Abolite il codice civile e penale perché hanno promulgato il “Codice Marignale”. Buona lettura ai magistrati senesi e ai giuristi del Palazzo dei Marescialli

Con il R.D. 16 marzo 1942, n. 262 Approvazione del testo del Codice Civile e pubblicato nella edizione straordinaria della Gazzetta Ufficiale, n. 79 del 4 aprile 1942 e negli anni successivi fino ai giorni nostri le successive modifiche.

Il primo Codice Penale dell’Italia unita, venne promulgato il 30 giugno del 1889, per entrare in vigore il 1 gennaio dell’anno seguente. Il codice penale attualmente in vigore è stato promulgato il 19 ottobre 1930 e anche in questo caso successive modifiche fino ai giorni nostri.

Il Codice Marignale invece è stato approvato il 21 ottobre 2011 e pubblicato sul Corriere Ufficiale (il giornale del Bisi) a firma del neo-giurista Claudio Marignani.

Il nuovo Codice Marignale è stato promulgato per  sostituire gli attuali codici civili e penali in dotazione al tribunale, tra gli avvocati e professori di diritto di Siena. Non si esclude, in base alle voci di strada, una prefazione al codice a firma di Piero Tosi e Loriano Bigi e i commenti agli articoli delle varie sezioni del codice, da parte di Dino Angelaccio, Walter Gioffrè e Denis Verdini per la ristampa prevista il 9 dicembre.

Insomma una grossa novità per il panorama giuridico senese. E sapete il Marignani, nel suo articolo pubblicato dal giornale del Bisi, in quale contesto ha applicato la presentazione del suo codice? Naturalmente, vista l’amicizia con Riccaboni, nelle vicende dell’università di Siena. Il Marig(nani) è di un tempismo perfetto.

Ed ecco che per magia il giurista verdiniano Claudio Marig(nani) nel suo Codice Marignale per definire il buco di bilancio e il dissesto dell’ateneo utilizza il termine “peripezie” e per definire i reati di falso in bilancio, truffa e altre schifezze simili trova il coraggio di affermare che si trattava di gestioni “non condivisibili”.

Sappiamo benissimo che le categorie del “condivisibile” e del “non condivisibile” si applicano nella normale dialettica politica e istituzionale e civile, ma non dentro un quadro di legalità e di norme costituzionali. Sul dissesto non esistono posizioni da condividere o non condividere: i reati sono reati e gli oltre 200.000.000 di euro di buco sono certificati. Condividere o non condividere un par di palle.

Negare il dissesto è  vergognoso e i traccheggiamenti da parte di chi deve sanzionare un’offesa alla Costituzione Italiana e alla dignità dei cittadini onesti.

Il Marignani e il Bisi si possono tenere ben stretti il loro caro Riccaboni e il loro Codice Marignale. E vediamo se prevale la lezione morale e civile qui ricordata http://www.youtube.com/watch?v=cqcOEVxBiUk&feature=related o questi  altri http://www.youtube.com/watch?v=yfL7V2R02GE alla fine di questo mese di ottobre 2011.

Glossario della Repubblica Italiana

– Falso in bilancio: Con l’espressione falso in bilancio, o frode contabile, si indica la compilazione di false comunicazioni sociali ovvero una rendicontazione non veritiera e corretta dei fatti accaduti e degli indicatori di rilievo che dovrebbero essere espressi nel bilancio di esercizio.

– Truffa: La truffa è l’ottenimento di un vantaggio a scapito di un altro soggetto tramite l’inganno (nel diritto anglosassone si parla di “false rappresentazioni”). È un reato previsto dal codice penale  italiano.

– Dissesto finanziario: L’istituto del dissesto finanziario è stato introdotto per la prima volta nell’ordinamento giuridico italiano con l’articolo 25 del decreto-legge 2 marzo 1989, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 1989, n. 144 e dall’articolo 21 del decreto-legge 18 gennaio 1993.

– Illegalità: atto che è proibito dalla legge.

Glossario del Codice Marignale.

– Paraculo: chi mette al riparo il proprio culo facendo il proprio interesse, senza darlo a vedere.
– Cricca: un gruppo informale e ristretto di persone che condividono degli interessi.
– Peripezia: Vicenda rischiosa, complicata o disavventura imprevista.