La lettura di questa nostra inchiesta tutta italiana è consigliata ad un pubblico adulto, agli organi di informazione e al mondo della cultura. Ci troverete intrecci imbarazzanti e vi renderete conto con i fatti del perché in Italia esista la fuga dei cervelli e i motivi della decadenza culturale in generale. Inoltre troverete ulteriori conferme sullo sfascio in cui hanno ridotto i luoghi del sapere e della formazione quei personaggi legati alla solita nomenclatura universitaria che dissestava a Siena, Firenze e Roma. Buona lettura.
Il SUM, come descritto dallo stesso sito web, si presenta così:
L’Istituto Italiano di Scienze Umane (SUM) è un’università statale dedicata all’alta formazione e alla ricerca nelle scienze umane e sociali. Promuove e coordina programmi di dottorato, post-dottorato e master di secondo livello, aperti a studenti provenienti da tutto il mondo. Organizza e sviluppa progetti di ricerca.
Girellando girellando scopriamo che
L’Istituto ha costituito una Fondazione quale raccordo con la società civile e sostegno per le proprie iniziative da parte dei privati.
E a questo punto ci siamo convinti che da un istituto di umanisti e scienziati poteva venir fuori solo una Fondazione di altrettanti illustri umanisti e scienziati. Tra i fini umanisti della Fondazione SUM troviamo come membri del consiglio di amministrazione Cesare Geronzi (Capitalia), Riccardo Fusi (Baldassini-Tognozzi-Pontello), Marco Tronchetti Provera, Gabriele Galateri di Genola, Gianmarco Moratti e Corrado Passera. Nella home page della Fondazione possiamo leggere in sintesi la missione e le linee guida:
La Fondazione è destinata a rappresentare il recettore privilegiato delle istanze della cultura non accademica, dell’opinione pubblica e in genere della società civile. La Fondazione opera anche il fund raising destinato ad alimentare iniziative nel campo delle scienze umane in una prospettiva innovativa. Il legame con le scienze umane del mondo finanziario e industriale, infatti, è sempre stato carente nel nostro Paese. Quando in forme labili si è realizzato, è stato inteso, per lo più, come atto di mecenatismo e non come un investimento.
Che dire? Una Fondazione umanista in mano a degli umanisti di alto rango: la famosa finanza umanista. Tra un “titolo tossico”, gare d’appalto, spionaggio telefonico, fallimenti aziendali, probabilmente alternavano la lettura de “I dolori del giovane Werter” con “Le Confessioni di Sant’Agostino”. Attualmente il Corrado Passera è ministro del governo Monti e quindi è presumibile che abbia lasciato questi incarichi. Su di lui per ora sorvoleremo.
Parliamo del primo umanista della finanza, il famoso Cesare Geronzi. Il Geronzi umanista è stato condannato dal tribunale di Parma alla pena di 5 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta e usura aggravata (http://www.politicamentecorretto.com/index.php?news=44564).
Un altro umanista della finanza è Riccardo Fusi della Baldassini-Tognozzi-Pontello. Vi ricorderete sicuramente di lui: è quello che umanizzava con Denis Verdini, un altro umanista di alto livello (http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2011/09/11/news/appalti-indagini-chiuse-su-fusi-e-verdini-barattelli-verso-l-archiviazione-2995103 e leggetevi anche questo pezzo di grande umanesimo http://www.repubblica.it/cronaca/2011/12/05/news/l_aquila_raccomandazione-26127005/).
Anche il Tronchetti Provera è un fine umanista e infatti il 24 novembre si è recato dai magistrati per una non equivoca disquisizione letteraria, come si evince da qui (http://www.repubblica.it/economia/finanza/2011/11/24/news/interrogato_marco_tronchetti_provera-25524350/).
Che cosa c’era scritto sulla home page della Fondazione SUM? Et voilà: “Il legame con le scienze umane del mondo finanziario e industriale, infatti, è sempre stato carente nel nostro Paese. Quando in forme labili si è realizzato, è stato inteso, per lo più, come atto di mecenatismo e non come un investimento”. Dovete insistere perché non abbiamo ancora capito “il legame” tra i tre umanisti appena descritti e le scienze umane. Piucchealtro i tre sembrano vicini al legame con le scienze giuridiche penalistiche.
Ritorniamo all’Istituto SUM, ben rappresentato da questi altri quattro fenomeni umanisti.
Il primo in assoluto è l’autore di quella vomitevole Ode a Piero Tosi, ovvero il genio di Via Roma 57 e di tutto il mondo antico, Maurizio Bettini. Su di lui abbiamo scritto anche troppo e forse sprecando tempo vista la caratura del personaggio. Lui lo trovate in entrambi i luoghi cardine del dissesto: sia al SUM sia nell’università di Siena.
Il secondo fenomeno umanista del SUM, ma anche dell’università di Siena è quel famoso scienziato che aveva accusato i barbari del furto del tetto dell’Abbazia di San Galgano, l’intellettuale Omar Calabrese.
Il terzo scienziato è Aldo Schiavone, amico del garante e musicologo stiglianese e intellettuale (così dicono) di una certa sinistra moderna. La famosa sinistra dei pranzi allo Squero di Rimini. Infatti Schiavone e Bettini si litigavano la sinistra del tavolo nonché la chela sinistra dell’aragosta.
Il quarto umanista è uno dei capi della cricca dei dissestatori di atenei, il pessimo Loriano Bigi. Dissestatore a Siena e dissestatore al SUM. Una carriera passata a dissestare con umanesimo.
Ecco alcuni studi fatti dalla Guardia di Finanza e dalla magistratura di Firenze sul SUM. In questo caso quelli del SUM da “studiosi” sono diventati “studiati” (http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2011/22-settembre-2011/peculato-truffa-indagini-sum-1901607223034.shtml; http://firenze.repubblica.it/cronaca/2011/09/22/news/regali_viaggi_e_cene_tanto_paga_l_universit_del_sum-22075449/; http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/23/abuso-dufficio-e-spreco-di-denaro-pubblico-a-firenze-i-big-del-pd-finiscono-nei-guai/159606/)
Ma non è finita: ora viene il bello(il brutto piu’ che altro!). L’Istituto SUM tra i propri organismi ha “Il Collegio di garanzia” e indovinate un po’ chi sono due dei garanti? Uno è il dissestatore dell’università La Sapienza di Roma nonché esperto di concorsi universitari per figli oltre ad essere un grande amico di Jolanda Cei Semplici, il famoso Luigi Frati (anche questo rettore si chiama Luigi); il secondo è il cocco del garante dei garanti, ovvero Angelo Riccaboni noto abusivo dell’Università di Siena. In questo caso possiamo affermarlo con certezza: i rettori di Siena diventano tutti garanti. Avete capito bene: il rettore abusivo di Siena è membro del collegio di garanzia del SUM. E a tal proposito ritornano alla mente le dichiarazioni dell’abusivo del mese di settembre 2011:
Come si può vedere l’abusivo Riccaboni sosteneva che l’Ateneo senese col SUM non c’entrava niente. A parte che Calabrese, Bettini e Bigi erano stati comandati al SUM negli anni in cui l’abusivo faceva il Preside; a parte che l’Ateneo di Siena è stato espropriato di due dottorati trasferiti dai due umanisti suddetti al SUM mentre l’abusivo faceva il presidente del Nucleo di Valutazione; a parte tutto questo noi possiamo anche credere che l’Ateneo sia estraneo, ma che lo sia il Riccaboni ci sentiamo, visto quanto riportato sopra, di escluderlo decisamente. Fra l’altro non risulta che si sia ancora dimesso dal comitato di garanzia, per la qual cosa invitiamo a raggiungerlo il garante di tutti i garanti, non appena si sarà liberato dagli impegni che presto gli dovranno assegnare il Ceccuzzi e il Chiti. La garanzia di tutte queste belle cose sarà molto più garantita alla presenza di cotanti garanti. E ci sembra che valga la pena di interessare non solo i garanti, ma vista la filza di reati commessi da alcuni membri della fondazione e dagli “umanisti” di cui sopra, di chiedere alla Magistratura – che gode della infinita fiducia di tutti i succitati – una ancora maggiore attenzione di quella che, peraltro molto intensa, hanno esercitato sinora.
4 comments ↓
INCREDIBILE! TERRIBILE! BRAVISSIMI! DENUNCIATE! ma voi chi siete? si sapra mai?
Su Aldo Schiavone
“Nel 2011 è rimasto coinvolto in un’indagine della Guardia di Finanza relativa a reati di abuso d’ufficio e peculato nella sua attività di direttore dell’Istituto italiano di scienze umane: in particolare, secondo l’accusa Schiavone avrebbe sperperato tre milioni di euro di denaro pubblico per viaggi e cene personali, nonché favorito assunzioni di amici e parenti all’Istituto. La sua stessa nomina è stata messa sotto accusa, perché decisa da una commissione di cui lui stesso era membro.”
lontana dalle raccomandazioni, dalle cricche e dai personaggi squallidi ecco una testimonianza di giovani semplici e liberi
http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2011/5-dicembre-2011/elena-trucco-parrucco-ricerca-indipendenza–1902422223489.shtml
http://shamael.noblogs.org/?p=3564