Il riordino delle province toscane dovrebbe essere al traguardo. Salvo soprese …

La legge sulla spending review prevede che il riordino delle province verrà chiuso da un atto legislativo di iniziativa governativa. Il Governo,entro 60 giorni dalla legge di conversione (cioe’ il 6 novembre), provvederà al riordino sulla base delle proposte regionali. In assenza di accordo il governo procederà direttamente. Dopo giornate di fibrillazioni e scontri epocali il riordino delle province toscane si avvia al traguardo con un riassetto che la redazione di Fratello Illuminato ha “intuito”.

Come da legge verrà abolita la provincia di Firenze che si trasformerà in città metropolitana, probabilmente e i futuri rappresentanti istituzionali probabilmente veranno eletti con l’elezione diretta. Firenze area metropolitana è un punto fermo. Rispetto alle dieci province attuali ne resteranno solo 4: Livorno, Grosseto, Arezzo e Prato. O eventualmente Prato assorbita dall’area metropolitana di Firenze. Su questo fronte la discussione è ancora in corso. La nuova provincia di Grosseto assorbirà Siena e probabilmente anche la Val di Cornia.

Le legge inoltre autorizza l’accorpamento dei comuni e addirittura autorizzerebbe i comuni a cambiare provincia in base al nuovo riordino; ovviamente quelli collocati vicino al perimetro del nuovo riassetto. Ricordiamo inoltre, come precisato dal ministro, che con il nuovo riassetto il capoluogo delle nuove province è determinato dal numero di abitanti.

In definitiva come ha ricordato il ministro Filippo Patroni Griffi  i criteri della legge non si cambiano”. Anche il presidente Enrico Rossi: «Non mi sembra ci sia grande disponibilità a derogare dai criteri fissati. C’è apprezzamento per la proposta delle aree vaste, anche se c’è da risolvere il nodo di Firenze città metropolitana. Sulla provincia di Arezzo, alla quale mancherebbe una manciata di abitanti per restare autonoma, il governo sta facendo le opportune verifiche»