La prima riflessione scaturisce dalla scelta vomitevole fatta da Mario Monti che ha nominato il pensionato che prende 31mila euro al mese di pensione come “super consulente per i soldi ai partiti”, ovvero il filo dissestore di atenei Giuliano Amato (in foto con il capo dei dissestatori mentre si rilassano al tennis). Naturalmente il PD è euforico per la scelta di Amato. A quando la nomina di Lavitola ministro degli esteri?
La seconda, più che una riflessione, è un pensiero rivolto a tutti coloro che non hanno un lavoro, che hanno perso il lavoro o che sono precari da una vita. E non tutti hanno la fortuna di essere assunti con chiamata diretta negli uffici della comunicazione delle banche.
La terza riflessione riguarda il dramma dei suicidi per motivi economici. Quando diventeremo un paese civile? Meglio chiudere Equitalia che contare i morti.
La quarta riflessione riguarda la decadenza della politica. Continuano a privilegiare i baroni universitari, i pensionati d’oro come Giuliano Amato, i banchieri con il grano degli altri e poi si accaniscono sui lavoratori, sulle piccole aziende e su redditi medi e bassi. Per evitare il trionfo dell’antipolitica occorre ritrovare in primis la politica e riscoprire i valori costituzionali. E i primi a riscoprirli dovrebbero essere proprio i gruppi dirigenti dei partiti.
La riflessione finale in questo giorno della Festa del Lavoro è tutta sullo squallore della politica locale. Un rettore abusivo che macella lo stipendio dei lavoratori con il sostegno di Vareno Cucini e Roberto Morrocchi (PD); un direttore amministrativo condannata dalla Corte dei Conti che costa oltre 170 mila euro all’anno e non produce niente all’infuori che danni su danni. Un sindaco come il Ceccuzzi e un presidente come il Bezzini che si riempiono la bocca di equità, giustizia sociale lavoro, sviluppo e poi siedono al fianco del Criccaboni senza dimenticare che Morrocchi e Cucini sono i nominati di Bezzini e Ceccuzzi. Citiamo solo questa vicenda per far capire che per molti politici il 1 maggio è solo un palcoscenico per sfoggiare retorica e millantare azione politica ma nei fatti sono contro i lavoratori.
Buon 1 maggio a chi se lo merita!!!
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Amato, un grande risanatore: la notte dell’11 luglio 1992 mi fregò svariati biglietti da centomila.
E lui piglia 31.000 € al mese!