Non bastava il problema di non poter seguire la linea politica nazionale in tema di future alleanze con il Terzo Polo.
Non bastava l’aver aperto i maggiori quotidiani nazionali ed aver letto, ancora una volta, il nome di Siena vicino a quello di persone indagate, come accaduto anche ieri con il nome diAndrea Pisaneschi.
No, come si dice, al peggio non c’è mai fine.
Ora il candidato del PD(S) senese deve fare i conti anche con una nuova bega: il fattore “C”.
Di sicuro molti di voi si chiederanno a cosa si riferisca questo fantomatico fattore “C”.
Vi tolgo subito la curiosità. Il fattore “C” altro non è che l’iniziale del cognome del vice presidente della Banca Monte di Paschi, ossia l’Ing. Caltagirone.
E a sventolarne la pericolosità al candidato Ceccuzzi – o meglio, a metterlo come argomento sul piatto di questo ectoplasmatico tavolo del centro sinistra – è addirittura l’Italia dei Valori.
Ora la vicenda si fa davvero ingarbugliata. Ancora una volta, vi chiedo di astrarvi dalle simpatie o antipatie personali e di limitarvi a leggere i fatti per come stanno.
Ma ce lo vedete Ceccuzzi a sostenere la linea dell’IDV e ad innalzare le barricate contro il nome di Caltagirone? Con quali truppe? Con l’esercito degli yes men, forse?
Ipotizziamo che voglia portare avanti la linea dell’IDV e mettiamoci nella loro ottica, quali anticorpi avrebbe costruito in tutti questi anni per contrapporsi ai c.d. poteri forti? Ad occhio e croce penserei nessuno.
Perché il candidato del PD(S) e tutti gli ex Ds insieme a lui, mica penseranno che si possa aspirare a governare una città come Siena senza aver costruito nel corso degli anni una rete di rapporti e di contatti che vadano anche al di là della Val di Chiana?
Una città con la prima Fondazione Bancaria in Europa, con il terzo Gruppo Bancario italiano, con la presidenza dell’Abi e con le macerie ancora fumanti di un’Università sottoposta al più barbaro dei saccheggi (e che che ne dica il responsabile provinciale università del PD, Montibello, la Gelmini con la razzìa economica fatta negli anni passati c’entra ben poco. Un pò di obiettività, su Montibello!) è credibile che possa essere governata essendosi realmente mossi solo all’interno della nostra provincia?
Ma nel centro sinistra, fino ad oggi, dove sono stati?
Anche l’IDV, sembra che un bel giorno si sia alzata e abbia detto “toh, all’interno della compagine societaria del Monte sono arrivati i privati!”; ma va’, grande scoperta davvero.
Chissà se Ceccuzzi questa scoperta l’aveva già fatta oppure dovrà rendere grazie all’IDV per l’improvvisa illuminazione.
Ma, soprattutto, Ceccuzzi, di fronte a questo spauracchio del fattore “C” che l’IDV gli ha messo sul piatto, cosa pensa di fare e come pensa di reagire? Perché non è una domanda di poco conto.
Ad essere maliziosi sembrerebbe quasi che ogni volta (ma anche questo lo avevamo già evidenziato) che il tavolo del centro sinistra prova faticosamente a rimettersi in piedi, scappa fuori un qualche pseudo aspirante alleato, il quale avanza richieste che sa essere perfettamente irricevibili e, sulla base dell’accoglimento o meno di queste, stabilisce se sostenere o meno Ceccuzzi.
E’ un pò come dirgli ogni volta, se mi garantisci che in 30 secondi di cronometro riesci a fare tre volte il giro della terra io ti sostengo come alleato. Reggerebbe pochino, in effetti.
Ma Ceccuzzi, nuovamente, finge di non accorgersene e, così facendo si sta, per l’ennesima volta, facendo mettere ancora di più con le spalle al muro.
Ceccuzzi, ma che stai facendo, sveglia!
p.s. Ceccuzzi comunque può stare tranquillo, il 1° di febbraio gli andrà in soccorso Bisi che con il suo “groviglio” riferito al “Sistema Siena” darà un’altra bella mano di coppale alla sua candidatura.
Firmato
La Primula Rossa
2 comments ↓
Per il Monte Paschi l’impatto massimo è di 50-60 punti base e riferito alle azioni privilegiate (del valore di circa un miliardo di euro) interamente detenute dalla Fondazione Mps. Allora: le azioni privilegiate furono inventate da Mussari con la complicità del Cenni, Ceccherini e Ceccuzzi per far entrare i soci privati nell’azionariato della banca, i soci privati erano Caltagirone e Gnutti. L’perazione fu giustificata dai cervolloni di cui sopra: per entrare nel salotto buono della finanza. Vorrei ricordare che alcune Fondazioni decisero di non far entrare i privati nell’azionariato delle banche che controllavano.
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