Tommaso Occami. Sodomiti col deretano altrui

Salvo il Santa Maria della Scala ma coi soldi del concerto di fine anno Siena, il commissario Laudanna dà l’annuncio. Saranno utilizzate le “promesse risorse finanziarie che perverranno dalla  Regione Toscana e dalla Banca Monte dei Paschi di Siena, in particolare i fondi inizialmente destinati al programma dei festeggiamenti di fine anno che saranno revocati”
di MAURIZIO BOLOGNI

A Siena la coperta è cortissima: tiri da una parte, scopri l’altra, perché Comune, Banca e Fondazione Mps hanno tutti i conti in profondo rosso. E così il commissario straordinario del Comune, Enrico Laudanna, annuncia di aver evitato la chiusura della cittadella della cultura Santa Maria della Scala ma a scapito dei festeggiamenti dell’ultimo dell’anno, memorabili in tutta Italia per il concerto gratis in piazza del Campo, che saranno annullati per utilizzare la relativa sponsorizzazione Mps allo scopo di mantenere aperto il Santa Maria.

Ho potuto estrapolare solo questo brano dell’articolo apparso oggi sulla pagina regionale della Repubblica a firma Maurizio Bologni. Bologni fa parte insieme a Daniele Magrini e Stefano Bisi del gruppo più ossequioso nei confronti del potere PD e in particolare dei senesi che si chiamino Mussari, Ceccuzzi o pinco pallo poco importa basta che abbiano la copertura dell’ufficio stampa del Monte dei Paschi e del suo responsabile. Vogliamo vedere le marchette contenute in questo articolo che vi invito a leggere nella sua interezza. Prima marchetta: da che mondo è mondo le delibere degli enti locali si prendono avendo la copertura di bilancio e non sulle promesse; altrimenti si fa la fine del Ceccuzzi che ha fatto un bilancio sulle parole della Fondazione e non su poste di bilancio accertate. Quelle di Rossi sono al momento solo promesse che non hanno avuto neppure il consenso della giunta e del consiglio regionale. Chissà quando le avranno e se mai le avranno? Quindi il commissario Laudanna ha dovuto rivisitare le previsioni di bilancio fatte da Ceccuzzi annullare il concerto dell’ultimo dell’anno, quello di cui tutta l’Italia ne parla secondo Bologni (altra marchetta), e mettere le risorse sul Santa Maria della Scala. Riflettiamo! L’ex sindaco Ceccuzzi non solo non ha fatto la gara in attesa della Fondazione destinata ad Andrea Milani, il compagno culturale della signora Lucia Cresti, ma ha preferito un concerto al posto del mantenimento dell’apertura dello Spedale, dettagli! Ma le marchette non sono finite. Udite, udite lo stesso Andrea Marcucci, si la famiglia che acquistò lo Sclavo, ha manifestato il suo plauso motivandolo che in questo modo si potrà ancora concorrere per Siena capitale della cultura! Stavo per dire una parolaccia al posto di cavolo. La gara per la sorveglianza al Santa Maria permetterà il raggiungimento dell’obiettivo? Peccato che poi non c’è altro! Ovviamente ci sono anche le marchette per omissione come ad esempio l’aver completamente ignorato la mobilitazione e gli appelli di molti senesi contro la chiusura del Santa Maria. L’ e mail della responsabile della cultura la signora Petti che invitava  gli iscritti al PD a non firmare l’appello. Ovviamente il giornalista omette di raccontare in mercimonio elettoralistico messo in piedi dal PD e dai suoi iscritti che vanno da Alessandro Orlandini a Rita Petti senza mai dimenticare  Lucia Cresti. Di quest’ultima non sappiamo se sia o no iscritta al PD, sappiamo con certezza che ha partecipato agli incontri all’Odeon, alla sezione Lachi ha fatto ripetutamente viaggi al Santa Maria ha imbonito i lavoratori a cui ha portato la notizia della non chiusura ancora prima del comunicato ufficiale del comune. Insomma si è prodigata per far sapere quanto erano stati bravi, loro e quanto si erano dati da fare. Ricostruendo i fatti mi è venuta in mente una nota battuta, un po’ volgare lo devo ammettere, fatta da Ricucci ma che sembra perfetta per la situazione e cioè che il PD ha voluto fare il “frocio col  culo degli altri”.

T.O.