Nei giorni scorsi il candidato sindaco Valentini è intervenuto sul tema Università affermando che le azioni di riequilibrio finanziario non devono essere solo a carico delle categorie più deboli e che le politiche di contenimento della spesa devono guardare anche alla ricaduta sociale che queste hanno sul territorio.
L’affermazione è sicuramente condivisibile, ma i fatti dimostrano che sia una mera esternazione da campagna elettorale. Il Valentini nulla ha fatto e nessuna parola ha speso a favore della salvaguardia dei posti di lavoro di 64 dipendenti della Cooperativa Sociale di Solidarietà ai quali, di fatto, sono stati interrotti i progetti di vita a seguito dei tagli voluti dai vertici dell’Università di Siena.
Valentini, così come il Ceccuzzi, non si è neppure intravisto in occasione dell’incontro promosso dagli operatori della cooperativa, DAS e USB organizzato lo scorso 20 febbraio nell’Aula Magna Storica dell’Università, eppure era già in pista invocando quelle primarie che con il loro epilogo e recenti dichiarazioni hanno confermato il vero intendimento di una ‘restaurazione ceccuzziana’.
Siena ha sicuramente bisogno di atenei forti, ma che siano in grado di dimostrare la propria energia attraverso l’applicazione di criteri di correttezza, umanità e solidarietà che sono alla base di tutte le istituzioni pubbliche ed in particolare di quelle, come l’università, a cui è assegnato il compito di educare ed istruire ai più alti livelli.
Oggi le affermazioni di principio di Valentini lasciano il tempo che trovano ed i fatti dimostrano che quando avrebbe potuto muoversi per difendere una categoria di lavoratori non lo ha fatto.
Nadia Favilli candidata nella lista Siena Rinasce
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http://ilsensodellamisura.com/2013/05/09/i-candidati-a-sindaco-a-occhi-chiusi-sulle-vicende-delluniversita-di-siena/