E’ da un pò che non ci lanciamo in qualche riflessione sulla fantapolitica senese. Dati gli ultimi scoop sarà il caso cimentarsi ancora una volta in questo gioco.
Allora, come abbiamo visto anche il Pdl finalmente ha il suo uomo, il candidato pasticcere Alessandro Nannini che tra un ricciarello e una copata dovrà trovare anche il tempo di dedicarsi a quella routinaria cerimonia da campagna elettorale che sono gli aperitivi con i simpatizzanti.
Ma mettendo per un attimo da parte gli champagnini per raccattare un pò di voti, il dato politico(quello vero) è un altro.
E qui apriamo il primo capitolo conversando sul ruolo che potrebbe svolgere una persona a caso. Per la verità non proprio una new entry delle nostre riflessioni a voce alta (o a penna bassa, vedete voi). Stefano Bisi.
Il caporedattore del Corriere di Siena, infatti (o In.Fact, anche qui vedete voi) con la candidatura del pasticcere Nannini – pur preferendo squadra e compasso – potrebbe trovarsi tra l’incudine e il martello (la falce c’è chi l’ha abbandonata da tempo) o, anzi, è più corretto dire tra ricciarello e copata.
Perché, cari lettori (presto anche elettori) sarà difficile per il Bisi fare una campagna pro Ceccuzzidal momento che il suo Amministratore, l’on. Rocco Girlanda del Pdl di Denis Verdini, è stato il padrino della candidatura del candidato pasticcere. E a questo punto, ecco che tornerebbe il ragionamento più volte fatto, ossia che il Bisi è da tempo che non sostiene più, con il suo giornale,il candidato del PD(S) Ceccuzzi (anche se, forse, i comunicatori yes men di Ceccuzzi capiranno questa solfa verso settembre, cioè ad elezioni avvenute).
E qui si spoggetta nel secondo capitolo. L’Associazione Per Siena porterà come candidato aconsigliere comunale nelle liste dei Riformisti di Riccardo Martinelli (almeno stando a radio lastra)Andrea Bellandi (e qui sono proprio curioso di vedere cosa dirà il purista Fiorno Iantorno), candidatura che, ipotizziamo, senza dubbio avrà fatto fare salti di gioia al consigliere uscente Leonardo Tafani e all’aspirante outsider Pasquale Colella (e non ce ne vogliano gli ultimi due, ma a ricerca delle preferenze tra loro e il Bellandi non c’è corsa, li doppia). Arrivati a questo punto loscenario che potrebbe venire a delinearsi potrebbe essere il seguente (o meglio, questo sarebbe lo scenario che senza dubbio sarebbe più utile politicamente a quelli di Per Siena, dato che alcuni di loro, a differenza degli yes men che gravitano intorno a Ceccuzzi, di politica ne masticano e, diciamocelo fino in fondo, l’elettorato e i dirigenti di Per Siena coi Diesse c’incastrano poco; è un pò come mischiare le pere con le mele o la sambuca col glen grant, viene fuori un troiaio).
Un gruppo consistente di Persenesi potrebbe mettere scientificamente in campo il convitato di pietra: il temibile voto disgiunto.
Ossia quella modalità di voto che permette di esprimere la preferenza per un candidato consigliere e sulla stessa scheda mettere la X sul candidato sindaco di un altro schieramento, tutto ciò autorizzato dalla legge.
Anche perché, in elezioni in cui a contare più che le coalizioni (a volte raffazzonate e tenute insieme con lo sputo) è la singola persona, può darsi che si voglia votare Tizio in consiglio comunale ma non ci si trovi d’accordo con il candidato sindaco a quello collegato. Et voilà, les jeux son fait. Ceccuzzi, in questo modo, sarebbe ancora più debole e Per Siena ancora più forte. E, in questo scenario, essere più forte non sarebbe nemmeno così difficile, gli zuccheri non gli mancano di certo, dato che potrebbe contare sulla spalla del candidato pasticcere.
Firmato
La Primula Rossa