una telefonata inquietante che svela il modus operandi di certi soggetti. Telefonate di Frediani (Astrea) a Riccaboni nel 201010 novembre 2010 (ore 10:09): fissano un incontro per il 19 novembre (alle ore 10.00) con il nuovo direttore amministrativo e la ragioneria dell’università per procedere – dopo aver controllato i conti – alla programmazione di un fondo immobiliare o vendita dei beni dell’Unisi; 22 novembre 2010 (ore 09:53): una voce maschile chiama Riccaboni e lo mette sull’avviso di non discutere con nessuno nel dettaglio del piano di risanamento, visto che ci sono dei problemi in arrivo come la mancata corresponsione del contributo di 8 milioni di euro da parte della regione che mette a rischio il pagamento degli stipendi per dicembre; 22 novembre 2010 (ore 09:57): una voce maschile riprende il discorso interrottosi precedentemente e gli fa presente che mancano i soldi per pagare gli stipendi di dicembre. Riccaboni propone di far ricorso alle anticipazioni di cassa e la voce maschile precisa che al 31 dicembre le anticipazioni di cassa devono essere portate a zero. Se bisogna percorrere quella strada, la voce maschile dice che va richiesto un incontro a Mussari e a Marino per vedere se la fanno percorrere. Non è una cosa semplice anche perché le tredicesime vanno pagate il 12 o il 13. Riccaboni dice che ci vuole pensare e si accordano di sentirsi domattina. Per rinfrescare la memoria http://ilsensodellamisura.com/2011/12/31/quando-lo-sciacallaggio-parte-dai-vertici/ e per ricordare che Criccaboni e Fabbro hanno commesso un abuso d’ufficio http://shamael.noblogs.org/?p=5958.

I tanti “misteri” sul fronte giudiziario. Apprendiamo dall’articolo di Franca Salvatici sulla Repubblica di oggi che il processo di Appello contro l’assoluzione di Acampa da parte del giudice di Siena Monica Gaggelli non parte perchè dagli uffici del tribunale di Siena non hanno trasmesso il ricorso della procura a Firenze. Dicono che il tutto è determinato dalla mancanza di personale. Per trasmettere un fascicolo quanti addetti occorrono? Lo portano a mano verso Firenze il fascicolo e forse pesa troppo che servono 10 persone? Perchè il ministro della giustizia Paola Severino non chiede chiarimenti al presidente del tribunale di Siena? Abbiamo l’impressione che con la scusa della mancanza di personale tentino di ostacolare il lavoro della procura. Solo un’impressione?