Per poter star dietro a tutto e monitorare avanti e indietro la situazione dentro e fuori l’Ateneo senese mi son fatto inviare dal Nord America una Moevia inclemens (un ragno che grazie alla sue quattro paia di occhi puo’ individuare qualsiasi cosa in un campo visivo di 360 gradi).
In particolar modo è difficile seguire i movimenti del passato e del presente di alcuni GENI, come ad esempio l’onnipresente e tuttologo Maurizio Boldrini. Già, il famoso genio individuato tale da un altro esponente di rango della nomenclatura berlingueriana-tosiana che corrisponde la nome di Maurizio Bettini; perché merita ricordarle spesso le maestose parole del Bettini :“Ah, vedere un Genio che si avvicina a Tosi, con le chiome inghirlandate di molli corone! Che scena meravigliosa (per la parte del Genio, avevo pensato a Maurizio Boldrini) Purtroppo però non ho potuto far niente del genere. E non perché Piero non si meritasse un’elegia di Tibullo, o perché Boldrini recalcitrasse all’idea di impersonare la parte del Genio. Figurarsi se recalcitrava! E quando gli ricapita, nella vita, di fare il Genio?”
A mio avviso quanto scritto da Bettini è sufficiente per farsi un’idea del concetto che avevano questi signori (geni compresi) del loro ruolo dentro e fuori l’università.E non solo: queste parole sono il segno tangibile della visione padronale e dell’uso privatistico dell’Ateneo, e se analizziamo attentamente il livello confidenziale dei rapporti riusciamo a comprendere anche il clima favorevole in cui è nato il dissesto finanziario. Praticamente era tutta una famiglia:da quella naturale a quella baronale. Regnava l’arbitrio e la mitizzazione del capo. Si sentivano superiori a tutti e a tutto; protetti a Roma e dal potere politico senese.Erano “magnifici” di carica e di fatto.E quando qualcosa non funzionava nel meccanismo di compensazione dei poteri o si creavano dei dissidi con il potere politico locale, entrava in scena il Genio:la sua tessera del partito Ceccuzziano era una garanzia. Insomma, rieccolo il Boldrini,il tuttologo e il grande genio della grande università tosiana. Il Genio è diventato tale, grazie al suo grande idolo Luigi Berlinguer; poi il magnifico Luigi concluso il suo rettorato incorona successore,con l’acclamazione del corpo docente allineato e della CGIL, il magnifico Piero Tosi: nuovo capo indiscusso ma ben coordinato dal Genio. Le origini del dissesto e la decadenza dell’ateneo senese vanno ricercate in questo periodo ed è solo con la bonifica definitiva dei residui di questa storia decadente che l’Ateneo puo’ ripartire con dignità e garanzie per il futuro.Le indagini della magistratura servono per individuare i responsabili diretti del dissesto e quindi sanzionarli con severità,ma nel contempo la comunità universitaria deve auto- bonificarsi,altrimenti nulla cambierà in meglio.
Non dimentichiamoci le responsabilità del potere politico senese di quegli anni rappresentato da Franco Ceccuzzi. Ora, Ceccuzzi si presenta come un verginello della politica e fa finta di non saper nulla o di non conoscere i protagonisti del dissesto finanziario o della gestione berlingueriana-tosiana.Forse il candidato sindaco del PD tenta il colpo di genio “del sono io il nuovo” per allontanare dalla campagna elettorale i suoi magnifici rapporti con Piero Tosi e Maurizio Boldrini, oppure con Angelaccio e quindi affermare che chi oggi chiede verità e giustizia crea un clima di faide interne all’ateneo o macellazioni. Devo ammettere che il Ceccuzzi e il Boldrini hanno una tratto particolare in comune: la faccia tosta!!
Grazie agli occhi della Maevia inclemens rinfreschiamo la memoria collettiva: Il tesserato del Pd Boldrini Maurizio il 19 agosto 2010 coordinava un dibattito alla festa del PD :” 19 AGOSTO
ORE 21.00 – SPAZIO DIBATTITI
Libera la cultura! I tagli del governo alle politiche culturali-Coordina Maurizio Boldrini, docente di Scienze della comunicazione – Università di Siena”
Il 21 0ttobre del 2002 Maurizio Boldrini coordinava il dibattito con relatore Piero Tosi e alla presenza di Franco Ceccuzzi organizzato dal coordinamento dell’Ulivo al Jolly Hotel ore 17:30 dal titolo “Confronto sulla legge finanziaria”.
Nel febbraio 2006 Boldrini era il moderatore di una tavola rotonda organizzata dai DS (leggete i nomi dei partecipanti e il tema della tavola):” Tavola rotonda, a cui hanno partecipato Gabriella Piccinni, Franco Ceccuzzi, Andrea Ranieri, Angelo Riccaboni, Maurizio Bettini, ha acceso il dibattito – moderato da Maurizio Boldrini, direttore del Centro comunicazione e marketing dell’Università di Siena – nella parte conclusiva della giornata che i Ds senesi hanno dedicato al tema delle università.”
Franco Ceccuzzi dichiarava a suo tempo: “Fummo tra i primi a rimproverare ed a spronare al miglioramento l’allora Rettore Piero Tosi, al quale vogliamo manifestare ancora oggi la nostra stima.” La considerazione a queste affermazioni di Ceccuzzi mi sorge spontanea: se spronava e rimproverava Piero Tosi risulta palese che Ceccuzzi conosceva bene la gestione universitaria dello stesso Tosi, o sbaglio? Certo che non mi sbaglio.
Ma la storia finisce qui? Assolutamente no. Nel giorno della presentazione della candidatura a sindaco di Franco Ceccuzzi organizzata dal PD al Santa Maria della Scala tra i presenti all’evento chi c’era ad acclamare il compagno di sempre? Risposta ovvia: il genio Maurizio Boldrini.
Quel Maurizio Boldrini ex responsabile dell’area comunicazione e marketing dell’Ateneo, il docente a contratto del dipartimento di scienze della comunicazione, il tessitore di lodi della società IN.FACT srl (“Esiste già uno spin off all’interno dell’Ateneo ma il loro è un modello diverso trattandosi di un’azienda vera e propria. Lo spin off richiede tempi lunghi per affrontare il mercato mentre oggi è importante fare impresa nel più breve tempo possibile. Importante, poi, che inizino a produrre mantenendo un profondo legame con l’Università: le aziende devono rivolgersi a consulenze esterne mentre loro hanno a disposizione attrezzature e professionalità in un luogo dove già si produce ricerca”). Quel Maurizio Boldrini del debito di 26.210,00 contratto nel 2006 con Rubbettino Editore, per l’acquisto di 300 copie del libro in onore di Luigi Berlinguer.
In conclusione di questo intervento converrete con me che occorre una rapida conclusione delle indagini della magistratura ,ma nel contempo anche a seguito della vicenda IN.FACT e del debito dei 26.210,00 euro,proprio per dare a tutta la comunità universitaria un bel segnale di trasparenza e autotutela degli interessi dell’ente, gli organi competenti dell’Ateneo non possono non chiudere qualsiasi tipo di rapporto tra il sig. Boldrini Maurizio e l’ateneo stesso. Al Ceccuzzi credo che ci penseranno gli elettori senesi dentro le urne elettorali di maggio.