Il presidente del consiglio comunale di Siena Alessandro Piccini quanto pensa di mantenersi in silenzio?

Giovedì scorso il nostro Maestro Uriel si trovava a cena a Bologna in un ristorante sotto le due torri, conversando fraternmente con Fabio. Per una questione di stile non possiamo citare il cognome per il ruolo che ancora riveste nella città felsinea, ma dalla conversazione fraterna sono risultati interessanti alcune valutazioni in merito ai problemi universitari senesi e sul perché la condannata dalla Corte dei conti Ines Fabbro è arrivata a Siena. Su questa parte di conversazione ci torneremo nei prossimi giorni. Oggi vogliamo approfondire una riflessione sempre proveniente da parte di Fabio da Bologna che poneva al Maestro Uriel. La domanda era: come mai con l’esplosione così palese del dissesto una città come Siena, amministrata dal centro-sinistra, non prende nettamente le distanze da quella nomenklatura e da questo collega eletto irregolarmente, definito sempre da Fabio “il rettore in mano a Ines Fabbro”?
Effettivamente la domanda ha un suo senso. Infatti siamo a chiedere al presidente del consiglio comunale Alessandro Piccini come mai non si pronuncia e non mette all’ordine del giorno la vicenda di David Chiti e come mai non interviene sulle vicende vergognose del dissesto e delle elezioni irregolari del Rettore. Per quanto riguarda la vicenda Chiti ci siamo dati già una risposta grazie ad alcune voci raccolte in ambienti politici: dentro il PD ci sono stati dei malumori e qualcuno ha anche chiesto le dimissioni di Chiti, ma lo stesso Alessandro Piccini ha fatto quadrato intorno al consigliere. E qui ci scappa da chiedere: come mai Alessandro Piccini non lascia l’associazione “Etica e Sviluppo” e si iscrive all’associazione “Noi”? Fra l’altro, visto che Piccini lavora alla ASL di via Roma 56 dovrebbe conoscere bene le vicende del bar prospicente …
Per quanto riguarda invece le vicende universitarie non interverrà mai perché faceva parte di quel gruppo che sosteneva la gestione Tosi, in quanto anche membro del CdA dell’università e insieme al famoso Marcello Rustici (altro esperto di gare) condividevano lo stesso impegno sindacale a favore della gestione Tosi e di Jolanda Cei Semplici.
E condividono, Piccini e Rustici, ancora tutto visto che, in tutto quel casino, chi ha beneficiato della mobilità prima ancora che venisse fuori un piano di mobilità per quanto rabberciato? Il figlio del Rustici ed il Piccini medesimo.
Alè!!!