Così scriveva il prof. Mauro Galeazzi della Facoltà di Medicina di Siena. E oggi che cosa intende scrivere?

Verba volant, scripta manent. Le parole si sa, le porta via il vento, gli scritti pur dimenticati dagli stessi estensori rimangono conservati in qualche angolo (in questo caso, ci siamo serviti paradossalmente dell’archivio del blog di Stefano Bisi http://www.stefanobisi.it/?p=1600).

Il prof. Mauro Galeazzi docente della Facoltà di Medicina di Siena nell’aprile del 2009 in un suo articolo scriveva: “Se non è né lecito né corretto entrare nel merito delle responsabilità giuridiche del dissesto, cosa di cui si sta occupando la magistratura, ritengo invece doveroso, proprio in vista della tornata elettorale, mettere in guardia gli elettori sul rischio concreto di fare scelte che non determinino una rottura totale col passato, consentendo a chi ha responsabilità evidenti nel disastro, di continuare ad influenzare pesantemente la vita della Facoltà. Parlo, ovviamente, di chi, all’epoca, aveva un ruolo negli organi di governo dell’Ateneo (Rettore, Consiglio di amministrazione e Senato) o di chi è stato comunque consenziente”.

E ancora: “A tale proposito, e per dovere di chiarezza, voglio ricordare innanzi tutto ai colleghi e agli studenti che il debito è dovuto non solo allo sperpero delle risorse ma, soprattutto, alla assunzione di personale (docente e non docente) in numero soverchiante le effettive necessità. (…) Tali assunzioni si sono basate più su favoritismi che su una effettiva programmazione ed hanno avuto come risultato l’eccessiva e ingiustificata espansione di alcuni settori a discapito di altri. Questo accadeva anni prima della scoperta del debito dell’Ateneo e, inoltre, molti concorsi sono stati banditi su fondi esterni, promessi e mai arrivati, di cui l’Ateneo, e quindi la Facoltà, ha dovuto farsi carico aggravando così il debito.”

Dalle parole scritte dal Prof. Galeazzi si evince che lo stesso denunciava una situazione insostenibile dal punto di vista finanziario e addirittura affermava che “Tali assunzioni si sono basate più su favoritismi che su una effettiva programmazione”

Siamo curiosi (e non abbiamo problemi a pubblicarle) di conoscere le risposte del prof. Galeazzi a queste domande:

1) Come giudica la gestione del rettore Riccaboni (compreso il mancato pagamento della rata di un mutuo)?
2) Come intende esprimersi il prof. Galeazzi in merito al processo sul concorso vinto dal prof. Bruno Frediani e che vede tra gli imputati lo stesso Frediani e il prof. Marcolongo? Come mai il prof. Galeazzi non ha mai proposto ai vertici dell’ateneo di costituirsi parte civile in questo processo?

Sono domande a cui è facile rispondere: sempre che non ritorna la regola del Verba volant, scripta manent.

In questo caso gli scritti ci sono e quindi bisognerebbe essere coerenti con quello che si scrive.