Finalmente per voi, amati lettori, il Manuale del dissestatore di atenei da stampare e rilegare in pelle

Cari lettori di Fratello Illuminato, la redazione si è resa conto del grande successo riscosso dal Manuale, viste anche le positive recensioni ricevute sui maggiori quotidiani nazionali, come la Reppublica di sabato scorso e Ve ne propone una versione in file pdf da stampare e rilegare in pelle (possibilmente di precario) e dare così prestigio alla vostra libreria.

Scarica il Manuale del dissestatore di atenei

Ma la redazione di Fratello Illuminato non intende lasciarvi orfani della preziosa manualistica e va ora a proporvi il prestigioso Manuale del co- e post-dissestatore di atenei.

Come avrete di certo capito si parlerà del duo Riccaboni & Fabbro e delle loro imprese ingegnosissime per co- e post-dissestare l’ateneo di Siena. Andiamo perciò a sintetizzare quali sono le linee strategiche del duo:

1) Scaricare tutte le responsabilità del proprio evidente fallimento su altri. Altri che sono individuabili sia nel passato recente (Focardi soprattutto) sia nel presente. Nel presente ovviamente si parla di, nell’ordine: Regione, Comune, Provincia, Governo. Quando Riccaboni e Fabbro si troveranno nella condizione di non pagare gli stipendi attribuiranno la responsabilità a tutti i precedessori e ai governanti locali e nazionali.

2) Proteggere i dissestatori veri e propri. Non è un caso che da otto mesi non ci sia versi di far riportare i soldi per i libri in onore del Sultano di Stigliano al comunicatore dei comunicatori Boldrini che saltellava giulivo, insieme ad altri responsabili del dissesto al momento dell’elezione del Riccaboni.

3) Cascare dal pero. Questa è una tattica eccezionale. Funziona meno bene quando si è stati nell’ordine: presidente del Nucleo di Valutazione, estensore di un articolo nel quale si diceva che i bilanci erano proprio eccezionali, presidente del CRESCO (un porcheria che ha dato anche ospitalità a gente INFACT proprio brava), Delegato ad Arezzo per diversi anni, Preside per quattro.

4) Come Berlusconi, accusare i giornali. Quello funziona benissimo perché sposta l’attenzione dalle proprie enormi responsabilità.

5) Insistere nel dissesto spendendo per un cellulare quanto lo stipendio mensile di un’unità di personale tecnico-amministrativo ed utilizzando la carta di credito aziendale, il tutto in barba alle difficoltà in cui si dibattono molti dei suoi colleghi che fanno ricerca e didattica per davvero.

6) Circondarsi di Cricca Boys da un lato e chiamare una maestra elementare pensionata e già condannata dalla corte dei conti a fare il direttore amministrativo dall’altro. In questo modo si sega il ramo su cui si è seduti, causando la morte clinica dell’ateneo.

7) Millantare crediti che non si hanno e andare a passeggiare sempre sul solito scoglio marino col rischio di scivolare. Inoltre intrattenere rapporti con amichetti in posizioni ministeriali, anch’essi peraltro millantatori di un potere che non hanno, è un buon modo per finire di schiantare l’ateneo.

Analizzeremo queste ed altre manchevolezze del duo Criccaboni e Fabbro nella nostra prossima monumentale opera nella speranza di riscuotere pari successo che con la precedente.

Ave et Vale.

Maestro James (Maestro), Cesare Mori (Prefetto), il cane Paco (Professore ad Oxford), Marianne Franceschi (Portavoce).

2 comments ↓

#1 orsoyogi on 09.21.11 at 09:50

Spettabile redazione di Fratello Illuminato, alla fine del 4° capitolo del manuale; ‘Scopini, amici degli amici e gente che piace alla gente che piace’, veniva da Voi detto quanto segue:’Mettiamo anche questa roba nel nostro archivio CARTACEO. Sia chiaro a tutti che noi abbiamo una pazienza limitata: diciamo che abbiamo pazienza sino al 20 di settembre. Dopodiché questo bel
faldone di merda, siccome evidentemente non interessa a Siena, lo portiamo alla Procura generale di Firenze, di Genova, magari la mandiamo anche al CSM e alla Procura della Corte dei conti regionale. Vediamo se loro sono interessati’. Oggi è il 21 Settembre. Avete trasmesso questo ‘bel faldone’ ai suddetti organi dello stato? Mi auguro proprio di sì. Per il bene dell’Università, di Siena e dell’Italia. Grazie

#2 Carciofone on 09.22.11 at 10:02

Una aggiunta al vostro manuale che vi è sfuggita. Chiedete in giro quanto è costato lo splendido oggetto di design (lampadario) che c’è nell’atrio di ingresso del S. Niccolò. Chiedete, chiedete…..