Lettera aperta al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Caro Presidente,

mi permetto di inviarLe questa missiva non solo per il Suo ruolo di Capo dello Stato ma anche per il ruolo di Presidente del CSM (consiglio superiore della magistratura).

Sono sotto gli occhi tutti i molteplici interessamenti da parte Sua per stimolare e incoraggiare processi di cambiamento e miglioramento nel rapporto tra cittadini e istituzioni. E in tal senso i Suoi richiami per una magistratura e per i tribunali al servizio degli interessi generali e fuori dagli scontri politici sono da valorizzare e da ricordare all’universo mondo. Perché ho l’impressione che sia da certi ambienti politici sia da minoritari ambienti della magistratura i Suoi massimi richiami vengano disattesi.

Inoltre ricordo con piacere i Suoi pronunciamenti tesi a sensibilizzare riforme e processi migliorativi del sistema culturale e dell’istruzione del nostro Paese; non ultimo l’interessamento nell’ambito del mondo universitario  e della ricerca.

In considerazione dei Suoi ruoli e a maggior ragione prendendo atto della Sua sensibilità aggiunta alle prerogative del Capo dello Stato, sono qui ad evidenziarLe alcune questioni che meritano un Suo intervento urgente.

Da diversi mesi questo blog segue con preoccupazione la triste vicenda del dissesto e della perdità di ruolo dell’Ateneo senese e a tutt’oggi le preoccupazioni aumentano sempre più. Si vocifera, ma nessuno dei soggetti interessati ha il coraggio di renderlo pubblico, che esisterebbe un piano esuberi finalizzato e qui son brutale a mandar via dall’ateneo senese circa 300-350 dipendenti. Sicuramente un’ipotesi pesante per una città come Siena e soprattutto una mera ingiustizia visto che l’Ateneo senese versa in queste condizioni per colpa di un disegno perpretrato nel tempo finalizzato al dissesto.

Sono mesi che in tanti e non solo dal mondo universitario, visto che l’università è un bene pubblico, chiedono chiarezza sulle cause e sui responsabili del dissesto e inoltre chiedono chiarezza anche sulla governance dello stesso Ateneo, in considerazione del fatto che esiste un’inchiesta da parte della magistratura.

Ed è proprio sulle varie inchieste che mi preme evidenziarLe che a tutt’oggi ancora piena luce non è stata fatta, anzi si registra una sorta di tendenza a non disturbare il manovratore. Ma su questo come Lei giustamente ripete spesso, siccome siamo in uno Stato di diritto, vi sono anche gli organi superiori che hanno il compito di verificare quando qualcosa non funziona nelle zone periferiche degli organi dello Stato. Ed eventualmente verificare negligenze e possibili conflitti di atrribuzione e interessi. E su questo penso che in questi giorni segnalazioni in tal senso non mancheranno.

Cosi come confidiamo nella presa di responsabilità dei vari livelli istituzionali affinchè riprendano un percorso trasparente e partecipato sulle problematiche che investono l’Ateneo senese. Trasparenza e condivisione messe in un angolo dalla gestione Riccaboni-Fabbro.

Pur registrando un menefreghismo diffuso tra i docenti e i il personale tecnico-amministrativo dell’Ateneo, circa le sorti dello stesso e di riflesso sul loro futuro, ritengo che la questione dell’università sia “una bomba” sociale ed economica che se non viene disinnescata velocemente avrà effetto deflagrante per tutta la comunità senese e il suo sistema economico.

W L’Italia, W la democrazia e W la Giustizia al servizio dei cittadini e non dei privilegi.

Maestro James