Le vicende originate da questi due a questo punto richiedono solo un atto ben preciso. E’ evidente che non sanno più che pesci prendere e mettono in mostra tutta la loro incapacità di uscire anche solo parzialmente dal dissesto che, invece che migliorare, viene aggravato di giorno in giorno dimostrando che anche se non l’hanno provocato loro, tuttavia hanno fatto propri i metodi dei peggiori dissestatori, faraoni, sultani e stiglianesi vari.
Dopo aver letto di questa iniziativa gravissima, per non parlare di questa, a questo punto non rimane ai consiglieri di amministrazione, ai revisori dei conti e a tutti coloro che sono interessati alla sopravvivenza dell’Ateneo (evidentemente non fanno parte di questi ultimi il Comune e la Provincia vista la figuretta rimediata ultimamente e visto che continuano al momento a farsi rappresentare da dei pensionati in CdA) che rivolgersi alla Corte dei Conti regionale.
Vi diamo anche il link al sito così fate a meno di cercarlo: Corte dei Conti della Toscana – Attività di procura.