Il Natale appena lasciato alle spalle è stato un Natale, gioco-forza, dai toni bassi e soprattutto dalle spese basse: in Italia ma anche a Siena. Qui a Siena oltre alla crisi del paese subiamo i danni di scelte e avventure locali che hanno mortificato e macellato il patrimonio economico,culturale e politico. O forse qualcuno pensa di nascondere la testa sotto la sabbia, o altri camuffare la realtà, per continuare a raccontare che “c’è qualche problemino ma la crisi non è seria”?
Qualcuno ci prova e altri ci marciano; ma la crisi non è uno scherzo o una suggestione negativa. La crisi sono quei miliardi di euro dilapidati e scappati anche all’estero per colpa di una classe dirigente in parte in malafede, in parte incapace. Complessivamente una classe dirigente fallimentare e dannosa per la comunità. Ci sono quelli (pochi) che hanno diretto le danze, ci sono quelli che hanno eseguito gli ordini (inconsapevoli dei danni che avrebbero provocato e in alcuni casi consapevoli) e ci sono quelli che quando potevano o hanno sopportato o si sono adeguati al quieto vivere. Chi per un verso chi per un altro ha le colpe di aver dissestato le istituzioni, un tempo prestigiose, che rendevano Siena una città con gli anticorpi per la crisi economica. E se seguiamo alla lettera il parametro delle colpe dirette, indirette o per distrazione, diventa quasi impossibile preparare delle liste per le prossime elezioni amministrative per il rinnovo del consiglio comunale e per l’elezione del sindaco di Siena; elezioni che si svolgeranno in primavera. Una cifra che dovrebbe far riflettere seriamente i senesi e spronarli a superare le diffidenze nei confronti di un percorso serio di verità per quanto successo negli ultimi anni è quella che si ottiene sommando l’importo complessivo delll’operazione Antonveneta e l’importo del dissesto universitario; 17 miliardi + 200 milioni= 17.200.000.000,00 di euro. Come sarebbe e come potrebbe essere Siena con la disponibilità di questa cifra? Con 17 miliardi di euro hanno fatto l’operazione Antonveneta con il risultato di aver quasi affossato la banca, indebitato la fondazione e distrutto praticamente l’economia locale. I disastri dell’università sono sotto gli occhi di tutti. Chi sono gli artefici di questi capolavori del disastro cittadino? Mussari e Piero Tosi soprattutto, con l’appoggio politico intenso di Franco Ceccuzzi; complessivamente il PD di Siena con il sostegno di ambienti extra-partiti e di soggetti che oggi si ritrovano in associazioni come quella fondata da Franco Masoni e Andrea Milani. Poi ci sono anche gli altri; ma le responsabilità importanti sono essenzialemte di Ceccuzzi e Mussari. Chi era al fianco di questi due dovrebbe fare un percorso di chiarimento con la città e svincolarsi, sempre se ha le carte per farlo, dalla gestione dei disastri. Alla città serve un percorso di verità e non un Piazzale Loreto generalizzato. Con il populismo e con la puzza sotto il naso non si risolve niente. E la patente di verginità nessuno è in grado di pretenderla o di darla; nemmeno “qualche giudice” così come descritto nella famosa commedia di Luigi Pirandello “La Patente”. E qui arriviamo alla domanda per i vari candidati e per quelli che arriveranno: con quali risorse ipotizzate di rimettere in carreggiata il Comune e di riflesso contribuire a rimettere in carreggiata l’università, la banca, la fondazione, il Santa Maria della Scala, etc, etc.? Con le frasi scritte a tavolino, con le lacrime di coccodrillo e con le litanie sulla inesistente discontinuità, rimescolate e rimesse in circolazione dal ”non candidato ufficiale” Franco Ceccuzzi non ci resta che piangere; ci scappano delle grasse risate ma il contesto impone solo lacrime.
La sfida per i senesi, intesa come riconquista di un ruolo e di una situazione di normale benessere economico,passa soprattutto da un percorso di verità su quanto successo e sulle reali responsabilità;poi dopo aver acquisito la verità puo’ iniziare la campagna elettorale. E non con i colpi di spugna o con la lectio moralizzatrice come quella che abbiamo letto sui giornali a firma dell’arcivescovo di Siena Antonio Buoncristiani; alla quale nessun politico ha replicato. Il Vaticano è a Roma e non a Siena e anche se dalle parti del Duomo non intedono sentirsi dire certe cose, è difficile dimenticare il pieno sostegno della curia guidata da Buoncristiani al famoso groviglio armonioso e alle scelte della gestione Mussari-Ceccuzzi. Quindi l’arcivescovo invece di mandare messaggi di “quieto vivere” e additare le legittime quanto urgenti prese di posizione contro quel groviglio come elementi di “odio”, dovrebbe partecipare al percorso di verità e di autocritica. Ogni tanto ai fedeli, una presa di posizione chiara da parte della curia senese contro i disastri compiuti e contro i nomi dei responsabili, non dispiacerebbe. Dividere il marcio dal pulito dovrebbe essere una alta missione da veri cristiani e non solo un’opera di verità relegata alla politica e alla magistratura. Noi siamo per tenere fuori dall’agone politico i vertici della curia, ma visto che spesso e volentieri intervengono, quasi a dettare la morale o ad ammonire i dissenzienti o ad elogiare il sistema, perchè non sprecano qualche parola di vicinanza nei confronti di chi ha subito e paga sulla propria pelle i danni del groviglio? O forse le opere di Dio si manifestano in operazioni come banca Antoneveneta? Ai fedeli l’ardua sentenza.
Ci avviciniamo alla fine del 2012 e per ritrovare la giusta dimensione e la normale decenza,la politica senese dovrebbe superare definitivamente quel vizio odioso del “dico e non dico” e “guardiamo avanti e quello che è stato è stato”. Il teatrino in corso sulle primarie del centrosinistra senese per la scelta del candidato riporta lo stesso centrosinistra ai tempi di quel Del Mese che passeggiava come un eroe per le vie cittadine. E comunque ci sembra alquanto assurdo lasciare la scena politica cittadina come esclusiva dello scontro interno al PD. Parlate alla città e non alle nomenclature; e nemmeno tra di voi. Con umiltà.
La patente di verginità politica, la lectio moralizzatrice dell’arcivescovo Buoncristiani e una domanda per i candidati a sindaco di Siena
Dicembre 27th, 2012 | Note redazionali
3 comments ↓
Una parte dell’associazione Pietra Serena capeggiata da Romolo Semplici mantiene i contatti diretti con Ceccuzzi e sfrutta candidatura del Tucci per dividere l’elettorato per favorire il chianino.
Il gruppetto vicino al Ceccuzzi sta boicottando all’interno del partito la candidatura del Valentini con telefonate e riunioni lampo.
ma di tutti i ricicloni pubblicati nel corriere dei piccoli nella pagina dedicata ai 101 cuccioli, nessuno dice niente? speriamo che finisca presto e che aggiustino il titolo con la carica dei 101 indagati