Ieri il rettore pro tempore Angelo Riccaboni (ricordiamo che la sua elezione è al vaglio della magistratura) con il supporto di certa disinformazione, sbandierava ai quattro venti, come se avesse vinto la lotteria, la classifica degli atenei divulgata dal Censis. Da come si gloriava (di cosa non si è capito??) ci ricorda un tifoso della curva che ripete la “ola” con eccitazione, nemmeno avesse vinto il campionato di calcio. Premesso che siamo tutti felici e soddisfatti nel riscontrare elementi positivi nella valutazione delle nostre istituzioni, nel contempo la serietà e il senso di responsabilità (per il bene stesso delle istituzioni) dovrebbe spingerci a non storpiare e manipolare per usi propagandistici i risultati di certe valutazioni. Il rettore e il suo giornale di riferimento (che titolava: “Università in vetta alle classifiche”) hanno urlato ai quattro venti che l’università di Siena è arrivata seconda classificata nella valutazione del Censis. Per come l’hanno venduta questa classifica, i geni della gestione e dell’informazione, avranno sicuramente teorizzato questa strategia: “La situazione è drammatica anche per colpa della nostra inadeguatezza nel ruolo che ricopriamo, tutti ci contestano e noi siccome siamo bravi nel gettare fumo negli occhi, facciamo passare il messaggio che la nostra università è seconda nella classifica di tutti gli atenei, cosi tentiamo di far dimenticare le indagini sul dissesto finanziario, le indagini sull’elezione del rettore, le critiche di quei cattivoni del sindaco e presidente della provincia e di quei rompiscatole dei sindacati”.
Invece di gloriarsi sul niente e perder tempo con strategie di pura disinformazione, il rettore, il direttore amministrativo e quel gruppo ristretto di professori autoreferenziali, per il bene dell’università dovrebbero alzare bandiera bianca e assecondare la volontà diffusa: dimettersi e dedicarsi ad altro. La permanenza degli attuali vertici dell’ateneo è dannosa per il risanamento dello stesso ateneo e radicalizza le tensioni. Come può essere credibile un rettore che se ne infischia del parere dei revisori dei conti? (la storia del precedente dissesto non è servita?); come può guidare l’ateneo un rettore che senza coinvolgere gli organi di governo lavora alla dismissione immobiliare? Chi si assume la responsabilità di lasciare in mano a un gruppetto di baroni la gestione dell’ateneo? (vedi commissione statuto).
Insomma: questo rettore e direttore amministrativo non stanno risanando un bel niente, vivacchiano e scaricano sui lavoratori e sugli studenti il dramma del dissesto finanziario e nel contempo lavorano alla restaurazione dei baroni autoreferenziali.
Le istituzioni giudiziarie e politiche non perdano altro tempo: qui non si tratta di scontri personali, in gioco c’è il futuro e la credibilità di un’istituzione secolare che un tempo vantava prestigio e peso da vera classifica nazionale. Oltre alle dichiarazioni servono risposte e provvedimenti concreti.
Per la trasparenza e per la credibilità delle valutazioni del Censis di seguito pubblichiamo la classifica degli atenei (Siena è seconda ma non nella classifica generale). Se vi accontentate di aver sorpassato Sassari e Cassino (massimo rispetto per queste due università) … allora: W il secondo posto!
LA CLASSIFICA DEGLI ATENEI (fonte Censis)
Le posizione sono calcolate con la media di un punteggio che comprende: servizi, spese per borse ed interventi, strutture, Web, internazionalizzazione
MEGA oltre 40 mila iscritti
1. Bologna 90.7
2. Padova 89.6
3. Torino 85.5
4. Pisa 83.7
5. Firenze 82.0
6. Milano 81.1
7. Roma La Sapianza 80.9
8. Catania 79.9
9. Palermo 79.4
10. Bari 76.7
11. Napoli Federico II 73.9
GRANDI da 20 mila a 40 mila iscritti
1. Pavia 97.4
2. Calabria 94.7
3. Genova 92.1
4. Perugia 90.4
5. Parma 88.2
6. Verona 86.6
7. Salento 85.4
8. Milano Bicocca 84.5
9. Cagliari 84.1
10. Roma Tor Vergata 81.0
11. Salerno 79.6
12. Roma Tre 79.3
13. Chieti e Pescara 78.9
14. Messina 74.9
15. Napoli II 73.0
MEDI da 10 mila a 20 mila iscritti
1. Trento 101.4
2. Siena 99.0
3. Sassari 96.2
4. Modena e Reggio Emilia 95.1
5. Trieste 95.0
6. Politecnico delle Marche 92.6
7. Brescia 91.8
8. Macerata 90.5
9. Urbino 87.6
10. Cassino 85.8
11. Udine 85.0
PICCOLI fino a 10 mila iscritti
1. Camerino 96.1
2. Teramo 86.8
3. Basilicata 86.2
4. Piemonte Orientale 84.0
5. Tuscia 83.9
6. Sannio 82.6
7. Insubria 77.6
8. Reggio Calabria 77.5
9. Molise 77.5
1 comment so far ↓
Ma sono scemo io o il punteggio di Siena è 99?
99>97.4 (punteggio di Pavia, prima fra i grandi atenei)>90.7 (punteggio di Bologna, prima fra i mega atenei)…
Ciò nulla toglie al fatto che l’università di Siena non navighi certo in buone acque e che la classifica sia fatta su dati di due-tre anni fa e che quindi non rispecchia il momento attuale.