Alle domande hanno risposto i vari artisti del Lab. Il 14 dicembre alle 9 di mattina i brani saranno ascoltabili in anteprima (20 secondi per ogni brano) su Sienafree e mercoledì 12 invece ci sarà una diretta web dallo Studio L’Untore Records per una sorta di live di presentazione.
1) Come nasce “Lo StRAPpo” e come siete arrivati alla produzione di questo vostro primo mixtape? Descriveteci cosa avete fatto.
(Slow) Il lab lo strappo nasce da una idea di Zatarra che era quella di portare la cultura hip hop a Siena in maniera massiccia. Penso che l’organizzazione dell’evento “rap-a-rota” di giugno 2011 abbia avuto un ruolo fondamentale in ciò, c’erano e ci sono sempre di più ragazzi a cui piace questa cultura. A Siena non c’è solo rock e la nascita di un laboratorio hip hop a siena tutto dedicato a chi ha la passione per questa cultura ne è la testimonianza. La prima regola dello StRAPpo è “non importa che sesso hai né che nazionalità ma l’importante e che hai la passione dell’hip hop nel sangue”.
Il mixtape “53100 non e un paese per rappers” che uscirà a metà raccoglie giovani mc di nazionalità diverse e di diversi stili/sottogeneri, ma soprattutto è frutto di tanto cuore, fatica ma anche divertimento. Il mixtape conterrà 12 track tra cui una bonus track col grande Zat in featuring con Lezzo. Il tutto è stato registrato al “T.o.c.” Studio per l’Untore Records, l’editing il mix e il master èstato a cura di Damiano Jimon Magliozzi (con l’assistenza di Testa Calda e Jari) e Mr Tinka ci ha fatto il favore di curare l’hosting, le grafiche sono di Igor Gucci, insomma, abbiamo fatto tutto tra di noi!
(Lug) Secondo me Lo StRAPpo nasce dalla voglia di cantare, dalla voglia di farsi sentire e di dimostrare a tanta gente, dalla mentalità chiusa, che non siamo dei teppisti che hanno voglia di fare casino, ma dei ragazzi che si impegnano in quello che fanno e che i pregiudizi con cui la gente ci vede per noi sono un motivo per non smettere!! Se dovessi descrivere le mie esperienze personali all’interno dello strappo non basterebbe un commento, ma posso assicurarvi che è composto da persone in gamba e che non corrispondono ai ragazzi svogliati che ci descrivono, anzi!! Per quanto riguarda il mixtape è una bomba, ci abbiamo dedicato del tempo ma ne è valsa la pena!! Spero che una volta uscito, il mixtape, rispecchi gli stati d’animo di tanti ragazzi e ragazze che la pensano come noi e che faccia pensare tanti di quelli che non sono d’accordo!!
2) Quanto è difficile avere 18 anni oggi e vivere a Siena e provincia nel 2012? Quali sono le situazioni o le questioni che vi colpiscono di più?
(Haze) Avere 18 anni dovrebbe essere una delle tappe più belle della vita dove puoi vivere di svago (tuttavia sempre tenendo molto di conto i doveri), mentre a Siena avere 18 anni è quasi una condanna. Qualunque cosa diciamo o facciamo non va bene, un ragazzo che non segue alla perfezione bibbia e costituzione viene pregiudicato e “perseguitato” e io non trovo affatto giusto tutto ciò. Le situazioni che mi colpiscono a Siena sono tante, forse troppe e quasi tutte negative grazie o per colpa di gente che pretende di imporre senza rispettare. Non è un riferimento specifico a nessuno, ma al 90% delle persone che hanno un minimo di potere in questa città e che non fanno niente per migliorare la vita dei loro figli, e si arraffano tutto quello che gli capita sotto gli occhi lasciando tutti noi giovani a mani vuote e con pochissime possibilità di uscita da questa triste situazione. Io infatti, come molti, spero tanto di andarmene se la città non si risvegliasse, e anche presto!
(Drine) Quando compii 18 anni penso di poter dire che fu il giorno più bello della mia vita…..tutto nuovo,tutto possibile….ma poi iniziarono i vari problemi: chi mi diceva di iniziare a pensare al futuro,chi mi diceva di pensare alle conseguenze delle mie azioni…..ma poi ho capito qual è il vero problema, il vero problema sono “loro”, coloro che comandano…..perchè credo che un ragazzo di 18 anni dovrebbe avere il mondo in mano….mentre quello che vedo nella città di Siena sono solo tentativi di “tarparci le ali”…
3) Cosa ne pensate dell’attuale scena hip-hop italiana e toscana in particolare?
(Cezzha) E’ difficile negare che il panorama rap in Italia si stia evolvendo in questi anni, vengono proposti perlopiù brani sperimentali e ci stiamo, ogni anno che passa, distaccando dai classici suoni che hanno contraddistinto il rap fino a poco tempo fa.
Il tutto è positivo, dato che il genere è molto flessibile e facilmente adattabile ad ogni altro genere in circolazione ed io sono il primo a sperimentare nuove direzioni in diversi generi musicali. Allo stesso tempo però non mancano i lati negativi. Stiamo forse un po’ tutti considerando troppo il mezzo di divulgazione in sé, sottovalutando invece i concetti da comunicare. Sono sempre stato contro al “detto”: “non dico nulla, ma lo dico bene”, concetto ben fisso nella testa di un gran numero di rappers italiani. Siamo veramente sicuri di volerci rappresentare dagli attuali “ambasciatori” di quella che viene comunemente chiamata “scena”?
Il rap italiano non sta morendo,
è solo che è uno scempio, una sorta di pretesto.
Un suono che pian piano si trasforma in orrendo.
Vorrei farti un esempio, ma l’esempio è proprio questo.
La stessa scena è connessa da tante facce acconciate,
dentro l’abbazia della pazzia è finita tutta la grinta.
Se la promessa del rap italiano ha le dita incrociate
pensi sia scaramanzia e che promette per finta.
Rancore, nel brano “La Follia” contenuto nell’album “Silenzio” in questi otto versi ci fa un po’ riflettere sull’attuale situazione della scena italiana. Non credo comunque che manchino i buoni artisti in Italia, anche nel panorama rap.
Credo piuttosto che manchino i “buoni intenditori”, capaci di selezionarli e scartare invece la spazzatura, che inevitabile compare ai primi posti delle classifiche di iTunes, MTV e compagnia bella.
E’ una triste realtà, combinazioni di falliti che giocano a fare i miti e ricevono approvazioni e disapprovazioni.
Non importano le vostre critiche, finché siete voi a comprarli i vestiti. La scena toscana è attualmente povera, anche se negli ultimi anni si sta dando da fare più del solito.
(Fedok) L’hip hop italiano è bello perché è molto vario, attualmente credo che sia in una fase di evoluzione e stia sfociando sempre di più in un genere diverso, più moderno. In Italia facciamo fatica ad associare l’Hip Hop al “Mainstream”, sembra quasi che si sia creata una faida, che da parte dei sostenitori dell’Hip Hop Underground non si placherà mai.
Reputo veri ascoltatori coloro che ascoltano senza alcun pregiudizio su un artista, coloro che ascoltano ciò che piace a loro senza rendere conto alle dicerie e agli stereotipi a cui è soggetta questa musica, senza dover per forza prendere una posizione, ma rendendo conto soltanto ai propri gusti.
In Toscana l’Hip Hop sta emergendo molto, si è creato un bel movimento anche solo con “Lo StRAPpo” che ha riunito un sacco di persone intorno al fuoco, quel fuoco che è l’Hip Hop in generale, creando un clima di amicizia stretta grazie alla musica che si ama.
Secondo me, è una musica per tutti, la cosa più importante è che chi ascolta conosca la provenienza di questo genere, le radici, per partire dall’ Old School arrivando a quello che si è creato oggi, prima di esprimere il proprio parere.
“L’Hip hop c’è e non è detto che perché se industrializzato non possa andare bene
e a questo punto secondo me l’hip hop è ogni risata ogni canna ogni canzone fatta insieme” CIT.
“È musica non servono passaporti,
È un valore di tutti non servono casseforti” CIT.
4) Diteci la cosa più difficile e quella più facile nella preparazione di un mixtape.
(Ego) Sicuramente la cosa più facile penso sia l’intesa con il compagno con cui abbiamo concepito la canzone, molte volte magari preparando featuring con persone che conosciamo poco ci si sente come in soggezione perché, per quanto si possa stimare un’altra persona, non è comunque la stessa cosa di scrivere assieme a chi ti ha visto “nascere” artisticamente. In questa situazione quasi familiare si riesce a dare il massimo eliminando la componente di “timore reverenziale” nel sapere che i tuoi versi verranno valutati da una persona di cui non conosci bene le reazioni.
La cosa più difficile è stata il sapere di dover dare il massimo, essere incisivi, cercare di dare un messaggio che resti in testa e doverlo fare, in media, con solo 16 versi. Questa sensazione di dover dare tutto in poche righe è sicuramente cosa più ardua almeno per me. Spero sia servita come sprone per fare non bene ma meglio!
5) Quali sono le vostre proposte per risolvere i problemi degli spazi per i giovani come voi a Siena e provincia?
(Tizzy) Si deve prima risolvere il problema della mobilità per noi che viviamo in provincia, e sto parlando ovviamente anche per la questione residenza universitaria de “La Tognazza” (dentro la quale “casualmente” ci ritroviamo confinati noi studenti di origine africana…) e costruire centri di accoglienza e raggruppamento giovani, sia in città sia in provincia, ripeto…ci stiamo “arrangiando” con Lo StRAPpo, ok, ma non possiamo fare tutto da soli!
(Meta) Vivo a Chianciano Terme, il paese degli anziani per antonomasia, dove i giovani non è che non hanno spazio,non li vedi proprio. In un periodo come quello che stiamo vivendo è ancora più difficile per un diciottenne ritagliarsi qualcosa,specialmente se aspettiamo che a farlo sia qualcun altro per noi. Quindi l’unico consiglio che mi sento di dare è quello che inoltre ho seguito pure io con la musica, mettersi in gioco, credere in una passione,un’attitudine,un talento,a prescindere di ciò che si tratti. Nel mio piccolo siamo riusciti a portare qualcosa nel mio paese, adesso tutti per strada sanno quello che faccio e mi riconoscono di avere avuto gli attributi di credere in qualcosa. Oggi oltre a essermi tolto delle soddisfazioni incredibili sono più maturo e grande grazie al rap,la mia passione.
6) Prima il video, poi i “live”, adesso il mixtape: dove volete arrivare e quali sono i vostri progetti futuri, singoli e di gruppo?
(ED) Il video, i live e adesso il mixtape, chissà il nostro domani cosa ci riserva … Non è semplice far capire alle persone quanto valga il nostro messaggio, il nostro disappunto, dissenso … Non stiamo con le mani in mano, a guardare la futile quotidianità senza agire, come fanno molti , ma sviluppiamo progetti in continuazione.
Attualmente pur non volendo con la buona volontà dei ragazzi si sono formati molti duetti che lavorano sodo per smuovere un po’ Siena e la sua scena hip hop… Vorremo essere visibili anche al livello nazionale, vorremmo essere uno snodo cruciale per l’hip-hop in Toscana , ma il lavoro da fare è ancora molto…
7) Dal punto di vista tuo Zatarra e dei tuoi collaboratori nell’ambito direttivo del Laboratorio, qual è stato il momento più duro e quale il più bello?
(Zatarra) Il momento più duro è da sempre quello di riuscire a incastrare il Lab nel tessuto sociale senese, inteso non come popolarità da raggiungere, su quella non c’è da lamentarsi, anche solo il passaparola o il web aiutano notevolmente, sto parlando dell’organizzazione degli eventi. E i limiti non vengono posti dai gestori dei locali che ci hanno ospitato in passato (e che ringrazio), ma da regolamenti comunali adatti a decenni come quelli del 1920 e non del 2012…e poi ovviamente tutti gli altri ostacoli posti da chi abita a Siena e la vorrebbe città dormitorio, gente che ha figli di 20 anni e utilizza carte bollate e telefonate tramite “amicizie” particolari per bloccare una sana convivenza e equilibrio tra chi fa lavori diversi (ricordo che è un lavoro l’impiegato di Banca come lo è il gestore di bar o il dj…), un esempio tipico è ciò che è successo a Giampaolo del “Touché Pub” in Piazza del Sale…
Il momento più bello invece è ciclico, perché ogni volta che incontro i ragazzi, che li vedo migliorare, che noto evoluzioni sia tecniche sia personali caratteriali all’insegna di un’ideale comune vero (seppur con le fondamentali particolarità di ognuno) il cuore mi si riempie di gioia, e mi fa dire che un piccolo contributo a qualcosa di più grande di me l’ho dato…
(Tinka) Sicuramente il momento più bello non è definibile … ci sono stati troppi momenti belli a livello personale, sia da tutte le risate e serate fatte insieme, dalle trasferte per vedere i live, quando abbiamo organizzato e partecipato ai live e vedere la risposta della gente … però forse, per me personalmente, uno dei momenti più piacevoli è stato il live a Viterbo, la mia città. Sono stato contento di vedere la partecipazione di molti dei ragazzi del lab e stare con loro tutta la giornata è stato veramente fantastico.
Momenti brutti o duri dipende invece…Sicuramente per organizzare un live alla corte dei miracoli e il compleanno della radio dove hanno partecipato. è sempre dura cercare di coordinarli tutti insieme e partire organizzati, “son ragazzi”.
Ecco se dovessi raccontare un aneddoto interessante una volta portai hiro, tryton, jack e lezzo a fare una dimostrazione di freestyle vicino san miniato… il tempo di parlare con uno degli organizzatori e jack era sparito non so dove! lui è così, ogni tanto si perde!!!
8) Fate un saluto alla città e convincete chi ha pregiudizi sui giovani che non siete tutti svogliati, nullafacenti e ignavi.
(Dei Dani) Saluto tutta Siena certo! Per prima cosa però vorrei sottolineare che lo stereotipo che noi giovani siamo tutti svogliati è una fesseria, perché molti di noi stanno studiando per arrivare ad ottenere un posto di lavoro, che tra l’altro non sappiamo neanche se troveremo! E più di questo non possiamo fare in questo ambito! Anche perché lavoro appena usciti dalle superiori non ce n’è! Poi i giovani di oggi sono attivi anche nel settore della musica, dimostrazione ne è Lo StRappo, il quale presenta più di 30 ragazzi accomunati dalla passione per l’hip hop. Se davvero noi giovani fossimo ignavi e nullafacenti come dice certa gente, invece di studiare, impegnarsi con la musica che a noi più piace, e molte altre cose, staremmo su un letto a guardare la televisione da mattina a sera! E non è una bella prospettiva visto quello che ci propinano, sia le tv nazionali che quelle locali!
(Megafono) Faccio un saluto al Paese di Siena, perché è così che la considero…un grande paese governato da ignavi e nullafacenti, che preferisce riempire di luci le sue vie tenendole accese tutto il giorno invece di risparmiare energia ed investire questi soldi in qualcosa di migliore e più importante, e che dia uno sguardo al futuro, cioè noi, i giovani.
E’ vero, noi ragazzi veniamo racchiusi senza distinzione in un contesto stereo tipizzato, e in un pensiero sbagliato da parte di tutta questa gente vittima di pregiudizi! Un adolescente non può vestirsi largo, stretto, stRAPpato, o semplicemente mettersi cio’ che più lo rappresenta che subito viene ingiustamente giudicato! Perchè è così che le persone fanno…giudicano, sputano sentenze solo per il gusto di parlare!
I giovani non sono tutti uguali, non tutti passano pomeriggi alla play al computer o alla tv, c’è chi si mette in gioco, chi studia, chi manifesta, chi dà un contributo a questa Italia che affonda, e alla fine crediamo più noi in un futuro migliore che quelli che ci giudicano!
Lo StRAPpo per noi è anche questo un progetto di protesta in cui far sentire la nostra voglia di cambiamento.
Bella lì!
7 comments ↓
grandi i ragazzi dello strappo e grande zat come sempre svegliaaaaaaaa
Bella intervista fa piavere leggere che qualcosa si sta muovendo anche in questo momento di crisi a siena, sono i giovani il futuro, non è dietrologia, è la realtà……e il comune che si è sempre vantato di iniziative sociali perché non ha mai dato una mano a questo strappo??? zatarra quanta pazienza devi avere…….
Vorrei avere notizie più precise per venire potendo fisicamente alle vostre riunion. Conosco il lato più commerciale del vostro mondo ma mi piacerebbe approfondire, s’impara sempre qualcosa è poi a me i ragazzi come voi che pensano e fanno mi garbano a bestia!!! Ovvia vediamo se piano piano s’esce da questo torpore.
Grandi Tutti, Immenso Zat! Le cose cambiano coi fatti, non con i piagnistei!
Grazie a tutti di cuore, avanti!
ps: per BSG ti faremo sapere, al momento siamo senza sede (Studio escluso) causa “mobbing”, se però vuoi venire il 27 dicembre alle 22 saremo live all’Irish Pub
http://www.youtube.com/watch?v=FqVOuPsm3cU
grazie per l’ultimo commento