I famosi “soci” del Valentini, l’inesistente proposta di Bini Smaghi e un possibile percorso per chiudere la farsa e salvare la banca MPS

Ieri sera verso l’ora dell’aperitivo serale un’agenzia ha lanciato la notizia che tra i nomi per la presidenza della fondazione MPS ci sarebbe quello di Lorenzo Bini Smaghi. Noi ci siamo informati e la notizia potete archiviarla come una boutade agostana, forse frutto di fonti errate raccolte durante la visita alla festa in fortezza della giornalista che si è precipitata al lancio di Bini Smaghi. Di questo passo il prossimo candidato potrebbe essere la Lagarde attuale presidente del Fondo Monetario Internazionale. Specifichiamo: il candidato dei giornalisti agostani. Alla data di oggi, invece, ci potrebbe essere un nulla di fatto per la nomina del presidente; e questo rinvio comporterebbe l’uscita di scena di Pizzetti. Fonti vicine a Fratello Illuminato ci informano che al ministero dell’economia sono irritati per la situazione che hanno creato gli enti nominanti della fondazione e che “considerata la forte esposizione debitoria dell’ente” sarebbe il caso di smetterla con il piccolo cabotaggio politico. L’ipotesi più plausibile, sempre secondo le fonti, è quella di affidare la presidenza della fondazione al banchiere Divo Gronchi che gode della piena fiducia delle banche creditrici della fondazione. Sempre che la città non decida di tirare fuori un po’ di coraggio e quindi decidere per una presidenza di rottura con il vecchio sistema chiamando per il ruolo l’avvocato De Mossi. L’altra questione che si rimpallano alcuni giornali è la famosa storia dei soci per la banca annunciata dal sindaco Valentini. Noi abbiamo consultato le nostre fonti di Badesse nord e dalle voci che circolano i famosi soci sarebbero dei personaggi impegnati in investimenti turistici-immobiliari che rappresentano in Italia gli interessi di un fondo d’investimento israeliano. Queste sarebbero le voci. E sempre dalle stesse voci par di capire che questi soci non hanno avanzato nessuna proposta per investire in MPS ma avrebbero parlato con il sindaco di questioni immobiliari e turistiche e poi sarebbe stato il sindaco che avrebbe sondato loro per capire se fossero intenzionati a investire in MPS. Se ci siamo sbagliati a raccogliere le voci siamo pronti per la smentita. Per la banca, invece, lasciando da parte il cabaret politico, la soluzione ottimale per salvaguardarla,tutelare i dipendenti e renderla forte con la clientela è nazionalizzarla per il periodo necessario per rafforzarla patrimonialmente. Tutto qui.