Gli “indignados” alla rovescia

I movimenti di protesta degli utimi mesi che scendono in piazza nelle varie capitali del mondo sono stati appropriatamente denominati “Indignados”. Sono tutti coloro che rivendicano giustizia sociale e riforme democratiche: gruppi spontanei civili e non ideologici. E infatti si indignano per i guasti provocati dai governi e dalla cattiva gestione dell’economia. Rovistando negli archivi delle vicende universitarie senesi abbiamo scoperto (WOOOWW!!!) che nel 2008 a Siena era  sorto uno strano movimento di “indignados”: un movimento alla rovescia. Praticamente questi valorosi indignados alla rovescia si indignavano perché ritenevano vergognose le accuse di dissesto rivolte alle gestioni universitarie. Avete capito bene: un gruppo di scienziati e luminari dell’università capeggiati dall’indignados capo ovvero il semiologo Omar Calabrese (quello che accusava i barbari di aver trafugato il tetto dell’Abbazia di San Galgano) che irritati e non poco manifestavano il proprio scandalo nei confronti di chi accusava la nomenklatura universitaria di aver dissanguato le casse dell’ateneo. Per l’esattezza caro semiologo il dissesto è di oltre 270.000.000 di euro.

Tra gli indignados alla rovescia primeggiavano inoltre: i baroni della Facoltà di medicina, Noè Battistini e Mariano Giacchi. Stranamente, però, questi due non si sono indignados quando veniva condannata la loro collega Anna Coluccia “perché apparecchiava i concorsi” o quando beccavano l’altro dissestatore di medicina Walter Gioffrè e nemmeno quando interdivano Piero Tosi. Poi c’era il cantore dell’Ode a Piero Tosi nonché marito di un’altra docente ovvero Maurizio Bettini; poi Gabriella Piccinni, colei che nel famoso cda dell’università quando il rettore Focardi annunciò lo spianamento dell’area comunicazione e marketing, alzò le barricate con tanta passione per difendere quel pozzo senza fondo che era appunto l’area comunicazione e marketing gestita dal genio degli scopini da 60 euro cadauno; e poi altre facce toste e di bronzo.

Questi luminari erano scesi in piazza per difendere l’ateneo contro (udite udite la vomitevole affermazione) “le caricature dei media e per dimostrare che non è una palude di sprechi”. A questo punto un vaffanculo spontaneo ci sta bene. Per la precisione le dichiarazioni vergognose e disgustose di questi corresponsabili politici e sostenitori di Piero Tosi sono state pubblicate dal Corriere di Siena il 3 novembre 2008.

Visto che questi luminari (molto oscuri a dir la verità) erano all’epoca così sicuri e così pronti a difendersi e a difendere la gestione dei dissestatori, perché non iniziano a dare un contributo in denaro per risanare l’ateneo e poi gentilmente si ritirano dalla vita accademica e culturale della città? Perché dovrebbero solo vergognarsi per quelle parole indecorose e vigliacche e che dimostrano in pieno la loro corresponsabilità nella gestione tosiana.

Al semiologo che a quel tempo degli “indignados alla rovescia” citava come immobile di prestigio la Certosa di Pontignano vogliamo ricordare che grazie ai dissestatori la stessa Certosa è stata messa all’asta proprio per risanare i conti dissestati. Tra scopini da 60 euro  e bilanci truccati e aree comunicazione vi siete divorati un prestigioso ateneo. Come dei barbari mai sazi.

2 comments ↓

#1 Antonio on 09.05.11 at 23:45

facce da indignados!!!

#2 francesca on 01.02.12 at 10:29

incredibile! dunque: piccini bettini boldrini …… INI!
ecc. mi pare tutti amici di berlinguer, vero? vergognosi: costoro sono i rappresentanti del peggio della sinistra ( che si crede) intellettuale italiana.
bravi a voi che ci state facendo capire come mai l’italia è andata a scatafascio