Ancora una riflessione di politica cittadina

In questo blog esponiamo fatti e li commentiamo, così come lasciamo – a patto che non siano offensivi come non lo sono i nostri articoli (checché ne pensino alcuni) – passare i commenti dei lettori. Addirittura ci spingiamo a fare interventi a richiesta, come è successo ultimamente sulla scorta di un commento di Ascheri. Ci sembrava di essere stati molto giudiziosi nel rispondere alle richieste di Ascheri che ci segnalava una sua riflessione che abbiamo commentato, ci pare, in modo equo ed equilibrato. Ascheri però continua ad imperversare accecato dall’odio nei confronti di colui col quale ha fatto opposizione alla banda PD e PD+L per oltre quattro anni. In soli tre giorni oltre che in questo blog ha scritto, utilizzando vari nomi oltre al proprio: qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui e qui (per quanto possiamo seguire noi, ma abbiamo sicuramente meno capacità di leggere noi di quanto ne abbia lui di scrivere). Allora ci viene il dubbio che tutta la fatica che abbiamo fatto per comprendere magari lo stato d’animo di Ascheri  e per dare una risposta alla sua riflessione sia buttata dalla finestra perché il problema suo sia solo ed esclusivamente quello di dare addosso al Piccini, dando contestualmente degli incivili a persone che parlano tranquillamente e che non ce l’hanno con lui.

Armiamoci di santa pazienza e vediamo se riusciamo a proporre una riflessione senza farsi dare dei barbari gratuitamente.

Si avvicinano le elezioni e  alla città non sevono ruzzini politici e fantasiose capriole. I Cittadini pretendono proposte, candidature e coalizioni per governare. La Lega si presenta da sola, il partito di Verdini idem, il Pd ad oggi candida Ceccuzzi. Giustamente si deve formare uno schieramento alternativo tanto al PD quanto al PD+L e l’esperienza delle LCS così come si sono proposte nel 2006 sembra terminata. Inoltre c’è l’esigenza sentita da molte parti di una candidatura con le seguenti caratteristiche: senese, possibilmente legata alle contrade o meglio espressione anche dei contradaioli, intesi in senso generico, non di una data contrada, che non abbia già esercitato cariche politiche, che conosca bene la realtà senese, insomma, in tutte le sue componenti e che sia espressione unica tanto delle LCS (che non hanno nessuna ragione di snaturarsi) quanto delle forze politiche non assoggettate al trinomio Ceccuzzi-Mussari-Marignani. Quali siano queste forze politiche è facile ricavarlo per esclusione: da quanto abbiamo detto prima e in un altro articolo, togliendo quindi PD, PD+L, Lega (che va da sola), RC, SEL (a parte i due circoli dissenzienti che però sono spariti), Siena Futura, Socialisti Riformisti, Birrai, IdV (che ha fatto la farsa poi si è seduta), nell’inesistenza di Grillini (per fortuna) e dei Radicali (non pervenuti) rimangono – come forze anticeccuzziane-antimussariane-antimarignane – LCS (che ci risulta abbiano un direttivo di QUARANTA persone, mica solo Piccini, Ascheri, Semplici e Stelo, no perché anche questi personalismi rischiano di mettere in ombra i vari Lucci, Campopiano, Falorni, Panti, Losi ecc. ecc.), UDC, FLI e API, cioè il terzo polo. Cosa ci sia di male nell’immaginare una candidatura unitaria, senese, non sputtanata, di garanzia ed equilibrata, proveniente da questa allenza non ci è chiaro.

Fermo restando che noi non parteggiamo per nessuno in particolare, ma parteggiamo per chiunque sia CONTRO la nomenclatura berlingueriana, tosiana, mussariana, ceccuzziana che ha ridotto la Città nelle condizioni in cui è.

P.S. Mentre scriviamo questo articoletto arriva il commento di Ascheri che specifica che lui non ce l’ha con Piccini. Sembrava di sì. Vuole fare il freelance. Ne prendiamo atto, anche se non comprendiamo bene che valenza abbia l’espressione “fare il freelance”, che di per sé insinua l’idea che ci si ritiri dalla prima linea, con l’intenzione tuttavia di essere presente nel dibattito, tosto smentita – questa idea – da una sovraesposizione in scritti su tutti i blog possibili ed immaginabili, scritti non tutti benevoli nei confronti di chi – si spera con moderazione ed equilibrio – ha evidentemente posizioni diverse. Inoltre, ultima notazione, alla luce anche di quanto abbiamo scritto sopra, non si capisce concretamente in che modo la posizione nell’API di Piccini danneggi le LCS e perché mai, dovendo scontrarsi con un apparato di tutto rispetto sia del PD che del PD+L, la politica nazionale non possa dare una mano a posizioni locali che evidentemente nell’ultimo mandato, sia pure con onore, si sono mostrate insufficientemente adeguate a fronteggiare lo strapotere pidiino. Ad maiora.