Il PD sta evaporando, si salvi chi può

Il PD sta evaporando, si salvi chi può. “Niente tavolo senza Ceccuzzi”: perché scriverlo, vuol dire che sta tornando in discussione la sua candidatura?
Alleiamoci con i moderati fin dalle Comunali. Il fenomeno mediatico Vendola si sgonfierà“. Sapete da quale fonte arrivano queste parole? A dirlo è addirittura il vice segretario nazionale del PD Enrico Letta.
Ancora una volta traspare l’amara impressione che il Partito Democratico più che da una una fusione sia nato (e abbia continuato a vivere fino ad ora) nella totale confusione.
Per “moderati” dovrebbero, presumibilmente, intendersi alcune – se non tutte – forze politiche appartenenti al nuovo Terzo Polo composto infatti da Fli-Api, Udc e, sempre presumibilmente, liste civiche almeno a livello di elezioni amministrative.
Guardando al nostro piccolo microcosmo senese, dopo queste affermazioni tornano a balenare nella testa alcune domande e curiosità.
Oramai il PD sta palesemente andando in totale ordine sparso (e, nonostante ciò, guai anche a livello periferico a dirsi sostenitori dei c.d. ‘rottamatori’ Renzi, Civati & C.- anche se forse sarebbe meglio definirli più semplicemente ‘politici’ –  alla cui “rottamazione” pare essersi aggiunto negli ultimi giorni anche il governatore toscano Enrico Rossi) e quindi è logico non esista una linea politica univoca, sia circa la strategia da mettere in campo sia circa le alleanze, che da Roma venga diramata alla periferia e dalla stessa seguita pedissequamente.
E, forse, per il PD senese questa sostanziale anarchia è anche un bene.
Riflettiamoci insieme. Pensate, amici, se le dichiarazioni di Enrico Letta (che nel PD non può certo definirsi una seconda o terza fila, anzi) con cui abbiamo aperto questa chiaccherata dovessero applicarsi alle comunali a Siena: cosa farebbe il PD a quel punto?
Perché, in un partito normale, un vice segretario nazionale che dice “Alleiamoci con i moderati fin dalle comunali…” dovrebbe essere seguito. Ma tutto ciò, ribadiamo, in un partito normale. Cosa che il PD sembra ogni giorno di più non essere affatto.
E qui ritorna l’interrogativo che ci siamo posti ieri: ma il PD quanto tempo potrà resistere in queste condizioni? Senza una linea unitaria, neanche all’orizzonte, senza una identità ben definità, senza un’amalgama, senza un punto in comune e, soprattutto, come logica conseguenza di tutto questo, con un elettorato in emorragia continua? Poco, davvero poco.
Ritorna, allora, il concetto di voto “inutile” altresì detto sprecato, e ancora prima di un tale voto, la poca utilità nello spendersi per il diessino Ceccuzzi a tutt’oggi candidato del solo PD.
Un candidato con un partito quasi fantasma alle spalle che un domani sarebbe costretto necessariamente a rivedere le sue alleanze. Quindi, ciò che votereste oggi non è detto rimanga tale domani.
Verrebbe da dire che il realismo non lascia spazio all’ottimismo per il PD (o meglio ai Ds) senese.
Che qualcosa traballi davvero si potrebbe intravedere anche nel titolo che un quotidiano locale ha dato pubblicando un documento dei Riformisti (quello al quale appartengono Bellandi e Riccardo Martinelli) “Niente tavolo senza Ceccuzzi”.
Grazie al quotidiano per questo titolo che ha permesso ai cittadini di introdurre un nuovo elemento interpretativo: il nome di Ceccuzzi come candidato potrebbe essere messo in discussione, se no un tale titolo non avrebbe avuto senso metterlo.
Voto utile contro voto inutile, amici, rifletteteci bene.
Nei prossimi giorni continuerò a riflettere e ad analizzare con voi, dal mio punto di vista, sul perché…
Firmato
La Primula Rossa