Noi siamo sicuramente irriverenti, aggressivi e maleducati, però le domande che facciamo sono lecite e di solito basate su documenti ufficiali che chiunque, sforzandosi un po’ ed avendone interesse per davvero può reperire e leggere. Ora abbiamo letto il bilancio previsionale dell’Ateneo e quello, preliminare, di chiusura dell’anno scorso (che sarà approvato molto più avanti) e non ci tornano i conti. Passi per l’aumentare continuo del disavanzo di amministrazione. Non ci vuole certo l’economista Riccaboni (buahahahaha) per spiegarci che quello fisiologicamente aumenta perché l’Ateneo si porta dietro i risultati negativi degli anni scorsi. Ma quello di esercizio, soprattutto il previsionale per il 2013 che prevede un disavanzo di 19 milioni è una follia! Ma come è possibile che sia superiore, in previsione, a quello pre Riccaboni? Considerato, fra l’altro, che questo ultimo e la mestrina hanno beneficiato dell’effetto del prepensionamento di quasi cento docenti (e anche, diciamolo, di qualche decesso)? D’accordo che l’FFO viene regolarmente diminuito, ma non è possibile che venga diminuito tanto da annullare i risparmi avuti coi soli prepensionamenti, per non parlare del vergognoso taglio delle cooperative, dei precari della didattica e della ricerca, degli assegni di ricerca, dei dottorati di ricerca, del blocco TOTALE del turn-over, della mobilità (volontaria) del personale tecnico amministrativo.
E allora ci vengono dei dubbi. Non sarà che gli iscritti sono parecchi di meno? Dove sono le cifre relative alle iscrizioni? Non sarà che si sputtanano quattrini scioccamente e per gli amici degli amici? Non sarà che si comprano programmi del cazzo (che rapporti ci sono per esempio fra l’ex direttore amministrativo di Bologna ora maestrina condannata dalla Corte dei conti Ines Fabbro e il CINECA con sede a Bologna?) a prezzi spropositati? E poi ancora: ma la relazione dei Revisori dei Conti dov’è? Possibile che nessuno l’abbia letta? E i consiglieri di amministrazione che ci stanno a fare lì? Insomma qui non torna niente e noi non possiamo naturalmente che continuare a deprecare la totale assenza della politica dalla questione, il che – in campagna elettorale è ben strano, se ci si pensa. A parte la Lega e Sinistra per Siena qui stanno tutti zitti su questa penosa vicenda che si trascina da anni senza che se ne veda la luce. A noi sembra una cosa enorme, ma evidentemente va bene così a tutti.
A noi no però, quindi insistiamo sull’argomento. Prima o poi qualcuno ci spiegherà qualcosa o sarà costretto a farlo da autorità preposte, sempre che la smettano col sonnifero e accolgano la nostra petizione per rimpolpare gli organici della Lizza.
Va beh! Ora basta scherzi però. Ci possono spiegare dove li buttano i quattrini all’Università. Perché a noi non tornano i conti
Gennaio 11th, 2013 | Note redazionali
6 comments ↓
Gira voce che ci sono mille iscritti in meno all’università.
O com’è che altre Università tipo Unimore (http://www.unimore.it/ammissione/immaisc.html) o la Sapienza (http://www2.uniroma1.it/infostat/facolta.php?aa=2013&lk=1) pubblicano online i dati delle iscrizioni di quest’anno? A Siena non solo non ci sono i dati (io non riesco a trovarli, ma forse non sono capace), ma nemmeno i toni ‘trionfalistici’ degli anni scorsi in cui si sottolineavano i numeri delle immatricolazioni, che cofermavano la ‘qualità’ e l’eccelenza’ nonostante tutti i problemi. O come mai?
sprechi come quello della doppia sala macchine, una per le biblioteche (SBA) e una per l’ateneo (Q.it). O le migliaia di euri per il progetto dei quotidiani su monitor touch screen che sarebbero dovuti essere nelle varie biblioteche…monitor “scomparsi” dopo qualche giorno dalla loro installazione… o i soldi per il piano di scannerizzazione con tanto di Hassemblad da diverse decine di migliaia di euro per fare le foto ai libri… o i tanti Apple da oltre 1000€ l’uno disseminati negli ufficili ed usati solo per leggere le email…
Considerato, fra l’altro, che questo ultimo e la mestrina hanno beneficiato dell’effetto del prepensionamento di quasi cento docenti (e anche, diciamolo, di qualche decesso)?………………………….. se togliete cinque docenti in un corso di laurea dove ce n’erano quaranta, non succede niente; se togliete cinque docenti dove ce n’erano ventiquattro, chiude perché cadono i fantasmagorici e pirotecnici “requisiti minimi di docenza”. Se escono di ruolo o crepano cinque docenti in un settore disciplinare dove ce n’erano ventitre, il settore sopravvive: se ne togliete cinque dove ve n’erano…cinque (e considerando che in molti settori ce n’è uno solo) , quell’area scientifica, quella materia, spariscono. Se fra dieci anni assumeranno cinque o sei associati (magari tutti in settore!) non cambierà niente. Vi sembra questo il modo di riformare l’università, soprattutto sapendo dove e come si sono fatte assunzioni in maniera scriteriata?
Per Foffo del’Acqua Borra
Quello che Lei riporta nel suo commento (se è vero), stante la situazione economica dell’Università, mi sembra un fatto gravissimo che meriterebbe ancora una volta l’attenzione di alcuni organi dello Stato (Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia e Magistratura). Qualora non l’avesse già fatto, secondo me dovrebbe fare una bella denuncia alle suddette autorità. Un Grazie da un ‘Cittadino qualunque’ con le cui tasse sono stati acquistati questi begli oggetti che le menziona. Un ‘Sentito’ Grazie anche agli amministratori dell’Università e complimenti…..
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Napoli-corruzione-in-atti-giudiziari-26-arresti-Coinvolti-cancellieri-e-avvocati_314083351962.html