Etica, senso civico e sobrietà

A proposito di Etica, Senso Civico e Sobrietà, il particolare momento di crisi diffusa è ancora, secondo me, lontana da finire impone riflessioni serie e obiettive. Riflessioni che non dovrebbero quasi avere patria, ma dovrebbero astrarsi da tutto ed orientarsi solo al buon senso.
Dai tagli che stiamo leggendo, le comunità, tutte stanno arretrando, le prospettive future non solo appaiono, ma putroppo sono, sempre più incerte e questo vale, dove più dove meno, per ogni realtà, Siena compresa.
Il lavoro anche in quegli ambiti che fino ad oggi sembravano intoccabili in termini di sicurezza dello stipendio, non lo è più. In un tale momento, nessuno dice che debba essere vietato il diritto a divertirsi. Ci mancherebbe altro. Anzi, ho sempre dubitato di coloro che non siano riusciti, in maniera sana, a farlo. Ma è l’ostentazione di certe forme, di certi stili di vita che ora più che mai stride e salta agli occhi.
Sobrietà e meritocrazia. Verissimo e giustissimo. Mai come ora queste due parole, con ciò che dovrebbero rappresentare, costituiscono i due fondamentali pilastri per una ripresa sia economica che, soprattutto, morale. Non vorrei che, giustifica certi atteggiamenti “sboroni ed arroganti” giustificali oggi, giustificali domani, alla fine ci si assuefacesse e abituasse, facendoci inquinare le menti con un vederli come “normali”
Questo non deve avvenire mai. Alla normalizzazione del marcio non ci deve mai abituare e si deve avere il coraggio non solo di reagire, ma anche di opporsi e prenderne fermamente le distanze.
Non solo per la cattiva reputazione che certi gruppi e modi attaccano anche a chi li si avvicina. Va fatto per un motivo più alto. Per rilanciare una realtà in modo sano. E, attenzione, io non sono affatto un moralista. Ma tra l’essere moralisti e aver superato l’umana soglia della tracotanza e della strafottenza c’è una bella differenza. Riflettete, compagni.
Per far passare tra l’opinione pubblica una buona azione ci vuole una vita. Per essere ingiustamente assimilati al marcio, è un attimo.