Piena fiducia e massimo rispetto per la Magistratura. Per la magistratura italiana, senza specificare come spesso e volentieri affermano i vari indagati o affini: “Piena fiducia nella magistratura senese”. La magistratura è una sola: quella dello Stato italiano. E non è un rilievo di forma, ma una puntualizzazione di sostanza.
Correva l’anno 2010 e la cricca ministeriale e universitaria tramava e tramestava per due nomine urgenti: far firmare il decreto di nomina di Criccaboni e far nominare direttore amministrativo la pensionata-condannata dalla Corte dei Conti (per danno erariale!!) la cara amica di Marco Tomasi, la laureata in pedagogia Ines Fabbro.
Correva l’anno 2010 e il caporedattore del corriere di Siena, Stefano Bisi, anzitempo e senza la conclusione della formale procedura di selezione annuncia dal giornale (a firma Sandro Benetti) che il nuovo direttore amministrativo dell’ateneo senese sarà Ines Fabbro (negli archivi si trova la copia del giornale con tanto di data!!). Chi aveva informato il Bisi del nominativo della Fabbro? Poi il Bisi non contento sul suo blog scriveva: “Chi sarà il nuovo direttore amministrativo dell’Università di Siena? È stato finalmente emesso il bando per la scelta (…). Il nome più gettonato è quello di Ines Fabbro. Ma chi lo sceglierà? Il rettore uscente Silvano Focardi o il successore Angelo Riccaboni?”
E ancora sempre sul corriere di Siena Gaia Tancredi scriveva (21 agosto 2010):” Ines Fabbro favorita. I colloqui dei candidati saranno pubblici e si svolgeranno il prossimo 3 settembre da parte della commissione preposta. Tutto alla luce del sole quindi, senza alcuna iniziativa personale che avrebbe sollevato nuove ed inutili polemiche” E il 31 agosto 2010 la Tancredi insiste: “Fabbro, il cui curriculum sembra imbattibile, favorita fra 42 aspiranti alla poltrona di direttore amministrativo dell’università. Capacità, esperienza, credibilità e tanta autorevolezza sono le doti che si richiedono al nuovo manager dell’ateneo senese e dalle quali non si potrà prescindere nel criterio di selezione. Ci vuole un curriculum di grande spessore e una personalità spiccata. Lo diciamo da giorni che Ines Fabbro, già direttore amministrativo dell’università di Bologna e riconosciuta come una delle figure più autorevoli in questo campo, rappresenta la soluzione ideale. La sua carriera parla chiaro e sembra garantire tutto ciò di cui la nostra università ha bisogno. Resta lei anche di fronte a tanti aspiranti quella che sulla carta ha il bagaglio più prestigioso da far valere”. Ma al Bisi e alla Tancredi come facevano a sapere della Fabbro e come mai la Tancredi elogiava il curriculum della Fabbro? Forse aveva visto anche quelli degli altri concorrenti? Queste domande necessitano di risposte!!! (Poi il Bisi fa il finto tonto sul suo ruolo attivo nel groviglio!!!)
Correva l’anno 2010 e il presidente della commissione per la selezione del nuovo direttore amministrativo era nientepocodimenoche Angelo Riccaboni.
Correva l’anno 2010 e il rettore uscente Silvano Focardi si rifiuta di nominare la signora Ines Fabbro come nuovo direttore. Focardi si rifiuta per due motivi: la magistratura aveva sequestrato il fascicolo della selezione e sempre il Focardi si accorge della condanna a carico della stessa Fabbro. In quel famoso cda (sempre da fonte giornalistica) la nomina della Fabbro era sponsorizzata da Diodato Angelaccio mentre lo stesso Focardi con la maggioranza del cda decidevano di affidare l’incarico di direttore alla dott.ssa Ilaria D’Amelio (tutti riconoscono l’onesta e la professionalità della stessa D’Amelio).
Correva l’anno 2010 e la cricca ministeriale con la regia di Luigi Berlinguer convincevano la neutrini Gelmini a firmare il decreto di nomina di Criccaboni. A dare man forte alla cricca c’era anche la “nana istituzionale”(a breve vi diremo anche chi è!!). Tutti gli intrallazzi sono documentati e sono stati resi noti dai giornali.
Correva l’anno 2010 e alla procura della repubblica di Siena c’era il sostituto procuratore Francesca Firrao, figlia di Donato Firrao (docente del Politecnico di Torino, dove ha lavorato Ines Fabbro, amica di Donato)
Correva l’anno 2010 e il rettore Criccaboni infischiandosene del sequestro del fascicolo da parte della magistratura nomina direttore la condannata Fabbro su base fiduciaria. Allora come mai è stata fatta la selezione? Come mai sono stati spesi soldi e formalità (siamo in un ente pubblico) e il Cricca (che era anche presidente della commissione) ha eluso la selezione?
Che fine ha fatto il fascicolo sequestrato? Alla luce di questi fatti che sono documentati come mai la magistratura non interviene? Purtroppo non possiamo rivolgere queste domande alla Firrao perché non è piu’ in servizio a Siena. Alla luce di questi fatti vergognosi e fuori dalla legalità come mai la magistratura non interviene?
Vi ripubblichiamo le intercettazioni tra Riccaboni e quel Tomasi del ministero sulla vicenda Fabbro.
“Tomasi: Poi è chiaro che lei nel momento che ha l’investitura… provi a sentire, io francamente… lì in Procura dovete vedere voi perché oggi sa com’è. Qui… lì è tutto rischioso. Lì è diventato poco… poco…
Ricccaboni: No, no, no. Su questo la convocazione del Consiglio avverrà immediatamente in maniera tale che possa mettere a regime, diciamo… tutto quanto con la nomina da parte della Fabbro che il nostro Statuto dice previo parere del Consiglio di Amministrazione. Su questo dobbiamo passarci, insomma.
Tomasi: Sì, sì.
Ricccaboni: E poi, niente…
Tomasi: Lì, penso, che se non prende in mano la gestione anche la Ines… lì non ne uscite! Perché tra l’altro, guardi: io ho visto quella nota che mi ha portato Focardi l’ultimo giorno sul discorso del Prefetto, dell’accessorio… A parte il fatto che io gli ho detto che io non darò nessun parere e che se dovessero chiedermi un parere, non può che essere contrario perché non è certo… dopo visto che sulla stampa lui dice che ha avuto rassicurazioni dai funzionari, francamente non so quali siano questi funzionari. Ma… lì la partita va presa in mano subito, capisce, dal direttore amministrativo. Se no lei si trova una valanga di… a non finire.
Ricccaboni: No, no. Certo.
Tomasi: E questo non è il momento di cedere alle pressioni sindacali… questo è il momento di chiudere le fila e rimboccarsi le maniche, non c’è niente da fare.
Ricccaboni: Qui c’è solamente bisogno di questo. C’è bisogno di dare un senso di continuità, di dare tranquillità e andare avanti. Questa vertenza, anche, dell’ateneo è stata gestita molto male perché era già chiusa. Poi è stata ritirata fuori, per motivi demagogici e quindi ha provocato questo ambaradan. Ma insomma… questa è già chiusa, non c’è problema. E comunque con il Direttore Amministrativo questa cosa verrà affrontata in un modo migliore sicuramente.
Tomasi: Sì e poi anche il discorso lì di quella partita… il Prefetto… I prefetti ragionano in un altro modo. Il prefetto ragiona per evitare che la gente vada in piazza. Però, sul piano della sostanza c’hai contro tutti… i colleghi… devi recuperare… non è che puoi… quindi… quell’ipotesi lì è veramente… Comunque, secondo me, adesso dovete avere lo spazio per operare poi speriamo… insomma…”
10 comments ↓
Complimenti per la scomparsa di questo fascicolo!!! queste nomine e questi intrallazzi accadevano nel sud Italia 30 anni fa. Ma al tribunale di Siena sono in ferie????
Come mai i due giornalisti Bisi e Tancredi sapevano tutto sulla Fabbro e come mai la sponsorizzavano cosi tanto???
Buonasera. Franca Selvatici su Repubblica di stamani punta il dito sul “caso Acampa”, e su tutte le stranezze successe nel piccolo tribunale senese.
Ecco alla luce dei fatti, io non ho, per ora, nessuna fiducia nella magistratura.
Penso che nemmeno il professor Franco Nardi abbia gran fiducia nella magistratura.
Penso….ma sicuramente verrò smentito.
Un abbraccio.
Come promemoria per la Magistratura Italiana propongo questo articolo di Raffaele Ascheri e ripreso anche da Giovanni Grasso. ”Come distruggere un’Università: le consulenze esterne”; http://ereticodisiena.blogspot.com/2012/02/come-distruggere-ununiversita-le.html; http://ilsensodellamisura.com/2012/02/08/un-argomento-trascurato-nel-dissesto-delluniversita-di-siena.
Lo sapevate che all’ufficio comunicazione oltre alla fidanzata del Bisi c’è un altro collaboratore del corriere di Siena un certo Bruno Interlandi. La succursale del corriere di Siena in banca???
Non solo c’è anche chi anni fa e’ stato assunto come dirigente pur avendo solo il diploma ! E si crede anche il coordinatore ed il massimo esperto di comunicazione …..andrebbero inseriti dei percorsi di valutazione più seri. Ma i sindacati dove sono?
Volevo anche aggiungere con un curriculum molto misero. Ancora non si e’ capito di cosa sia esperto..era l’anno 2005 o 6!
Coordinamenti RSA – Banca Monte dei Paschi Siena Spa
Welcome in Montepaschi Fashion
Apprendiamo dalla stampa che la Banca Mps ha presentato, al Milano Fashion Media, il suo progetto fashion dedicato ad una linea di abbigliamento con il marchio 1472 (T-shirts, polo, felpe).
Evidentemente per l’Azienda essere glamour è un dovere, un obbligo non prescritto dalla legge, ma lo stesso potente a tal punto da dividere il mondo in due categorie, gli IN e gli OUT.
La Banca Monte dei Paschi, nelle eleganti vesti dei suoi manager e degli esperti dell’immagine e della comunicazione, ci tiene a scongiurare il pericolo di essere classificata come banca OUT, e pensa di fare la scelta giusta, quella che avanza verso il futuro fashion dei nuovi manager informali.
Prima è stata la volta del vino che legava la banca al suo territorio. Adesso è la volta di gadget griffati MPS che connettono la banca ad uno scenario più globale e moderno, ad un’immagine al passo coi tempi dettati dai ritmi della moda.
Poco importa se le filiali della stessa banca versano in condizioni “fin de siècle” a causa di una politica di riduzione dei costi tesa a favorire un bilancio più glamour.
Evidentemente per qualcuno l’entrata nel mondo della moda è una scelta illuminata che prefigura un’eleganza libera dai condizionamenti della vita reale e che può portare a privilegiare la leggerezza dell’apparenza rispetto ad un senso della realtà sempre più odioso e retrò.
Noi continuiamo a pensare che sia più utile occuparsi delle reali esigenze dei lavoratori e della clientela lasciando lustrini e paillettes a chi fa un altro lavoro.
Pensiamo anche che le energie di chi si occupa di curare la comunicazione aziendale sarebbero spese meglio se finalizzate a parlare della Banca e dei suoi Progetti core-business, occupandosi anche di replicare adeguatamente a recenti campagne di stampa interessate e strumentali.
Siena, 19 gennaio 2011 LE SEGRETERIE
Il video di David Rossi che parla bene del giornale Siena News dove collbora la fidanzata del Bisi e oggi la stessa lavora sotto la responsabilità di David Rossi al MPS. Che dire: volemose bene….
http://www.sienanews.it/2011/06/24/david-rossi-sienanews-vedo-oggi-lo-stesso-impegno-di-15-anni-fa-2/
Ma io mi riferivo più all’altro, ci sono più rossi li dentro di quanti ne esistano nel pd!