A che punto è la notte. Frammenti vaganti al tempo della veglia.

Raoxsnà, la brillante, lentamente, per chi veglia con gli occhi fissati all’emisfero celeste, è giunta sopra il capo samt al-ra’s dell’antico guardiano. L’oscurità adesso conosce la speranza della luce, la fragile fede che ciandrà-mas alimenta sin dal crepuscolo per confortare i dispersi nelle tenebre. A che punto è l’oscurità delle coscienze … il tormento dei custodi non conosce requie. V’è un limite invalicabile che segna il luogo esatto dell’anima oltre il quale non è lecito procedere.
Viene detto il non-ritorno.
Quali sono le coordinate dell’anima che naviga a vista, quanto tempo ancora resta al principio immateriale רוח adduggiato e gravato prima che le costellazioni sanciscano il termine dell’era che sin ora ha contemplato lo sguardo … non è dato sapere l’ora, è concesso avvertire gli indefiniti presagi che nulla hanno della divinazione, ma che dalla mente discendono, che l’intelletto percepisce come vaghi segnali di un disagio diffuso. Cavete signa. Vi sono istanti che scandiscono la fine di un tempo storico. La circolarità e la natura ciclica del cosmo sostanziata nell’ουροβóρος esige un momento di rottura, uno iato che consenta il rinnovamento e l’eterno ritorno. La frattura non necessariamente è colta come un doloroso e traumatico sconvolgimento, talvolta i passaggi sono graduali e si dispiegano nel corso di secoli che predispongono un nuovo avvento. Si va radicando nella percezione di coloro che sono prossimi al risveglio, la consapevolezza dei transfughi, dei   superstiti di un universo spirituale che va dissolvendosi. I più inseguono ignari l’ectoplasma di un mondo che è già trascorso.
La trasfigurazione si ipostatizza sul tramite della realtà fenomenica ed eventuale percorrendo i sentieri del disorientamento, dell’assenza di verità che si confidavano  assolute, nella corruzione delle intime certezze, nella dissoluzione della σοφία ed il λόγος ritorna ignoto.
Prossimi sono i tempi Vegliate dunque.
“Voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!». (Marco 13,33 – 37)

Uriel David