1) Antonio Falcone è un esponente della prima ora del Partito della Rifondazione Comunista della provincia di Siena oltre che un amministratore pubblico. Com’è lo stato di salute del suo partito in provincia di Siena anche alla luce del risultato deludente delle ultime elezioni amministrative di Siena?
Non è molto buono, purtroppo le varie scissioni, ultima quella di SeL, ma soprattutto la solita diatriba rispetto ai rapporti con il PD spesso è causa di problemi interni che non aiutano l’ottimo lavori che magari in diversi comuni ed anche a livello provinciale viene portato avanti. A Siena siamo in una fase di ricostruzione del partito ed il lavoro sta pesando su pochi compagni e quindi spesso non è visibile all’esterno sufficientemente.
2) Lei è il capogruppo di Rifondazione Comunista in consiglio provinciale: che giudizio esprime sulla giunta Bezzini? E quali dovrebbero essere le priorità dell’amministrazione provinciale anche alla luce della grave crisi economica attuale?
Il Giudizio è positivo, perché sia il Presidente che i suoi Assessori lavorano intensamente. Rimangono le distanze politiche soprattutto per il fatto che il Consiglio spesso è messo in un angolo e questo è sicuramente poco rispettoso nei confronti degli elettori. Pensi che i Gruppi non hanno nemmeno un PC, un telefono ed un luogo dove incontrare i cittadini e questo rispetto ad altri consigli vicini (vedi Arezzo) non è proprio una bella cosa.
Le priorità dovrebbero essere la protezione sociale e lo sviluppo sostenibile. Si dovrebbe fare di più per chi è senza lavoro e senza nessun tipo di indennità!
3) Quali sono le vostre valutazioni sulla situazione della Fondazione e banca MPS?E cosa ne pensate dell’ipotesi di un terzo mandato per l’avvocato Mussari alla presidenza di MPS?
La situazione della Banca e della Fondazione, purtroppo la leggiamo sui giornali, personalmente da tempo chiedo un confronto per capire cosa sta succedeno. Certo che se analizziamo le scelte fatte fino ad oggi, il fatto che vengono estromessi i Consigli dalle decisioni non ha portato sicuramente buoni frutti. Considerata la situazione generale, siamo veramente preoccupati. Il 15 avremo, finalmente un confronto con la Fondazione in Commissione Affari Generali, speriamo di poter comprendere che c’è la faremo ad uscire dal tunnell ma sono preoccupato. Rispetto a Mussari non lo conosco e non sono in grado di giudicarlo. Penso però che il problema non sono le persone ma quanto riesce ad influire la Città e la Provincia nelle scelte della Fondazione. Quando parlo di città e provincia mi riferisco a tutti e non a due o tre persone.
4) Un giudizio sulla gestione del trasporto locale.
Sono completamente in disaccordo con la gara unica regionale, secondo me occorre ritornare alle aziende pubbliche e fermare la gara, come del resto hanno chiesto 27 milioni di italiani con il referendum del 12 e 13 giugno. Inoltre con i tagli del governo per reperire le risorse si sta facendo la cosa più semplice, tagliare le corse ed il personale. Noi lavoreremo per modernizzare il servizio e tutelare le fasce deboli. Ma se il servizio avrà come obiettivo il profitto difficilmente potrà rispondere all’interesse generale!
5) Come valuta la gestione dell’università di Riccaboni e Fabbro che di fatto hanno attuato solo politiche contro i lavoratori e autoreferenziali?
Come al solito: i baroni sbagliano ed i lavoratori pagano, troppo facile. La questione dell’Università è molto seria. Finalmente abbiamo attivato un confronto con il rappresentante della Provincia nel CdA, anche se poi abbiamo saputo della sua nomina dai giornali. Tuttavia se il Comune e la Provincia staranno vicini all’università avranno modo di far valere le ragioni degli studenti e dei lavoratori ma anche degli interessi storici, culturali ed economici che riveste la nostra Università. Se pensiamo ai buchi ed ai silenzi responsabili dovremmo solo incazzarci, in ogni caso vigileremo e cercheremo di rapportarci con i veri protagonisti dell’ateneo: lavoratori e studenti!
6) Che cosa ne pensa della proposta di abolizione delle province?
E’ una bufala, basti pensare che Di Pietro ha votato l’aumento di 1230 euro mensili alla già vergognosa indennità dei parlamentari (circa 20000 euro mensili tra indennità ed accessori). Inoltre l’unica cosa che può abolire sono i rappresentanti eletti dal popolo, perchè qualcuno le strade le dovrà pur fare e tutte le altre funzioni che svolgono le provincie che fine faranno? Cambierebbe il nome e basta. Sono solo buffonate.
Abolirle costerebbe il doppio che tenerle. A me sembra che Di Pietro voglia fare solo propaganda a meno che non vuole dare tutte le funzioni al Prefetto o al Questore e togliere al popolo la possibilità di eleggere i propri rappresentanti.
E’ una visione politica ma non è certo vicina alla mia!
E poi non penso che si risolverebbero i problemi del debito pubblico risparmiando i 60 euro lordi di un consigliere.
7) Quali sono le prospettive futuro del suo partito e i possibili rapporti futuri con il centrosinistra senese?
L’obiettivo del mio partito dovrà essere quello di riannodare i rapporti con il proprio elettorato, con i lavoratori, con gli studenti, con i disoccupati, con chi ha grosse difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Non ci interessano poltrone o potere. Ci interessa che le cose migliorano per i senesi. In ogni caso spero che i rapporti con il centro-sinistra migliorino, questo non vuol dire che dobbiamo entrare in maggioranza ma poter dare il nostro contributo rimanendo ognuno al suo posto. La vedo dura perché l’atteggiamento del Centro-Sinistra è spesso simile a quello di Berlusconi con il governo nazionale e cioè pensa tutto lui!