Manuale del co- e post-dissestatore di Ateneo. Quarta puntata: e la Cgil di Claudio Vigni e Diodato Angelaccio non ce la mettiamo?

Ecco qua una bella carrellata di facce di dissestatori e post-dissestatori. Fermo restando, per essere chiari, che l’attuale segretario Guggiari non c’entra nulla con queste faccende, anzi presumibilmente gli è stato lasciato un campo arato, passiamo in questa quarta puntata ad analizzare il ruolo che nel dissesto cataclismico dell’università di Siena ha svolto la Cgil guidata da Claudio Vigni e soprattutto la FLC-Cgil di Diodato Angelaccio. Possiamo dire che ha funzionato da dissestante (senza dubbio) nonché da collante fra il tosismo ed il neo-tosismo di Criccaboni e Fabbro. Claudio Vigni, fiancheggiato da Diodato Angelaccio, Carlo Bruni, Lucia Maffei, il pargolo della Semplici da quando è arrivato a Siena, Guido Badalamenti e via discorrendo, ha sempre appoggiato Piero Tosi e tutta la sua cricca di dissestatori, ha quindi osteggiato Focardi e infine è tornata prepotentemente alla ribalta con l’avvento della premiata ditta Criccaboni e Fabbro.

D’altro canto come dimenticarsi delle riunioni a San Francesco fra i vertici della Cgil e Criccaboni in piena campagna elettorale? E come non notare che Criccaboni ha subito chiamato un dissestatore amministrativo del calibro di Ines Fabbro, che peraltro conosceva già nonostante l’abbia negato, come al solito rivelandosi un bugiardo (basta leggere questo)? E come dimenticarsi dei convegni organizzati dalla Cgil a Roma ai quali partecipavano, tutti insieme appassionatamente Fabbro, Bigi e Maffei a dimostrazione che era già tutta una cricca (vedi qui)?.

E come non notare che il buon Claudio Vigni, dopo aver partecipato in prima persona, insieme al fido Angelaccio che scorrazzava in missione con la macchina dell’Ateneo e si faceva dare come giocattolo dal suo amico Meconcelli assessore a Buonconvento il LAU che ci risulta ancora inspiegabilmente aperto, come non notare che questo intrepido protettore dei lavoratori è ora consigliere di amministrazione di MPS Capital Service? Da sindacalista a banchiere. Ma perché la banca non lo butta fuori a calci in culo dopo aver saputo tutto quello che ha combinato?

Insomma, prima si dissesta bene bene, poi si briga col rettore e col direttori amici, che hanno hanno bisogno dei tuoi voti, poi repentinamente si va nel culo ai lavoratori (che sono ovviamente in difficoltà perché oltretutto Criccaboni & Fabbro rischiano di far saltare qualche stipendio) e infine si diventa banchieri. Bene: speriamo che la banca si tuteli da questa gente

Ecco quindi che questi tutti entrano a far parte a pieno titolo e dei “dissesteurs” e dei copritori di pozzi merda da loro stessi aperti e scavati.

Una bella vergogna!!!

P.S. Prima di beccarci un altro rimbrottino vogliamo ricordare che l’Eretico (al secolo Raffaele Ascheri) aveva giustamente parlato malissimo di Vigni, in particolare là, nel suo libro “Le mani sulla città” dove la questione in esame è quella della casa degli “errori” dell’ottimo Paglialunga ai Cappuccini. Pace fatta?

2 comments ↓

#1 Precario on 10.06.11 at 08:46

il neobanchiere Claudio Vigni quando era segretario della CGIL invece di difendere i lavoratori lavorava per la sua carriera.VERGOGNA!!!!

#2 Fuf on 10.06.11 at 11:47

Ciuffo!