Stasera mi sento un po’ sopra le righe … sarà il disegno di legge Gelmini in approvazione al Senato, saranno i problemi dei miei amici tecnici-amministrativi dell’università, sarà la morte di un eroe di Spagna ’82 (e chi se la scorda Spagna ’82), saranno motivi personali e familiari che mi angustiano ma stasera ho voglia di guardare le cose un po’ dall’alto, al di sopra della contingenza, alla ricerca dei “valori”…
Parto dal disegno di Legge Gelmini … confesso la mia simpatia (e spero di non attirarmi gli anatemi di chi legge) … il primo tentativo di riforma delle Università di un certo respiro da 30 anni a questa parte … ma non mi basta … stasera non mi basta …
Sperando di non urtare la sensibilità del Maestro Uriel David, vado oltre, oltre ai sistemi (che in fondo contano ben poco) per arrivare al “valore vero”, soggetto e fine di tutto, l’uomo.
Credo si tratti di una questione di consapevolezza … concepire chi lavora come “uomo” e non come “risorsa umana”, che richiede condizioni di lavoro idonee svilupparne l’umanità (e questo in termini rigorosamente “bipartisan”) …
Ma non solo, l’uomo anche come “obbiettivo” del lavoro; come dire “il mio lavoro è in funzione di un altro uomo che ne usufruisce” … una sorta di rivoluzione copernicana che consente finalmente di ridimensionare la rilevanza dai sopravvalutati sistemi economici, dalle sovrastrutture opzionali, dai troppo ferrei complessi di norme giuridiche …
Forse è tempo di scendere dagli iperurani e di ornare di nuovo nel mio consueto abito di leguleio (e devo dire che mi piace assai)…
Otto Der Kommissar und seine Freunde