Il moralismo ad orologeria del PD. No alla Massoneria e a qualsiasi organizzazione che abbia finalità di mutuo sostegno, come le contrade. Ricordatevi, il PD non vi vuole – parte seconda (continua. Nella prossima affronteremo un altro aspetto della carta: le nomine)

Farò un parallelo che, ammetto, è un po’ azzardato, ma ci provo comunque.

In un passato mai troppo passato, in cui la mente umana aveva manifestato al mondo di quali atrocità era capace, c’era chi, pensando che nelle proprie vene scorresse un sangue più puro di quello di altri, si era lanciato in quella folle cosa che fu la selezione della razza. Una selezione che (senza parlare in questa sede delle terribili immagini che ognuno di noi ha rivisto davanti agli occhi nei vari filmati trasmessi nella Giornata della Memoria) marchiava nel corpo e nello spirito chi non era giudicato degno di essere uguale alla razza pura. E per segnare visivamente questa differenza veniva messa una fascia gialla al braccio. Così tutti potevano vedere e sapere che quella persona non era uguale; anzi, per chi li costringeva a portare tale simbolo, era inferiore. Ai puri mettere in piazza questo simbolo piaceva tanto, e più l’umiliazione era grande e manifesta, più ciò serviva ai ‘puri’ per misurare il loro grado di potere.

I tempi sono passati, ma certe abitudini – anche se modificate e, per carità, non certo assimilabili a quelle poc’anzi ricordate – ogni tanto ricompaiono. Laghettizzazione del diverso e, soprattutto, la “marchiatura” in modo che all’esterno ‘tutti sappiano’, pare comporre un certo dna politico. Il diversoancora una volta, è colui che compie l’immenso errore di non pensarla come i puri del terzo millennio, gli unici detentori del verbo. Credo sia opportuno ritornare sulla questione dei veti posti (o per meglio dire impostidai Diessini del PD senese nella populistica “Carta dei Valori”.

Torniamo al caso del dover dichiarare la non appartenenza alla Massoneria ma anche a qualsiasi altra organizzazione che, al suo interno, preveda il concetto di mutuo sostegno.

Provo a fare un esempio. Sono sempre stato un animalista convinto. Proprio per questo, non solo non ho mai condiviso la vivisezione, ma mai mi sarebbe venuto in mente di prendere parte a convegni organizzati da gruppi di persone aderenti a tali pratiche in qualità di ospite o relatore.  Perché, per coerenza, poiché non condivido neanche vado. Perché allora Ceccuzzi che oggi pone il veto a massoni e a chi è associato a gruppi al cui interno sia previsto un mutuo sostegno, a suo tempo pur da non massone partecipò a convegni ed eventi massonici sia come ospite che come relatore? Se ha fatto mettere il veto a queste categorie nella sua carta vuol dire che non le condivide, e se non le condivide, perché allora partecipò ai quei consessi?

Come abbiamo già evidenziato nella prima parte del nostro ragionamento su tale carta “etica”, una delle cose che emerge è che i compagni Diessini hanno scaricato ed archiviato la figura di Stefano Bisi. L’unico neo che forse, però, ancora Bisi non ha compreso è che a tale archiviazione si sono molto probabilmente uniti anche coloro in cui Bisi credeva di poter contare per un aiuto in difesa di tali libertà associative. Infatti, cari amici da “Radio Lastra” , senza girarci intono, pare che sia Siena Futura di Mauro Marzucchi che I Riformisti di Riccardo Martinelli e Leonardo Tafani (socialisti evidentemente solo a parole) siano stati più sensibili al richiamo delle sirene diessine che a quelle bisiane e, quindi, anche se con qualche mal di pancia abbiano già aderito alla carta all’interno della quale vi è il veto contro i massoni. Così il Bisi ha dimostrato di non riuscire più ad incidere e a tutelare chi aderisce alla sua organizzazione. Questo forse anche perché lo stesso Bisi in questi anni, è rimasto nel suo piccolo mondo antico senza prendere atto che la società intorno stava cambiando e le logiche con cui si era confrontato fino ad allora non erano più quelle.

La carta del PD con i suoi veti ha messo un altro tassello importante nei confronti del Bisiha decretato e reso pubblico che la stagione del Bisi sta inesorabilmente volgendo al termine e di questo Bisi non può che dare la colpa a sé stesso. Non è una critica, ma una constatazione. Anni e anni a contribuire all’immagine dei potenti Diessini di turno (per la verità sempre gli stessi, e tra questi l’onnipresente Ceccuzziper ricevere in cambio la messa alla berlina davanti agli occhi di tutta la città e, soprattutto, dei suoi “fratelli” che già dicono ‘con questo colpo Bisi non ci garantisce più’. Forse sarà anche per questo che il suo giornale ultimamente non dà tutto questo spazio ai compagni Diessini: l’aria è cambiata e il Bisi cerca di riposizionarsi.

Ma l’arroganza di chi crede di essere più puro degli altri non finisce qui e, convinti di questa purezza, al segretario Mugnaioli provano a far sferrare un attacco a Claudio Martelli (che però si è tramutato neanche in un pizzicotto) arrivando addirittura a dire che non rientrerebbe nella loro carta dei valori. Forse i puri Diessini dimenticano quello che sta accadendo nel loro partito, quel PD così puro da avere il senatore PD Alberto Tedesco, ex assessore regionale pugliese coinvolto in un’inchiesta relativa agli appalti sulla sanità in Puglia, oppure il consigliere regionale siciliano PD Gaspare Vitrano arrestato in flagranza di reato per concussione. Questo solo per ricordare ai “puri” i fatti degli ultimi giorni. Qualcuno di loro ha saputo che la loro assessore provinciale Anna Betti, sempre del PD, è stata raggiunta da un avviso di garanzia (che un quotidiano locale già darebbe essersi convertito in rinvio a giudizio) sulla cui vicenda e opportunità che continui a sedere sulla seggiola di assessore ad oggi nessuno dei vertici del PD senese – Ceccuzzi compreso, dato che si erige a paladino dell’eticità – ha aperto bocca?

Cari Diessini, invece di fare gli esami del sangue sempre e solo agli altri, rispondete un po’ alla cittadinanza senese, visto che lo stipendio le viene pagato dai contribuenti: Anna Betti, rientra o non rientra nella vostra carta etica?

Ci chiediamo come gli elettori socialisti possano accettare simili atteggiamenti e come i senesi  in generale potrebbero votare chi usa tali pericolosi sistemi di doppia morale. Una doppia morale che, evidentemente, tutela solo la casta Diessina.

Firmato

La Primula Rossa