Parlando di padri, figli, carriere ed ospedali

DA REPUBBLICA
Scrivi un libro con papà e la carriera diventa più facile
Quando il cognome apre le porte delle riviste più prestigiose
di Franca Selvatici

«L´attività scientifica è documentata da 36 lavori in extenso e da numerose comunicazioni a Congressi internazionali, alcune delle quali pubblicate negli Atti. La qualità dei lavori è assai buona e alcuni di essi sono pubblicati su riviste con elevato impact factor». E´ il giudizio pronunciato da uno dei commissari di concorso sull´attività scientifica di Antonio Taddei, figlio del professore ordinario Gian Luigi Taddei, direttore del dipartimento di patologia umana e oncologia della facoltà di medicina di Firenze, policlinico di Careggi. Il 26 giugno 2007 Antonio Taddei, pur non avendo ancora completato la scuola di specializzazione, ha vinto un concorso di ricercatore di chirurgia generale nella facoltà di medicina di Firenze, policlinico di Careggi.

Il suo caso, come molti altri del resto, dimostra il vantaggio competitivo di cui godono i figli dei professori universitari che intendono intraprendere la stessa carriera dei genitori. Una discreta quantità delle pubblicazioni di Antonio Taddei, così apprezzate dai commissari di concorso, ha infatti fra i coautori suo padre Gian Luigi, e riguarda argomenti più attinenti alla anatomia patologica (la materia del padre) che non propriamente alla chirurgia. Come nota timidamente uno dei commissari di concorso, che del candidato Taddei scrive: «Presenta un lungo elenco di pubblicazioni (36) su riviste nazionali ed internazionali con impact factor con elementi di assiduità e di continuità nel tempo, anche se è presente in alcuni casi una originalità di ordine anatomo-patologico».

Una allusione abbastanza chiara, ma niente di più. In nessuna delle numerose relazioni di concorso che abbiamo avuto il modo di esaminare vi è mai il minimo cenno al fatto che molte apprezzate ricerche dei candidati immancabilmente destinati alla vittoria sono firmate anche dai loro illustri genitori.

Le pubblicazioni con babbo (e qualche volta mamma) non sono una esclusiva dei figli dei professori fiorentini. Anche l´università di Siena vanta una consolidata tradizione in materia. A partire dalla vicenda del concorso per ricercatore in malattie dell´apparato visivo vinto il 10 marzo 2003 da Gian Marco Tosi, figlio dell´allora rettore dell´Ateneo senese Piero Tosi, ordinario di anatomia e istologia patologica. All´epoca del concorso Gian Marco Tosi era un giovane medico brillante: «Autore – scrissero i commissari – di 24 fra pubblicazioni e abstracts, la gran parte delle quali su riviste di oftalmologia internazionali con elevato fattore di impatto».

I commissari non lo rilevarono, ma le pubblicazioni di maggiore rilevanza scientifica erano quelle in cui il nome di Gian Marco Tosi appariva, insieme con altri, accanto a quello di suo padre Piero Tosi e del professor Antonio Giordano, professore ordinario di patologia alla Thomas Jefferson University di Philadelphia, chiamato nel successivo 2004 dal rettore Tosi a dirigere un dipartimento di oncologia nell´ateneo senese. Concorso del figlio e chiamata del professor Giordano sono poi costati molto cari al professor Tosi, finito sotto inchiesta, sospeso dalle funzioni, costretto a dimettersi e ora in attesa di difendersi in aula da una serie di accuse, fra cui quella di tentata concussione dello studioso che, a suo rischio e pericolo, osò sfidare Gian Marco nel concorso di oculistica.

Il 2 maggio 2006, a neppure 28 anni, il dottor Francesco Setacci è divenuto ricercatore di chirurgia vascolare presso la facoltà di medicina dell´università di Siena, dove suo padre Carlo è ordinario di chirurgia vascolare. Oltremodo lusinghieri i giudizi dei commissari: «Il candidato mostra un curriculum ben articolato e progressivamente sviluppatosi, sin dalla tesi di laurea, tutto nell´ambito della chirurgia vascolare… L´attività di ricerca è manifestata da una produzione scientifica di assoluto livello qualitativo su argomenti di grande interesse e attualità, mostrando così un definito e coerente orientamento verso i temi oggetto delle innovazioni tecnologiche e quindi terapeutiche. Numerosi sono i lavori scientifici di rilevante interesse soprattutto nell´ambito delle terapie endovascolari dei tronchi sovraortici e dell´aorta. La produzione scientifica appare originale, ben sviluppata anche nell´analisi dei risultati».
Buona parte delle pubblicazioni vivamente apprezzate dai commissari di concorso risultano firmate da Francesco Setacci insieme con il padre Carlo, oltre che con altri autori. La stretta collaborazione li ha indotti a lavorare fianco a fianco nel reparto di chirurgia vascolare del policlinico Le Scotte, dove Francesco Setacci risulta tuttora operativo nonostante le direttive dell´assessore regionale alla salute Enrico Rossi dirette a interrompere la tradizione di padri e figli o mariti e mogli che lavorano nello stesso reparto e si trasmettono gli uni con gli altri i posti in ospedale o all´università.