Abusivo formalmente e abusivo nella sostanza. Dall’analisi dei voti per l’elezione dei nuovi direttori di dipartimento dell’università di Siena emerge un dato preciso: Criccaboni non ha la maggioranza del corpo elettorale dell’ateneo. E se a questo aggiungiamo il suo status di abusivo, la lettera piena di abuso d’ufficio firmata congiuntamente con la Fabbro e l’impopolarità tra i tecnici-amministrativi diventa ancora più urgente la conclusione di questo scempio morale e formale a danno dell’ateneo. E non trascuriamo la situazione contabile e la gestione dei bilanci dell’università; un dato su tutti la mancata vendita degli immobili che il Criccaboni ha inserito come previsione di introiti.
Per farvi capire la situazione del corpo elettorale prendiamo come esempi alcune elezioni dei direttori di dipartimento. A medicina è risultato vincitore il criccaboniano Ranuccio Nuti. Come ha vinto? Ha vinto con l’improvviso spostamento dei voti degli studenti; forse il Nuti ispira più fiducia in sede di esami. Doveva vincere Alessandro Rossi, ma all’improvviso gli studenti di area di destra e quelli di sinistra, i Link, si sono riversati nel secondo turno su Ranuccio Nuti. Ma il corpo elettorale, ovvero quei docenti che pesano per l’elezione del rettore hanno votato per Alessandro Rossi. E i giochini con qualche studente e qualche tecnico-amministrativo (che non si capisce bene cosa abbia avuto in cambio) serviranno a ben poco caro Nuti (per ora ci fermiamo qui, ma li conosciamo tutti i movimenti tra il primo e il secondo turno!!).
Dalle parti della filodissestatrice Gabriella Piccinni (candidata unica) i risultati sono ancor più palesi: nonostante l’assenza di un contraltare se l’è scoppolata per un voto o due perché alcuni si sono astenuti, altri non ci sono proprio andati e altri ancora hanno votato scheda bianca. E questa continua a fare la padroncina, spalleggiata dal Criccaboni e dal PARTITO che l’ha sempre remunerata con cariche e incarichi.
E vogliamo parlare di un’altra scenetta al Dispoc (nel quale è docente [ahahahahahahahahahaha]) il mitico Maurizio Boldrini con candidato unico Isernia? Bene: anche lì è mancato il quorum e sono dovuti andare di nuovo alle urne. Che pagliacciata!!! Non ci sono neanche andati a votare!!! Ma lo capite che è una buffonata senza pari? E questo sarebbe “l’importante passo verso il rilancio dell’ateneo”? Ma fateci il piacere, branco di incompetenti e buffoni!!!
E, fragolone sulla torta, lo vogliamo dire che il rinviato a giudizio per falso ideologico Bettalli, che sarà all’inaugurazione dell’anno accademico insieme a quell’altra leggera del ministro Profumo il 6 dicembre e il 14 dicembre, cioè neanche una settimana dopo, sarà a doversi difendere dall’accusa di falso ideologico per l’elezione dell’abusivissimo Criccaboni? E’ roba da pazzi!!! E questo, che se l’acqua va per i suoi fossi, verrà condannato per falso ideologico, è stato eletto direttore di dipartimento!!! Ma vergognatevi tutta la vita!!!
In questo momento l’università è in mano a una cricca che gioca sui tempi lunghi della magistratura e sul supporto di qualche notabile a Roma che condiziona il ministro Profumo. E se Siena e provincia hanno perso forza a Roma iniziate a riflettere sul fatto che la cricca universitaria e gli altri danni compiuti dal Ceccuzzi in città non solo hanno provocato la crisi interna alla città, ma nel contempo hanno screditato il ruolo e il prestigio di Siena. Hanno perso solo tempo per aiutare a Roma la posizione di Criccaboni. Difendono gli interessi dei rettori abusivi e non quelli di una comunità.
P.S. Ma quel ricorso al TAR sull’elezione di Criccaboni che fine ha fatto? Chi l’ha presentato come mai dorme in piedi? E comunque il ministro [ahahahahahaha] Profumo è al corrente della quantità esorbitante di fascicoli aperti in Procura della Repubblica sulle vicende universitarie a partire dal dissesto, per passare dalle elezioni, per arrivare al sequestro dei fascicoli sulla nomina del direttore amministrativo, per arrivare a Astrea e al Frediani, per finire con il Criccaboni e i suoi criccaboys e criccagirls con le malefatte di Arezzo, Master Gints, Telos Consulting e così via? Ah!!! E gli stipendi doppi ai criccaboys di Grosseto? Ne vogliamo parlare? Ma con che faccia questo viene a inaugurare l’anno accademico? Dovrebbe ma venire a inaugurare l’anno carcerario, magari accompagnato dalla Severino in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario! Questo sì che sarebbe un grande passo sulla strada del risanamento e del rilancio dell’ateneo, nonché del carcere di San Gimignano e delle Murate a Firenze, dove invece ci finisce gente che non ci dovrebbe finire.
4 comments ↓
con il master gints hanno sistemato figli di direttori MPs, figli di sindacalisti e anche i generi dei sindalisti. Naturalmente in direzione generale a Siena non in culonia.
Ho due commenti:
1) il ragionamento generale che proponete è quello che confronta i dati delle amministrative con quelli delle politiche. Se perdo (o in questo caso non vinco largamente – ma vinco) a livello comunale vuol dire che il governo non hala maggioaranza? Non avere avuto maggioranze forti nei dipartimenti è sufficiente per dire che non ha più la maggioranza in ateneo? perchè gli astenuti dovrebbero votare contro riccaboni? chi lo dice? mi sembra una costruzione ardita…ecco…
2) per pittore: la sua affermazione prevede che lei sia a conoscenza di casi di persone “sistemate”. Ora il palecement di un master è un requisito fondamentale per la sua sopravvivenza. Il gints ha avuto un alto placement? non lo so – penso di si almeno nelle prime edizioni. Potrebbe darsi che nelle prime edizioni ci fossero figli di notabili senesi? di nuovo non lo so ma se fosse immagino che ci sia stato una selezione di ingresso. se si costruisce l’assunto master = sistemazione dei figli di… bisogna dimostrare una selezione scorretta. Altrimenti si va nella calunnia. Pittore sei in grado di dimostrare problemi nella selezione?
Per Pittore risponde Pittore. Per il punto 1) l’analogia non esiste perché nelle politiche non è dato (a parte in Bulgaria fino a qualche annetto fa) che non ci siano candidature alternative. Se 13 direttori su 15 non avevano antagonisti e, nonostante questo, hanno avuto difficoltà a raccattare il quorum (non la maggioranza) il messaggio è chiarissimo per chi voglia guardarlo inforcando i potenti occhiali della politica anche accademica. Sono tutti fedelissimi del Criccaboni, sono candidati unici e nonostante questo stentano ad essere eletti. Le cose sono due: o non frega niente a nessuno e vincono solo perché è presente la metà più 1 degli aventi diritto, oppure il Cricca è da considerarsi senza maggioranza “politica”. D’altro canto neanche il Cainano è andato sotto, ma l’hanno “dimesso” lo stesso. Non si vede la ragione per non farlo con questo incompetente che non è capace neanche di leggere un bilancio se non glielo colorano.
e anche se fosse senza maggioranza politica, concretamente che cambia? mica si sfiducia un rettore… e poi sono solo discorsi ipotetici – nessuno sa se ne segreto dell’urna qualcuno o addirittura tutti voterebbero riccaboni.
reggono i governi figuriamoci se non regge riccaboni sull abse di queste risibili argomentazioni…
se la procura dorme dovrete magnarvi i gomiti ancora a lungo temo