Editoriale del Maestro James. Tra una gru ferma, i mendicanti pendolari e l’opposizione in ferie, godiamoci la neve come segno di discontinuità

Pur esprimendo disappunto per il ritardo da parte del sindaco Ceccuzzi nel decidere la chiusura delle scuole, un plauso ai dipendenti comunali per la gestione dell’emergenza neve credo sia giusto farlo e quindi riconoscere la prontezza della macchina comunale. Di tutte le discontinuità professate in questo periodo, che poi non si sono tramutate in fatti concreti, questa della gestione emergenza neve è l’unica discontinuità registrata. Godiamoci la neve e la discontinuità del momento.
Anche un’altra discontinuità merita un menzione particolare: l’opposizione è in ferie. Ed è paradossale questa situazione: l’opposizione pretende discontinuità dalla maggioranza e nel contempo riescono a discontinuarsi dall’opposizione (lasciamo perdere la giustezza o meno) della precedente amministrazione comunale. Ci sono meno problemi rispetto a prima? No di certo. Ecco perché è sospetta questa discontinuità dell’opposizione. Tutta l’attenzione dei consiglieri comunali di opposizione è concentrata sulle vicende della banca, in particolar modo sulle future nomine. Per carità la situazione della banca e della fondazione MPS è molto delicata e presenta elementi di sofferenza, con la prospettiva di una banca sempre più svincolata dal potere politico locale. Ma dei problemi seri dell’università, dell’ospedale, della crisi lavorativa, prima della fine del mandato l’opposizione riuscirà a trovare il tempo per occuparsene? O forse ci sono dei contatti politici per allargamenti di maggioranza ad alcuni consiglieri di opposizione, per rafforzare la stessa maggioranza o per sostituire con il supporto dell’opposizione i dissensi di alcuni consiglieri di maggioranza? Le astensioni al bilancio di Senni e Laura Vigni e i remi in barca del Corradi sono evidenti segnali di avvicinamento organico alla maggioranza. In questi giorni l’opposizione sbandierava come una conquista sul campo quella di aver ottenuto dal sindaco Ceccuzzi una forte dichiarazione di discontinuità rispetto al passato. Dove, quando? La discontinuità del Ceccuzzi è forte come l’aceto: il Mancini è ben saldo in sella, Il Mussari dovrebbe andar via a scadenza del mandato, sempre che Ceccuzzi e Bezzini non decidano di chiedergli di restare per un altro mandato e tutto il resto è peggio di prima. Godiamoci la neve e la discontinuità del momento. Negli ultimi giorni i grossi gruppi editoriali e alcune televisioni nazionali hanno dedicato articoli e trasmissioni alle vicende senesi, non per parlare male della città ma per mettere in evidenza il crollo di un “sistema e di un modo di gestire il potere”. Di tutti i soggetti intervistati (Piazza Pulita) l’unico che ha fatto una figura decente è stato il portavoce del sindaco, David Taddei: con calma ha illustrato il significato del “buongoverno“. Anche la città nel suo insieme è stata rappresentata egregiamente. Le pessime figure sono state quelle dei politici di maggioranza e di alcuni dell’opposizione. Non mi esprimo sulle dichiarazioni del Mussari, si commentano da sole. Le due peggiori dichiarazioni rilasciate al giornalista Cazzullo (nel video) sono state quelle del consigliere comunale Corradi e del professore universitario Luca Verzichelli. Ma come si fa caro Corradi di fronte a un giornalista che nel 2012 viene a Siena per fare un servizio sulla situazione politica senese, a rilasciare dichiarazioni scagliandosi solamente sugli ex sindaci Cenni e Piccini? Delle responsabilità politiche e amministrative attuali perché voi dell’opposizione perché non ne avete fatto cenno?
Del resto la dimostrazione che la classe dirigente non è all’altezza dei problemi emerge con le dichiarazioni di un professore universitario (preside e membro del senato accademico) di fede riccaboniana che intervistato da Cazzullo rende ancora più forte la convinzione che l’ateneo senese necessita di una svolta veloce nella governance e nella selezione del corpo docente. Le dichiarazioni di questo docente meritano di essere menzionate, anche per capire i motivi della decadenza e del perché all’esterno la classe dirigente è poco autorevole. Il professor Verzichelli in perfetto stile riccaboniano afferma che  cittadini di Siena sono tutti “mediamente ricchi” (forse per questo hanno tagliato il salario accessorio ai dipendenti!! Sono “mediamente ricchi”??); poi sempre il professore cita come “indicatore di ricchezza” il fatto che Siena ha “le squadre di calcio e di basket”. I pezzi forti delle dichiarazioni arrivano quando il Verzichelli fa capire che i problemi dell’università senese sono solo “rumours” e che i problemi finanziari sono frutto di “allegre gestioni”, dimenticandosi di dire che ci sono due inchieste: buco finanziario ed elezione del rettore. Poi ha dichiarato che all’università “hanno azzerato tutti i pagamenti in sospeso”. Sarà vero? (verificheremo). Ma secondo questo fine economista il vero indice che dimostra la ricchezza economica presente in città è rappresentato dal fatto che “tutte le mattine sulla Sita Firenze-Siena ci sono tanti mendicanti pendolari diretti a Siena”. Ecco, questa dei mendicanti è veramente un’immagine edificante. Che dire? Forse la città riuscirà a sollevarsi quando la classe dirigente locale smetterà di autoassolversi e negare i problemi. E dopo queste dichiarazioni nessuno si lamenti se poi dall’esterno continuano a tenere gli occhi puntati sulla città. I veri attacchi non arrivano dall’esterno, ma dalla stessa classe dirigente.
Da circa un anno vicino Piazza del Campo c’è una gru ferma: è un’installazione di arte contemporanea, il segno di una crisi o serve per portar via i vertici dell’ateneo? Difficile trovare una risposta. Quando quella gru ritornerà in movimento, forse e sottolineo il forse, si potrà parlare di discontinuità. In attesa godiamoci la neve discontinua.

Maestro James

P.S. il video di Cazzullo http://video.corriere.it/siena-paure-gioiello-rosso/955a740e-4ac9-11e1-bc89-1929970e79ce

4 comments ↓

#1 gabriele on 02.01.12 at 17:35

Caro Maestro, se di una intervista di mezz’ora riporta nell’articolo solo una frase non è colpa mia. Ho parlato dell’universita, dell’ospedale, dell’urbanistica, della sicurezza etc ma si vede che al giornalista interessava solo quello…prima di sparare addosso alla gente basta chiedere se voui ti do il cellulare almeno la prossima volta ti risparmi una magra figura

#2 Maestro James on 02.01.12 at 18:04

Io ho preso l’intervista come paradosso della situazione nel suo insieme. Ma il mio ragionamento si fonda osservando la dialettica complessiva e gli atti del consiglio comunale. Non ho sparato addosso alla gente: qui parliamo solo di soggetti che hanno ruoli pubblici o ad essi connessi. Se ho fatto una magra figura cercherò di rimediare: ma prima di pensare alla mia pensate a quella delle forze politiche.

#3 Shamael on 02.01.12 at 18:43

E comunque caro Gabriele anche se ne parlate nelle interviste voi, come la maggioranza, come i vertici (abusivi e irregolari dell’Ateneo) ne fate sempre una questione di quattrini, di indotto, di posti di lavoro, di numero degli studenti da spremere come limoni. Non vi passa mai per l’anticamera del cervello, non solo a Lei ci mancherebbe, che l’Università serve o dovrebbe servire ad altro, cioè a formare – per fare un esempio – una classe dirigente più efficiente e competente di quella che da anni e anni governa questa città, portandola – e ci siamo – alla rovina. Ma a voi tutti della cultura, della scienza, della letteratura non ve ne frega niente e vi preoccupate solo della Banca, come se la banca avesse dato vita all’università e non il contrario. Vi preoccupate solo del Mussari e del Mancini e non capite, o fate finta di non capire, che Mussari e Mancini NON sono il “sistema Siena”. Il “sistema Siena” è per l’appunto un sistema e non è certo guidato dal Mussari. Mussari ne è un prodotto. Non pensiate che quando ad aprile se ne andrà (ma se ne andrà?) avrete risolto tutti i problemi. Non ne avrete risolto nemmeno uno. Comunque contenti voi …

#4 sinistroide on 02.01.12 at 23:39

shamael ogni frase la conclude con “comunque contenti voi”..arrendevole direi…po po pooooo (da leggere con tono decrescente)