Ma che aspettano tutti quanti a mettere alla porta il Rettore invece che stare a fare tanti discorsi sullo statuto e sulla partecipazione degli enti locali? In tre anni gli enti locali non sono stati capaci di fare niente e da quando è rettore Riccaboni è tutto fermo con l’amministrazione sotto scacco di una cricca di docenti (al soldo della politichetta locale) che fanno e disfanno sulla pelle di tutti i loro colleghi (pecore mute e rassegnate), dei precari, dei lavoratori e – soprattutto – degli studenti. E’ una vergogna che deve finire e l’Ateneo deve tornare ad essere quello che è stato per oltre settecento anni, prima che ci mettessero le mani politici di pessima lega come negli ultimi venti e che divenisse una centro di potere come qualsiasi altro. L’Università deve produrre cultura e formazione non essere una sentina di politicanti accademici e non, preoccupati solo di salvaguardare i loro miserabili posticini di potere.
Con tutti gli indagati per il dissesto e con le ombre sull’elezione del rettore, con un direttore amministrativo incapace di fare qualsiasi cosa, possibile che ci preoccupi di questioni così sciocche? Con il consiglio di amministrazione esautorato e i revisori dei conti inascoltati, con lo spettro della mancanza di liquidità e della macelleria sociale che ne deriverà si sta a guardia della poltroncina! E come se non bastasse ci si mette anche il governo a rimestare con queste riforme inutili e anche dannose in questo pozzo di melma.
Tutti alla porta e l’Ateneo torni a fare l’Ateneo!!!