Ieri nel Salone dei Partecipanti, il governatore di Bankitalia Ignazio Visco ha letto una lunga relazione durante il convegno “Il governo societario e la sana e prudente gestione delle banche”
Sana e prudente gestione della banche. D’accordo in pieno anche se dovrebbere essere implicito per un banchiere. Il problema caro governatore è che i banchieri italiani hanno problemi di udito rispetto ai concetti “sana”, “prudente” e infatti alla presidenza dell’ABI hanno nominato e confermato l’avvocato Giuseppe Mussari ex presidente di MPS. E la gestione catastrofica di MPS sotto la gestione Mussari è sotto gli occhi di tutti, in particolare degli uffici di Bankitali.
Dopo il saluto iniziale “Sono lieto di dare il mio personale benvenuto e quello della Banca d’Italia a tutti i partecipanti al convegno di oggi. Esso si colloca in un momento particolare della vita economica e istituzionale del Paese e dell’Unione europea, da cui è opportuno partire per inquadrare il tema della governance. Si stanno compiendo scelte importanti e si prospettano cambiamenti significativi nell’assetto della Vigilanza in Europa, scelte e cambiamenti che riteniamo utili per il futuro del sistema bancario europeo e della stessa unione monetari”, il governatore Visco ha esteso il suo concetto “Per questo motivo bisogna intendersi sui contenuti delle regole, confrontarsi sulle soluzioni adottate, far emergere con chiarezza i problemi e le aree di miglioramento. La qualità della governance non può essere valutata solo sulla base del disegno formale della struttura (l’organigramma, lo statuto, i regolamenti interni …): al di là del modello teorico contano i comportamenti, il modo in cui le persone interagiscono tra loro, i valori che esse esprimono”. Ricordatevi la frase “ i valori che esse esprimono”.
Il governatore entra ancora nello specifico e aggiunge “L’economista è interessato alle condizioni che determinano l’equilibrio di un mercato. La “domanda” di buona governance è alta: la chiedono il mercato, l’azionista, l’Autorità di vigilanza. Minore attenzione si presta al lato dell’offerta (il mercato dei manager). Ci sono fattori che dissuadono un buon potenziale esponente dall’assumere l’incarico in una banca? Forse le risposte non si trovano guardando solo al settore finanziario: contano, ad esempio, i meccanismi reputazionali e, in alcune circostanze, i rischi legali. Più in generale, la disponibilità di buoni managers dipende anche dal sistema di istruzione, dai processi di formazione e dai modelli espressi nel mondo della consulenza, ricerca e selezione del personale.”
Caro governatore Visco, il Suo intervento mi trova concorde; non mi torna invece il via libera alla nomina di Alessandro Profumo alla presidenza di banca MPS. Una nomina tutta PD e poco consona ai processi di miglioramento reputazionale che Lei invoca. Alessandro Profumo è stato rinviato a giudizio e nei primi giorni di ottobre parte il processo. La normalità “della sana e prudente gestione delle banche” imporebbe le immediate dimissioni di Profumo. Con tutti i problemi che MPS deve risolvere non credo aiuti avere un presidente rinviato a giudizio. E anche vero che in Italia “l’immagine reputazionale” dei banchieri è un fatto secondario.Tutto sommato in questa fase turbolenta per MPS era preferibile un presidente come Carlo Salvatori una figura piu’ rassicurante per i cittadini senesi e anche per il sistema bancario;non per Giuliano Amato.
Chiudo citando l’economista Luigi Zingales,presente nel Salone dei Partecipanti,il quale ha rivolto una richiesta ai banchieri:“A proposito di trasparenza: pubblichiamo tutte le consulenze e i cosiddetti pareri pro-veritate che chiedete ad avvocati, notai e commercialisti a supporto delle vostre decisioni, così magari ci penseranno due volte prima di scrivere ogni cosa e il suo contrario a seconda delle richieste del committente”.
Albus Silente