Il sindaco “dimesso” porta ora le vesti del garante degli interessi cittadini e del buon amministratore che ha sistemato (e sta ancora sistemando) i conti del Comune per lasciare al Commissario una situazione risanata e per la quale nulla avrebbe da fare. Tutto da dimostrare che il risanamento sia effettivo e che un commissario accetti di venire a fare il passacarte delle delibere firmate da Franchino, ma il fatto ameno, in tutta questa situazione piene da aggressioni e menzogne, è un’altro.
Se questa montagna di delibere, prese frettolosamente con un piede già sulla scialuppa mentre abbandona il Comune, mettono veramente a posto i conti del comune, i servizi ed i posti di lavoro, non potevano essere state prese prima che avvenissero le ripetute bocciature (ben tre) dei bilanci da parte del Consiglio Comunale? Sarebbe proprio il caso della “gallina nera che si ravvede la sera”, cioè di un amministratore che ha peccato solo di disattenzione, ma che in fondo avrebbe dimostrato di possedere le competenze per risolvere tutto.
Ma ho usato il condizionale “sarebbe”. L’impressione è invece che Ceccuzzi stia soltanto nascondendo le briciole sotto il tappeto prima che nella sua stanza arrivi un ospite ingombrante, il commissario, e che voglia darsi le arie (anche se tardive) del buon amministratore pensando di potersi ricandidare a Sindaco. Ma, per rivincere, stavolta gli mancherebbe il soccorso finale, risolutivo, della cavalleria mercenaria.
Don Vito