Quel Maurizio Bologni “giornalista coraggio” tra “genio e intraprendenza”. E ancora: “Una idea o una ikea di Università?”

La redazione di Fratello Illuminato, approfittando della non reperibilità del Maestro James e quindi in assenza del consueto editoriale, intende intervenire a gamba tesa nel sistema dell’informazione attraverso l’analisi e la lettura di due libri (ognuno poi può chiamarli come gli pare!!) che contribuiscono ad aggiornare il quadro sconfortante dei vari intrecci del “groviglio armonioso” che dall’università conducono alla “cattedrale”. La novità, in assoluto, della puntata odierna è l’ingresso nella scena dei “geni” del capo redattore del quotidiano La Repubblica di Firenze, Maurizio Bologni. Facciamo però un passo indietro, anzi, ritorniamo all’anno 2005. Ovvero l’anno della massima esaltazione delle supercazzole comunicative dell’area comunicazione e marketing dell’università di Siena guidata dal mitico e insuperabile genio di Via Roma 56: il nostro stimatissimo Maurizio Boldrini. Nel 2005 veniva alla luce un libro, sempre del famoso editore Franco Angeli e sicuramente pagato con soldi pubblici, o dalla CRUI o dall’università senese: un libro interessante non per i contenuti, ma per la manifesta autoreferenzialità degli autori dei testi. L’introduzione del libro rigorosamente scritta da Piero Tosi. La parte migliore  del libro è quella scritta dal nostro stimatissimo genio, soprattutto quando intitola il testo con un titolo significativo quanto allarmante: “Una idea o una ikea di Università?”. Ma che cazzo Boldrini: non potevano ricordarsi dell’ikea quando hanno comprato gli scopini da cesso? E poi il genio aggiunge: “Lo stesso presidente della CRUI, Piero Tosi, nella seconda Relazione sullo stato delle Università Italiane(chissà se questa relazione la scriveva mentre “falsificava i bilanci”???), ha ribadito che il marketing e la pubblicità non possono essere applicati alle istituzioni, al patrimonio e ai beni culturali così come si applicano alla vendita delle merci”. Dopo la lettura di questa variante filosofica alla supercazzola del Conte Mascetti ci rendiamo conto che il marketing è stato utilizzato per mercificare il patrimonio economico dell’università senese: decine e decine di milioni di euro sprecati per l’area comunicazione e marketing. Sempre il genio citando Alessandra Mazzei, altra scrittrice del libro, ricorda della stessa la seguente frase: “la fiducia e la reputazione si alimentano reciprocamente, in particolare nel caso dell’Università”. Infatti abbiamo notato questa grande alimentazione: oltre 200 milioni di buco e un rettore eletto irregolarmente. Avanti con la “fiducia e la reputazione”. Dal libro emerge un altro capitolo che sinceramente non riusciamo a comprendere. Le due autrici, una certa Anna Majuri (nel 2005 collaborava con l’area del genio ed è legatissima all’ex direttore Bigi) e Simona Piselli (che a quel tempo collaborava con l’ufficio stampa dell’università) scrivono un capitolo dal titolo boldrineggiante: “L’Università prende corpo: un nuovo protagonista tra luci e ombre. Analisi di un anno di rassegna stampa sulle testate nazionali”. Ed è proprio questo capitolo delle “luci e delle ombre che attiva il collegamento con il secondo libro di oggi. Il secondo libro viene alla luce nel 2011 e l’autore è un grande estimatore del garante dei garanti Luigi Berlinguer e del genio assoluto di Via Roma 56: l’autore è il caporedattore de La Repubblica di Firenze, Maurizio Bologni. Del libro non intendiamo parlare anche perché noi non facciamo le recensioni agli articoli dei giornali, visto che il suddetto libro è una raccolta di articoli di giornale. Significativa  è una parte del sottotitolo del libro “Genio e intraprendenza in tempo di crisi”. Quando dissestavano l’università “il genio e l’intrapendenza” venivano usati per mettere in crisi e non per superare i tempi della crisi. Ma del dissesto e delle elezioni irregolari dell’università il laureato in giurisprudenza all’Università di Siena, Maurizio Bologni, non trova il tempo e la penna per parlarne. In questi giorni era impegnato per scrivere un articolo per esaltare la figura di Alessandro Piazzi come papabile futuro presidente della banca MPS. Ma il pezzo meglio arriva ora. Di chi è la realizzazione editoriale del libro del Bologni? Ovviamente della “Salvietti e Barabuffi Editori Srl”. Chi è il direttore editoriale? Ovviamente il genio Maurizio Boldrini. Di chi è il coordinamento editoriale? Ma certo: di Monica Granchi, ex genia dell’area comunicazione e marketing. Di chi è la prestampa e stampa? Della Cooprint Industria Grafica (ci troviamo sempre il Salvietti e il genero di Boldrini, quel Pancrazio Anfuso della famosa Infact di Via Roma 56). Di chi è la prefazione al libro? Del vicedirettore generale del gruppo Montepaschi, Antonio Marino. Ci fermiamo qui. Ovviamente escludiamo di trovare sulla Repubblica di Firenze articoli inerenti le traversie giudiziari del Salvietti, la vicenda di Infact, la vicenda dei rapporti tra Astrea srl e Riccaboni e del perché il docente Lorenzo Frediani chiedeva a Riccaboni di convocare un incontro con il vicedirettore generale Antonio Marino. Ovviamente sulla Repubblica di Firenze escludiamo di trovare articoli sul quel “famoso groviglio armonioso” citato dal settimanale Il Mondo: i personaggi citati in precedenza chi più chi meno sono stati e sono ancora attori minori o maggiori del medesimo “groviglio”. Chissà se il direttore di Repubblica Ezio Mauro e l’Ing. Carlo De Benedetti sono a conoscenza di tutti questi articoli mancati da parte della redazione fiorentina? Ezio Mauro ci sembra un giornalista poco affine ai “grovigli armoniosi”, così come i lettori di Repubblica. Noi della redazione di Fratello Illuminato, tranne alcuni casi, compriamo sempre la Repubblica con la cronaca di Roma. Comunque è vero: la globalizzazione presenta molte contraddizioni. Dei problemi dell’università di Siena e del dissestato “groviglio” se ne sono accorti a Torino e a Milano (La Stampa e il Mondo, gruppo RCS), ma a Firenze no. Sarà un problema di “interferenze” nelle comunicazioni. Noi siamo per la libertà di stampa ma non sopportiamo la stampa non libera.

2 comments ↓

#1 Ale on 01.15.12 at 06:47

In realtà in settimana ha battuto un colpo anche il Tirreno, gruppo Repubblica-l’Espresso, con una paginata su Mps in cui si sparava un po’ sul mucchio con mira approssimativa. Pronta, il giorno seguente, altra paginata di pseudo rettifica.

#2 gide on 01.15.12 at 10:35

In realtà la cosa bella de libro del Bologni è che uno dei capitoli su genio e intraprendenza è proprio dedicato alla Cooprint (con tanto di foto)!