Come un orologio svizzero da manuale del perfetto orologiaio provinciale,anche oggi Stefano Bisi dalle pagine del suo organo di informazione militante,mette a nudo con rinnovata partecipazione personale,il suo interesse diretto nelle vicende della politica senese. Ovvio interesse dettato dalla sua preoccupazione nel sentire l’irreversibile frantumazione del modello di potere/sistema Siena che lui stesso, insieme al Mussari e Ceccuzzi da una parte e Luigi Berlinguer e Vittorio Mazzoni della Stella da altre angolazioni, hanno costruito dal 2000 in poi. Un modello che prevedeva e poi concretizzato, con la regia dello stesso Bisi, una co-gestione dei poteri e delle istituzioni senesi: Mussari alla presidenza della Fondazione Mps e successivamente alla presidenza della Banca e l’università e ospedale ai Berlingueriani. Esattamente la situazione attuale. Ed è per questo che il Bisi si è schierato platealmente con Riccaboni e la vecchia nomenclatura berlingueriana-tosiana, perchè essendo salda per ora la presidenza Mussari non poteva permettersi di perdere l’altra gamba del suo modello, cioè quella del suo amico Tosi e dei berlingueriani. Questo è il quadro che tutti conoscono e senza entrare in tutti i dettagli penso di averlo descritto con chiarezza. Stante cosi le cose come mai son tutti nervosi, in primis il Bisi? La risposta al nervosismo soprattutto del Bisi la possiamo trovare nella maturazione di tre eventi: 1) l’inchiesta della magistratura sul vergognoso dissesto di oltre 200.000.000 di euro all’Ateneo e sulle elezioni del Rettore; 2) l’inchiesta della magistratura sull’aereoporto di Ampugnano che vede tra gli indagati Mussari e Enzo Viani; 3) la fine della gestione dell’informazione da parte dello stesso Bisi (sono altre le fonti d’informazione a cui si rivolgono i Cittadini).
Naturalmente,oltre a questi eventi,la scomposizione delle solite alleanze di “non ostacolo reciproco” tutte senesi tra il centrosinistra e il partito di Verdini e la maturazione dei processi di chiarimento interno che attraversa diversi forze politiche e civiche, hanno ulteriolmente spiazzato il Bisi e quindi inevitabilmente si trova in piena solitudine ad affrontare in mare aperto e senza alibi l’ultima partita per tentare di salvare il suo modello con annessi e connessi.
Per far questo son mesi che attraverso articoli di varia natura cerca di dire a tutti gli attori del sistema di potere di ritrovarsi stretti accanto come sempre, e da qui si capisce perchè ha rimproverato i rappresentanti delle istituzioni senesi per il mancato brindisi augurale congiunto. E oggi che cosa fa? Semplice e scontato:rimette in pista lo spauracchio di Pierluigi Piccini sperando di ricompattare tutti per garantire al suo (che poi è lo stesso di Luigi Berlinguer, Mazzoni della Stella, Mussari, Ceccuzzi) modello di potere senese lunga vita. Ma il Bisi non si rende conto che sia io come tanti cittadini,non crediamo piu’ a questa favola anzi,osserviamo con interesse il processo di chiarimento interno alle liste civiche:perchè probabilmente l’abbandono di quei pochi personaggi non solo mette a nudo le ambizioni degli stessi ma permette alle stesse liste civiche di liberarsi di quella componente politica becera e di costruire alleanze e dialoghi per presentarsi ai cittadini con forza e come soggetto politico di governo della città, senza soffermarsi sui nomi ma privilegiando i programmi e le alleanze.
Anche il Bisi ha capito questo ma non può dirlo, altrimenti ammette fin da subito senza attendere qualche mese che il suo modello di potere/sistema Siena si sta frantumando.
Maestro James Anderson
3 comments ↓
ben detto!!!
Per favore basta, ci vuole rispetto per le Persone, criticate pure il giornalista Bisi sulle cose dette e scritte non sulla PERSONA, brutta cosa, il vostro agire “odora” di metodo leninista.Dire “sedicente” è offesa grave per un giornalista impegnato, figlio di lavoratori, uomo semplice.Non condivido il vostro metodo, sul merito possiamo confrontarci
Qui non si offende nessuno. Sedicente in italiano significa che una persona si dà autonomamente una qualifica che nel caso di specie è smentita largamente dai fatti. Entriamo nel merito: il Corriere di Siena è l’esatto contrario di quello che deve essere un giornale, sia pure di parte come qualsiasi giornale. Tacere su tutte le questioni che riguardano lo sfacelo che è stato commesso a Siena e provincia dalla politica e dall’amministrazione che della politica è figlia è contrario a qualsiasi concetto di buono o cattivo giornalismo. Non è giornalismo. Punto. Se poi addirittura si ricevono soldi dalla Banca o si è in stretta collaborazione con chi riceve delle cariche sulle quali poi viene indagato, peggio ancora. Offese non ce ne sono in questo blog. Ci sono dei fatti.