Discontinuità 1: aria nuova e discontinua. Ma forse Ceccuzzi su qualche nome deve essersi distratto. Marco Turchi, presente nel passato consiglio del Monte come sindaco revisore e “promosso” grazie alla storica amicizia con “baffino” D’Alema addirittura a vice presidente, non può certo definirsi un elemento di novità. Quanto all’elemento “familismo”, il fratello Luca Turchi, è stato casualmente nominato sindaco revisore del Comune di Siena. Che Ceccuzzi in questo caso si sia distratto?
Discontinuità 2: Sandro Senni, il consigliere comunale dell’Udc andato in soccorso del traumatizzato Ceccuzzi, è l’uomo di riferimento del “nuovo” volto della politica senese Alberto Brandani. Per Ceccuzzi, discontinuità strabica e distrazione anche qua?
Torno al mio lavoro: è quanto dichiarato da Ceccuzzi in conferenza stampa nel caso non dovesse più avere la maggioranza in consiglio comunale (anche se forse non si è accorto che non ce l’ha già più). Ma quale lavoro?
Non torno al mio lavoro: Sandro Starnini, il “puparo” di Ceccuzzi tramite la sua corrente berlingueriana (discontinua e nuova per antonomasia) all’indomani della sonora trombatura in Regione (il suo partito gli aveva garantito che sarebbe andato a fare l’assessore regionale, ma all’ultimo momento gliel’ha tirata in tasca) dopo un ritorno al suo lavoro in CNA, ha realizzato che il lavoro non faceva per lui. Molto meglio e molto più retribuita la nomina a presidente della Società Novoli. Quando si dice la politica come spirito di servizio.
Opportunità 1: ancora deve insediarsi per bene e il neo presidente del Monte dei Paschi viene già tirato per la giacchetta da Rosy Bindi che vuole metterci il “cappello” sopra. Ma non sarebbe il caso di smetterla con i soliti messaggi “quello è un mio uomo, ce l’ho messo io”? Forse Profumo sarebbe bene che non si lasciasse impantanare dal melmoso e decadente “sistema Siena”, non sembra abbia portato bene alla città.
Opportunità 2: Ceccuzzi, nella seduta di quel consiglio comunale che gli ha notificato l’avviso di sfratto, annuncia che Profumo non percepirà stipendio, frase che Profumo pare avesse pronunciato in maniera riservata e non certamente al sindaco: quale comunicatore gliel’avrà riportata al traballante primo cittadino?
Banca depredata: sul Corriere di Siena, l’ottima Gaia Tancredi, qualche giorno fa ha riportato nel suo pezzo un’affermazione di Ceccuzzi il quale, parlando del Monte dei Paschi, ha detto che non ci sia più nulla da depredare. Dato che la dichiarazione è indubbiamente forte, Ceccuzzi ha il coraggio di dire, secondo lui, chi è stato a depredarlo? Dato che lo ha affermato, immaginiamo se ne sia fatto un’idea.
Comunicatori e consigliori: consigliamo di accendere l’aria condizionata. Dalle parti di palazzo comunale, a causa di qualche finestra tenuta aperta a causa dei primi caldi, sono uscite per strada un po’ di voci. Il momento, non è un segreto, è di storica ed ingestibile difficoltà per il signor Ceccuzzi. Per questo motivo, il nuovo ordine di scuderia è chiamare a raccolta solo i fidati (Carolina Persi, Lisa Cresti, Giulio Carli, Aldo Berlinguer, Alberto Taccioli, David Taddei, Massimo Gorelli e il nuovo stratega politico Filippo Castellani: dato il momento delicato Ceccuzzi ha fatto scendere in (piazza del) Campo l’artiglieria pesante: a proposito, qualcuno di voi sa chi sono?). Dallo spiffero della solita finestra aperta è uscito fuori, anche, che David Rossi è stato archiviato anche lì; con l’uscita di scena di Giuseppe Mussari finisce anche il periodo David Rossi.
Degortes: banchiere alla mps france e vice presidente alla mps leasing & factoring, pare stia preparando una sua lista a sostegno di Ceccuzzi, dato che come sindaco non è riuscito a reggere. Le quote rosa saranno assicurate, infatti sembrano essere già in corso i casting alle cubiste della capannina pronte per essere messe in lista.
Aree Territoriali Mps: voci dalle “lastre” darebbero in forte riduzione la aree del Monte che potrebbero passare dalle 11 attuali a 6. La Samsonite ringrazia per l’imminente aumento della vendita di valige.
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Degortes: banchiere alla mps france e vice presidente alla mps leasing & factoring, pare stia preparando una sua lista a sostegno di Ceccuzzi, dato che come sindaco non è riuscito a reggere. Le quote rosa saranno assicurate, infatti sembrano essere già in corso i casting alle cubiste della capannina pronte per essere messe in lista.
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ma che troiaio è? Qui c’è gente che non sa fare un cazzo nella vita e che non ha mai lavortao un giorno da quando è nata; però ha trovato il modo di campare e di arricchirsi a spese della comunità, usando la politica come un tram: così te li vedi sfrecciare da sinistra a destra e da destra a sinistra, cambiandosi l’abito politico con la leggerezza di un Fregoli. A Siena mi pare che oramai ci sia un deficit di democrazia che sono un cieco può non vedere.
+++ Questa è appena arrivata +++
Lettera aperta dei consiglieri comunali PD di Siena Bazzini Giovanni, Gioia Anna, Guideri Luca, Pace Lucio, Piccini Alessandro, Ranieri Gianluca
APPELLO AL SEGRETARIO REGIONALE DEL PD ANDREA MANCIULLI
La vicenda rendiconto: il Partito ci tuteli dalle minacce di Meloni e Carli.
Con estrema chiarezza abbiamo dato conto, pubblicamente, dei voti espressi nella seduta di consiglio comunale del 27 aprile. Convinti che questa chiarezza aiuti ad entrare, finalmente, nel solo merito della questione: quella di approvare un bilancio consuntivo reale fotografia della situazione, per intervenire, se necessario, coi dovuti correttivi. Per il bene dell’amministrazione comunale e di questa città. L’atto da noi votato così recita: “il Consiglio Comunale di Siena non ritenendo possibile approvare questo Rendiconto di Gestione 2011 invita il Sindaco a riproporre con la massima celerità – e, comunque nei termini di legge minimi possibili, non oltre il prossimo mese di maggio – un nuovo Rendiconto di Gestione 2011, accompagnato anche da un riequilibrio del Bilancio di previsione 2012 contenente tutte quelle azioni che prevedano manovre strutturali, una reale e sostanziale riduzione delle spese e rinegoziazione dei debiti per investimenti”.
Ci preme però porre la questione, ora, su un punto estremamente grave emerso dalle cronache di questi giorni: la minaccia di sanzioni nei nostri confronti ad opera dei vertici provinciale e comunale del PD.
Minaccia è il termine appropriato, perché di altro non si tratta. Come oramai ampiamente conosciuto dai senesi, infatti, si è nel pieno di un percorso amministrativo di cui i voti di venerdì sono solo un passaggio, non pregiudiziale al varo di un rendiconto che sia, davvero, all’insegna della legittimità e della correttezza strutturale (un dovere dell’azione degli amministratori nei confronti di chi li ha eletti).
Un passaggio che è parte di quella dialettica di cui vivono e devono vivere le istituzioni democratiche. Partiti compresi.
Parlare dunque ora di sanzioni è negare il diritto alla dialettica. Minacciarle, come hanno fatto Meloni e Carli, è invocare la sola logica dell’allineamento acritico, che è contro lo spirito e le norme del Partito Democratico (si guardino Statuto e Codice Etico, in proposito).
Al Partito, dunque, di cui siamo cofondatori e legittimi componenti, chiediamo tutta la tutela che si deve a chi svolge coscienziosamente il proprio mandato, democraticamente ricevuto dal corpo elettorale, nel solco del programma elettorale condiviso e della linea politica espressa dal PD negli organi competenti. Perché questo stiamo facendo. Ogni tentativo di delegittimarci odora troppo di vecchio (?) stalinismo.
O dobbiamo anche noi, come il noto mugnaio di Potsdam, sperare che ci sia un giudice a Berlino?