In merito alle due inchieste inerenti l’università di Siena, ovvero quella sul dissesto finanziario e sull’elezione del rettore pro tempore Riccaboni e in merito all’inchiesta sulle vicende dell’aereoporto di Ampugnano, da cittadini riteniamo doveroso evidenziare, almeno da quello che siamo riusciti a comprendere dalle cronache, il meticoloso e trasparente lavoro investigativo portato avanti dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri. Un riconoscimento da non strumentalizzare e nemmeno da vanificare. Così come non è sostenibile, e qualcuno si dovrà assumere le eventuali responsabilità, permettere che tutto il lavoro svolto sia svilito o vanificato per ritardi o lentezze delle procure competenti. I mesi son passati e non si comprende l’indecisione che regna sovrana negli adempimenti stabiliti dalle leggi dello Stato di cui è titolare la Procura. Noi abbiamo la massima fiducia nella magistratura e non è nostro intento sminuirne il lavoro o delegittimarla.
Però ci chiediamo, al contempo: perché questi ritardi e questi silenzi? Si aspetta un altro dissesto? La macellazione sociale frutto di cattive e truffaldine gestioni deve continuare? La gente comune da chi si deve aspettare la necessaria giustizia?
Il riconoscimento al lavoro svolto dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri dimostra che non esiste impunità per nessuno. Ora tocca ad altri dimostrare che la legge è uguale per tutti.