Fiducioso (forse no) che il Grillo parlante non riprendesse in modo ossessivo la storia del Nanomat della foresta di Nanwood, l’amico mi ha stavolta parlato di un’altra storia, sempre appartenente alla “Ballata dei nani”.
… Proprio quel nano che ha una tana sul colle di Elsa Valley pare che tanti anni fa, nel bel mezzo della sua complicata vita sentimentale(e pare anche molto dispendiosa, non solo per lui ma anche per l’Ateneo) abbia adottato diversi cuccioli per “difenderli” dagli spiriti della foresta. Tuttavia sembra che uno fosse un po’ più “scuro degli altri”. Forse se ne stava troppo spesso al riflesso del sole sul fiume Rubtut che attraversa quella foresta incantata.
Passarono gli anni, i cuccioli crescevano e visto che “mangiavano” sempre di più il nano buono si industriò per sistemarli….
Sentendo questa storia mi son chiesto se quel cucciolo “scuro” non fosse per caso riconducibile al bel giovane che ormai da anni, oltre che passeggiare per la cittadina senese a tutte le ore, si diletta operoso nel ricco (almeno di debiti) Ateneo senese. Mi dicono che il buon nano ai tempi in cui frequentava spesso una delle sue vecchie tane nelle colline di Ficareto avesse costume di “tenersi intorno” proprio quel ormai fanciullo che teneva anche compagnia all’orsetto David e lo aiutava nei faticosi compiti quotidiani nella resede comunicativa.
Erano i bei tempi in cui sembra che il nano industrioso, che faceva e disfaceva (pare soprattutto spendesse un sacco di soldi forse non suoi), si recasse spesso nella tana tipografica di Ficareto con auto ed autista. Mi stupisco di quanto generosa fosse quell’azienda (o Ateneo) che concedeva autisti a questi personaggi… e soprattutto a quale titolo.
Ma del resto erano gli anni in cui questo grande nano si accingeva a diventare un grande “scrittore” e curatore di volumi. Infatti pare facesse pubblicare all’ Alsaba un sacco di volumi (forse pagati o magari stra-pagati dall’Ateneo). Insomma stava diventando un nano editoriale.
Passarono gli anni e una nuova tana fu scavata nella collina di Elsa Valley. Nel frattempo al cucciolo “scuro” pare fosse stata trovata occupazione fissa in un qualche ufficio dell’ Ateneo senese. A dire il vero non è chiaro cosa ci abbia fatto per anni, però qualcosa sicuramente avrà prodotto. Sicuro è che per aiutare il nano editoriale si è prodigato per anni (visto che in ogni caso l’Ateneo ipotizzo pagasse ugualmente lo stipendio) in raccolte pubblicitarie per l’ennesimo giornalino “condotto” dal nano editoriale che celebrava se stesso e qualche amicone scrivendo di Palio. Ovviamente veniva scritto e stampato in quella che “pareva essere” la stamperia del (nano)regime.
Quel giornalino vide anche i natali come comunicatori di illustri laureati (forse), attuali dirigenti di azienda, che ad oggi pare siano pluri amministratori di società che operano nei più disparati settori. Dall’immobiliare alla comunicazione in tutte le sue forme e presso i più svariati indirizzi, fra i quali anche Via Roma a Siena. Tuttavia anche a questo proposito mi domando quali competenze siano richieste per così tanti mandati o addirittura se sia legale…. ma è opportuno che l’argomento venga trattato in un’altra riflessione… Certo è che deve essere un genio con quattro lauree per applicarsi professionalmente nel settore immobiliare, nel settore tipografico, nel settore del web e altro oppure sta lì ad “immagine” (e speriamo per lui non somiglianza) di qualcuno (ma anche questo non so se sia lecito….)
Ma veniamo ai tempi moderni… dove il nano editoriale si è prodigato nel realizzare importanti volumi. Anzi pare abbia fatto stampare al suo amico “re della foresta” tutte le strenne cittadine: Banche, province e fondazioni. Mi viene da chiedermi… e da chiedere a chi può rispondere… quali siano le “vie spirituali” di assegnazione di tali commesse. Ma soprattutto se sia normale, regolare e forse anche legale. E anche su questi punti saranno necessarie riflessioni dedicate da rimpinzare con curiosità varie ed eventuali…..
… Mentre avveniva questo, invece, sembra che l’ormai cresciuto cucciolo “scuretto” sia salito in plancia di comando di una stupenda struttura di proprietà dell’Ateneo nelle campagne senesi. Struttura che purtroppo, dopo anni di quelli che molti definiscono mal utilizzo, è stata messa all’asta nel tentativo di rimpinguare le piangenti casse dell’Ateneo.
Pur nutrendo delle curiosità circa il reale impiego lavorativo di questo nano-derivato ho appreso dallo sceriffo di Naningan (che da mesi si aggira fra gli spiriti della foresta di Nanwood) una notizia che non ho saputo interpretare:
il portiere di lusso della magione nanica si è unito agli allegri compagni che si prodigano Per se. [Errata corrige: per siena]