Il mite Mugnaioli, segretario comunale del PD(S) senese, ha sferrato un suo fendente, panico a Siena.
E, ovviamente, non si è fatto sfuggire l’occasione per prendersela da una parte con mezzo mondo e, dall’altra, per continuare a sognare sulle note di “Bella, meravigliosa 2.0” (i cui iscritti diessini, soprattutto la componente maggioritaria che presumiamo essere composta da over 58/60 anni, ancora oggi si domandano se a quel 2.0 non manchino altri due numeri, “11” ad ad indicare l’anno in cui si vota – alla valenza mediatica del web, nell’elettorato diessino e non solo, non c’ha pensato quasi nessuno, facciano un sondaggio così lo verificano di persona).
E siccome Mugnaioli parla di una forte unità interna, quando abbiamo letto questa aulica affermazione c’è venuto in mente quello che all’interno di quello stesso PD così tanto unito e coeso, sta avvenendo a Chiusi.
E che c’entra Chiusi con Siena, direte voi. C’entra e come. Perché il gruppo dirigente, i factotum politici che presidiano il partito, circodandolo con i cavalli di frisia perché nessuno possa varcare certe linee ed insidiare le posizioni che hanno conquistato in anni e anni di fedeltà diessina, sono sempre gli stessi. E non vengano a dire che a Siena il segretario si chiama Alessandro Mugnaioli e quello Provinciale Elisa Meloni e che, quindi, il primo – non avendo la bega di Chiusi – è in grado di tenere le redini del gioco e la seconda no, perché la fonte battesimale è sempre la stessa.
Già, di Chiusi perché non parla il PD? Sempre prolifico sulla stampa a lanciare moniti e a commentare l’agire altrui; sempre solerte nell’irradiare uno scenario interno che sembra l’ambientazione di ‘Alice nel paese delle meraviglie’; sempre pronto a magnificare l’unità e la coesione interna; cosa sta accadendo al PD di Chiusi? Dalle notizie riportate sulla stampa locale (unica fonte da cui traiamo la nostre riflessioni) ci pare di aver letto che tra i “dissidenti” c’è anche il capogruppo in provincia Nasorri. Se questa notizia fosse confermata vorrebbe dire che il perimetro del malessere si estende ben al di là della sola Chiusi. Ma – sempre stando a quanto riportato dalla stampa e tralasciamo di menzionare ciò che viene detto in giro – avete fatto caso a quali siano le parole usate da chi vuole caratterizzare questo gruppo dirigente diessino? Arroganza e imposizioni. “[…]Per questo i firmatari del documento non accetteranno mai imposizioni di candidature stabilite a tavolino o calate dall’alto senza il coinvolgimento della comunità chiusina“, queste sono ledichiarazioni fatte dai 95 firmatari iscritti al PD di Chiusi all’indirizzo della segreteria provinciale dello stesso PD, se vi pare poco. Volete invece sentire come li ha catalogati ilsegretario dell’IDV on. Evangelisti? Ecco qua “Il Pd ha assunto un atteggiamento di supponenza e arroganza […] che c’è un’area del centrosinistra che equivale alla metà dei consensi del Pd e che non si riconosce più e non è disposta ad accettare le logiche di governo lontane dagli interessi dei cittadini“. Ma ci chiediamo, possibile che siano sempre gli altri a sbagliare? Possibile che la dirigenza (quella vera e ristretta) del PD di Siena e provincia non pensi mai per un attimo a mettersi in discussione e verificare con obiettività che i metodi praticati adottati fino ad ora non sono visti di buon grado (per usare un eufemismo) né dai cittadini né tantomeno e soprattutto da una consistente parte dei loro iscritti e dirigenti?
Firmato
La Primula Rossa
1 comment so far ↓
Qualcuno da ‘lassù’ chissà come se la ride!