Il vice principe del foro non era all’udienza per una sorta di “incompatibilità”? E per Ampugnano invece?

Abbiamo letto sul blog Il Gavinone http://ilgavinone.blogspot.it/2013/01/gavigossip-ma-che-fine-ha-fatto-fabio.html la notizia che all’udienza davanti al Tribunale civile per il ricorso delle primarie il PD di Siena era rappresentato dall’avvocato Lepri e non dal vice-principe del foro Fabio Pisillo. Siccome siamo attenti osservatori delle gesta del vice-principe, perchè non è facile avere degli avvocati di grido oggi come oggi, e incuriositi dall’assenza abbiamo cercato una sorta di spiegazione per il mancato incarico a Pisillo a tutela del partito dell’economista Giulio “Guido” Carli. Sembrerebbe che il vice-principe non ha accettato l’incarico perchè “avendo avuto e forse ha ancora in essere incarichi con il Comune di Siena” non era opportuno assumere incarichi che riguardassero iniziative di carattere legale su contenziosi per la corsa a sindaco. Se questa giustificazione risultasse vera, come mai il vice-principe non si è posto il problema “della decantazione di 2 anni” quando ha assunto l’incarico di difendere Giuseppe Mussari nell’udienza per l’inchiesta per l’aereoporto di Ampugnano considerato che il Comune di Siena è tra i soci della società aereoportuale, quindi parte lesa nell’inchiesta sulla gara? Andrebbe verificata questa cosa e non sarebbe male, visto che il vice-principe del foro ha aderito all’associazione 53100 che sostiene Ceccuzzi, conoscere quanti incarichi ha avuto o ha ancora con il Comune di Siena e l’importo complessivo degli incarichi; incarichi ovviamente pagati con i soldi dei contribuenti.

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#1 Brontos on 01.11.13 at 00:29

ANSA) – Dall’inchiesta milanese sull’operazione ‘Brontos’, che vede rinviate a giudizio 20 persone tra le quali l’ex ad di Unicredit Alessandro Profumo “é pacifico che sussistono gravi indizi che gli indagati, alcuni di essi in rappresentanza dell’ente, abbiano posto in essere la complessa trama fraudolenta in danno dell’Erario, a vantaggio e nell’interesse delle società bancarie poi confluite in ‘Unicredit spa’”. Lo sottolinea la Cassazione nelle motivazioni della sentenza depositate oggi.