Allora parliamo un po’ del Santa Maria della Scala, tema caldo diventato di grande attualità. Cerchiamo anche di mettere i vari aspetti in fila e vedere di chi sono le reali responsabilità. Per iniziare non confonderei la cattiva gestione amministrativa dalle questioni relative alla sorveglianza e agli aspetti legati alla sicurezza. L’ospedale in tutti questi anni è stato abbandonato a se stesso, considerato una semplice galleria e un luogo da riempire magari con le iniziative politiche; il PD lo ha trasformato nella sua sala conferenze. Ma al Santa Maria si è fatto di tutto screditandolo spesso a un livello di strapaese. Ma abbandoniamo questo terreno e riprendiamo il filo delle così dette gare. L’ultima gara del 2008 è stata fatta dalla giunta Cenni e gestita nei fatti dall’ingegnere Campioni annullata per i palesi errori contenuti nel bando prima dal Consiglio di Stato e poi dal TAR toscano. Dopo questo sonoro schiaffo il Cenni non si è azzardato a rifare la gara e ha continuato con il sistema delle proroghe in attesa che arrivasse il nuovo sindaco. Insediatosi Ceccuzzi cosa è successo? Che il nuovo sindaco doveva rispettare gli impegni presi nei confronti di uno dei suoi maggiori collaboratori nella campagna elettorale: Andrea Milani. Non sto qui a ricordarvi le iniziative prese dall’architetto nel campo della cultura e proprio al Santa Maria della Scala. Insieme alla sua compagna d’arte Lucia Cresti ha, inoltre, costituito una associazione culturale per l’arte contemporanea che ha sede nello studio dell’architetto e lo spazio espositivo nella villa di campagna dell’ex assessore alla cultura. Struttura disegnata dallo stesso compagno d’arte della Cresti. L’associazione privata Bric ha anche sostituito il comune di Siena in alcune iniziative di carattere più istituzionale. Ma torniamo a Ceccuzzi che si è impegnato a rivedere la forma giuridica dell’antico Spedale nella soluzione di una Fondazione e non ha pensato a fare da subito la gara rimasta in sospeso e già pronta. Ma perché non ha adempiuto a rivedere il bando di gara e mettere in sicurezza i lavoratori? Semplicemente perché la gara doveva essere fatta dalla Fondazione e dal suo amico Andrea Milani una volta che fosse stato nominato presidente del Santa Maria. Chiuse le Papesse, nominato il Milani con in più una associazione culturale privata nel settore dell’arte contemporanea, si sarebbe creato un sistema di potere incentrato sui suddetti personaggi più il Ceccuzzi. Ecco svelato il mistero: tutto il resto sono chiacchiere. Sistema di potere che avrebbe condizionato anche altri attori: l’ufficio stampa, gli operatori del settore e via discorrendo. Cosa meglio della Robespierre per la comunicazione diretta dall’amica del sindaco, Lisa Cresti. Gli operatori sarebbero stati scelti fra i più fedeli perché l’elettorato va coltivato per tempo. Questo è il modo in cui Ceccuzzi intende la discontinuità.
T.O.
3 comments ↓
[…] Tommaso Occami. Raccontiamola giusta … […]
Lucia cresti….mamma mia.con quel
Muso vizzo.con quell aria saccente.sempre a farsi vedere nelle iniziative culturali a farsi vedere accanto al giovane e cool artista del momento.lei che era passata spesso su stampa specilizzata (in Arte)come forza e progetto nuovo……io ci speravo pure.ma l indole provincialina ina ina con la faziosita’contradaiola attaccata alle scarpe puo’ben poco.
Piu” che il Muso Vizzo, ha il cervello Vizzo, come ha detto il famoso attore e regista che ha fatto le valige da Siena andando aCortona..