Parlare bene e razzolare male è il modus operanti spesso e volentieri dominante nel sistema politico e nella gestione della cosa pubblica in Italia. Se quanto avvenuto all’università di Siena dal dissesto e all’avvento di Criccaboni fosse successo in America sarebbe intervenuta l’FBI, fosse successo in Francia sarebbe intervenuta la Gendarmeria, fosse successo in Germania sarebbero intervenute le teste di cuoio, e ovviamente ci sarebbe stato l’intervento immediato della magistratura. Qui in Italia dissestare per oltre 200 milioni di euro un’università passa in sordina e molti reati proprio per la lentezza della magistratura finiranno in prescrizione e i colpevoli del dissesto liberi e tranquilli e pronti per ricominciare altri dissesti. La stessa cosa vale se scrivono lettere piene di abuso d’ufficio e se stipulano contratti con importi fuori dalle norme.Eppure a Firenze intervengono, così come a Milano, a Napoli e a Palermo. Ma queste sono altre storie. Qui a Siena meglio il quieto vivere. E con i reati commessi? Vedremo.
Lo stesso atteggiamento omissivo viene praticato dai funzionari del MIUR e dal ministro Francesco Profumo; tanto alla fine i soldi pubblici vanno e vengono ed è preferibile difendere la casta dei baroni che rendere libere e trasparenti le università. E a questo modus operandi vanno aggiunti i ruoli e gli inciuci della politica. Il primo attivista a difesa della cricca universitaria è ovviamente Luigi Berlinguer e il suo ruolo è stato confermato dalle intercettazioni telefoniche che dimostrano chiaramente che la Gelmini ha firmato il decreto di nomina di Criccaboni dietro precise pressioni politiche. Veramente un bel paese e soprattutto complimenti alla classe dirigente del PD.Ma nel partito conservatore a difesa di Criccaboni, non per difendere Angelo ma un sistema aggrovigliato, ci trovate pezzi di ex margherita, pezzi di centrodestra e diversi politici senesi. E forse non è un caso se Renzi vince a Siena sconfiggendo proprio quella classe politica filo-criccaboniana. Ma il quieto vivere arriva a spezzarsi, compresi i legami che frenano le dovute verifiche. E tra una chiaccherata e l’altra emergono anche le complicità dirette per lo scempio compiuto all’università. Senza guardare in faccia a nessuno. Ci chiediamo invece con quale faccia si presenterà a Siena il ministro Profumo il 6 dicembre.
Il partito conservatore che copre il groviglio criccaboniano all’università di Siena
Dicembre 4th, 2012 | Note redazionali
3 comments ↓
“Ci chiediamo invece con quale faccia si presenterà a Siena il ministro Profumo il 6 dicembre.”
Infatti, non si opresenterà 🙁
… e infatti non ci andrà…
Mi pare di capire che non venga Profumo.
Almeno così recita una mail del rettore di oggi.