Di Mario Draghi tra le poche che condivido è la valutazione data sulle società di rating :”sono altamente carenti e discreditate”; e non posso che condividere il giudizio del senatore Elio Lannutti: « Finalmente è emerso e si è presa coscienza del fatto che le «tre sorelle», Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch sono un pericolo vagante per la sovranità degli stati in materia economica e finanziaria e che emettono report a orologeria, visto che fra i loro soci ci sono le banche più importanti e potenti al mondo, la Credit Union, la Ing e altre. Insomma sono molti i conflitti di interesse presenti in queste agenzie di rating e ora se ne ha consapevolezza, anche politica, che si tratta di entità private che rappresentano un pericolo per la stabilità economico-finanziaria degli Stati e per i risparmiatori».
Purtroppo il sistema finanziario e bancario tollera le valutazioni delle società di rating e di riflesso le medesime valutazioni creano sistema e producono effetti sostanziali sull’andamento dei titoli in borsa. “E’ il mercato,bellezza!”
Lo stesso mercato alterato dalle speculazioni e da un vizio tutto italiano: un ambiguo rapporto tra pubblico e privato e una posizione dominante della politica nella gestione operativa delle banche e dei gruppi finanziari. Il regolatore che diventa regolato e il mercato si trasforma in una palude per i piu’ deboli. E questo strapotere e la richiamata ambiguità conferisce ai banchieri un potere condizionante per la vita politica e per la tenuta sociale degli Stati. Una situazione insostenibile anche per coloro che rivendicano una formazione economica liberale. Sul Monte dei Paschi si abbatte la scure di Moody’s; una valutazione negativa che arriva nel momento peggiore per la stessa banca. Un valutazione che appare preordinata e finalizzata “all’esproprio” da parte del mercato della banca. Ma il dato disarmante è un altro: MPS è finita nella palude perchè la fondazione azionista e gli ex vertici della banca Mussari e Vigni hanno operato da “non banchieri” e con una visione e gestione di natura politica provincialotta e tesa al mantenimento del ruolo del partito per ottenere consenso elettorale. Hanno bruciato patrimonio per prolungare nel tempo la caduta e oggi senza armi e difese il mercato divora tutto; anche le coscienze dei politici incapaci e falliti. E il paradosso è anche un altro.Il Comune di Siena ente nominante della fondazione azionista della banca MPS aveva confermato l’incarico a Moody’s per la valutazione del rating dello stesso Comune “A Moody’s l’incarico di certificare il rating del Comune di Siena. La giunta, inoltre, ha rinnovato all’agenzia “Moody’s Italia Srl”, l’incarico di certificare l’incarico di certificazione della solvibilità finanziaria, rating, per l’anno 2011. Una decisione per offrire agli investitori adeguate garanzie sulla solvibilità finanziaria del Comune di Siena”. Qui siamo al massimo dei paradossi:l’agenzia incaricata dall’ente nominante i membri della fondazione azionista della banca MPS,oggi, abbatte la scure sulla banca MPS.”E’ il mercato,bellezza!” E nel mercato i conflitti d’interesse e di posizione ce ne sono in quantità esagerate.
Che cosa aspettano fra tutti per promuovere un’azione di responsabilità nei confronti di Mussari e Vigni e nei confronti della deputazione amministratrice della fondazione MPS? Che cosa si aspetta dentro la banca a rimuovere i mussariani Velentino Fanti e David Rossi dai loro ruoli?
Che cosa sta ruotando intorno a MPS? Non siamo mica nati in Patagonia!
In questo momento la banca è sotto l’occhio del ciclone e se a Siena c’è la volonta di recuperare e costruire rapporti esterni per ritrovare forze e alleati il primo passo da compiere subito è la presa di distanza,con i fatti concreti, dalla precedente gestione; per dare al mercato un messaggio forte. E senza un rapporto trasparente e costruttivo con i dipendenti la banca rischia di essere sempre piu’ appetibile dagli speculatori. L’altro dramma per MPS e la città, è la presenza di membri della fondazione MPS incapaci di gestire l’emergenza ma nemmeno l’ordinarietà e un partito,il PD, che non ha perso il vizio di considerare la banca uno strumento da campagna elettorale.Se non vi svegliate a Siena, il punto di non ritorno è alle porte. E non c’è solo Moody’s che incombe. A tal proposito,con riferimento ai finanziamenti e al credito erogato nella passata gestione,perchè Profumo e Viola dopo un’attenta verifica interna non escono da Rocca Salimbeni in direzione Palazzo di Giustizia per segnalare i finanziamenti concessi al pastificio Amato di Salerno che ha fatto crack?
Albus Silente