Il processo milanese per Alessandro Profumo, il lodo Lazio e la palude politica senese

Oggi inizia il famoso processo “Brontos” che vede sul banco degli imputati l’attuale presidente di MPS Alessandro Profumo. Un caso tutto italiano,unico al mondo, quello di avere alla presidenza di una banca un rinviato a giudizio. Del resto tutti i moralisti italiani guidati dal PD di Bersani e Renzi,pretendono le dimissioni dei rinviati a giudizio all’interno delle istituzioni ma si dimenticano(anzi sostengono direttamente) del rinviato a giudizio Profumo.Vedremo cosa emergerà dalle varie udienze del processo di Milano. Sul capitolo elezioni amministrative si inseguono varie ipotesi, alcune non supportate dai tempi tecnici e dai decreti legge. Al momento sono state fissate le tornate amministrative del 28 ottobre 2012 e quella della primavera del 2013. Forse ci potrebbe essere quella di gennaio per riportare la voto la Regione Lazio o come scrive Sunto http://www.sunto.biz/2012/10/01/Si%20voter%C3%A0%20il%209%20e%20il%2010%20dicembre.htm il 2 e 3 dicembre, sempre che non decidono di convocare le urne per il giorno di Natale.E al vaglio del ministro c’è la proposta di riportare al voto i comuni commissariati,solo quelli commissariati per mafia;il restante dei comuni commissariati per altri motivi nella tornata di primavera 2013. Per sgombrare il campo dalla confusione conviene attendere i decreti del governo e quel punto si conoscerà anche la data del voto amministrativo senese. Ad oggi le uniche date certe sono quella del processo per presunta frode fiscale a carico di Alessandro Profumo, poi il 19 ottobre il GUP di Siena dovrà decidere sulle 14 richieste di rinvio a giudizio per la vicenda Ampugnano, poi il 14 dicembre il GUP sulle elezioni del rettore Criccaboni e il 6 marzo il GUP sul dissesto dell’ateneo senese. Quattro date che il PD senese ma anche altre forze politiche evitano di considerare. Saranno le date a considerare i partiti.

Tra calendari e fughe in avanti la politica senese è sempre un’immensa palude. Dentro il PD senese i ceccuzziani della prima ora, Mugnaiolie Carli, insieme ai ceccuzziani del dopo Cenni, Paolo Mazzini e Lorenzo Brenci, lavorano alla ricandidatura del Ceccuzzi, supportato anche dagli uomini del Mussari. Il “nuovo” del disavanzo. Su altri fronti ricominciano le mosse per frazionare il voto. Rumor non troppo campati in aria prefigurano una lista unica tra il movimento di Beppe Grillo e l’associazione Pietra Serena con candidato a sindaco Vittorio Stelo; Massimo Mori fuoriuscito dal PDL pensa a una lista autonoma di fuoriusciti del centrodestra “fraternamente” auspicata dai ceccuzziani; su altri versanti ancora tanto mistero. Forse la politica senese si è adagiata sull’idea che oltre al declino non ci sono alternative per la città. Vedremo nei prossimi giorni; calendario alla mano. In diversi pensano alle elezioni facendo finta che non sia successo niente a Siena. E per tutto quel patrimonio economico dilapidato e andato perso chi ne risponderà? Forse il numero verde dell’ufficio oggetti smarriti?