Resurrezione è termine che annuncia il ritorno dalla morte alla vita, l’eterno ciclo del tempo e dello spazio che senza soluzione di continuità si rinnova costantemente e a nuova vita rinasce.
Gli antichi riti misterici celebravano la ricorrenza armonica del metamero vita-morte-rinascita delle correnti naturali. Nei Vangeli i lemmi greci che consacrano la risurrezione dai morti sono anastaseos nekron, (rialzarsi da coloro che sono morti) il cui significato definisce, sacralizzandolo il λόγος, la parola incarnata: Rialzarsi.
Rialzarsi nella forma riflessiva designa il recupero delle forze e dell’energia vitale, il ritorno al chiarore solare nel perpetuo moto degli avvicendamenti.
Il momento non è che il germe e al contempo la derivazione di un processo storico, sociale e culturale che non conosce principio costituente se non nell’istante della scaturigine suprema. L’evoluzione costante degli astri determina l’alternanza fra l’oscurità e la Luce generatrice della sostanza immanente e, specularmente, scandisce l’armonia trascendente. La proiezione mentale e spirituale collettiva si modula secondo i ritmi imposti dall’essenza del Creato. Ogni metamorfosi (μεταμόρφωσις) presuppone una morte simbolica, uno iato che rende sacro il ritorno della Luce dalle dimore dell’ombra.
Il simbolismo solare rammenta altresì la trasfigurazione la cui sostanza si rende concreta tramite la sua derivazione etimologica trans-” (trans-) e dal verbo “figurare” (dare forma) e la stessa resurrezione la cui allegoria è ipostatizzata nel sorgere del sole. Resurrezione e Luce, e dalla Luce procede anche la concretizzazione dell’idea astratta di Giustizia:”La mia giustizia sorgerà come un sole e i suoi raggi porteranno la guarigione … il giorno in cui io manifesterò la mia potenza, voi schiaccerete i malvagi …»
(Libro di Malachia, 3, 20-21)
La squilla avverte che è giunta l’ora:
Il suo eterno sole splenderà e il suo fuoco sarà fulgido in tutti i confini della terra; sulla tenebra splenderà. Allora la tenebra sparirà dalla terra, l’oscurità dalla terraferma. »
(Apocrifo di Levi (4Q541), frammento 9, colonna 1, righe 2-6
Sol Invictus, Lux lucet in tenebris
Uriel David